Recensione: Altri personaggi in cerca d’autore

Copertina: La copertina mi piace, è semplice e colpisce subito chi vuole acquistarla o guarda tra gli scaffali.

Titolo: Altri personaggi in cerca d’autore

Autore: Paolo Martini
Data di rilascio: 2017
Genere: Romanzo
Valutazione: Il libro già dalle prime pagine viene accompagnato da un lessico morbido. Le descrizioni di ciascun capitolo sono molto buone e soprattutto permette di immaginare ciascun sentimento, luogo o conversazione che viene enunciato nel racconto. La grammatica è ottima, non ci sono errori grammaticali o di ortografia.

Estratti o citazioni: “Siamo solo i tre colori della vita, lei il nero, io il rosso, lei il bianco. vita buia, vita amata, vita assopita.”
Pensieri personali del libro:
Riporterò qui gli appunti presi durante la lettura del romanzo:

La poesia inizio libro mi è piaciuta molto, sentivo le noti di una vecchia canzone che accompagnava le parole con sintonia. “Siamo i tre colori della vita, lei il nero, io il rosso e lei il bianco”.Mi piace come si creano le conversazioni morbide e delicate con le emozioni, come se fossero offese o come se potessero cedere in frantumi.

Nel primo capitolo mi ha colpito la figura dell’anziano signore che mostra al mondo la sua chitarra. E’ una immagine che conduce a riscoprire nuovi modi di vedere i movimenti di un uomo con una storia alle spalle. Viene raccontato il perché di una sola corda nel suo strumento, come se fosse l’unica cosa che il vecchio potesse fare, fosse quella, di adeguarsi alle disavventure della sua musica.

Nel secondo capitolo mi è piaciuta l’introduzione con una frase di William Shakespeare. Mi ha colpito e credo sia stato un ottimo modo per introdurre il capitolo. Dopo un testo scritto, si ritrova la presenza di una emozione che non vuole lasciare andare il personaggio, come se fosse l’unico al mondo a cui dare “fastidio”.

Il terzo capitolo ha una frase che mi ha colpito profondamente “le ninfee posano eleganti sull’acqua come ballerine”. Mi ha dato una sensazione di poesia.

Per tutti i successivi capitoli si incontrano varie vicende che sono ben definite nella città di Edimburgo, fino a far immergere il lettore nella stessa storia. Si riescono ad udire le musiche, gli artisti di strana e i ricordi del personaggio.

La storia, a mio parere poetica per le sue conversazioni così “schiette”, inizia con una ragazza che fa ritardo al suo esame e viene notevolmente, da parte del professore, mandata al diavolo per presentarsi successivamente al prossimo appello e si ritrova alla fine, a ridere con un uomo.

“Quel pesce rosso stava lì e ascoltava tutto, non che potesse fare molto altro. Più ascoltava più non capiva i suoi due signori, non si spiegava come facessero a desiderare una vita spenta come la sua.”

E’ l’idea più bella che abbia riscontrato in tutto il testo. E’ come se l’uomo non si accontentasse mai di ciò che ha e di ciò che è e sogna sempre la vita altrui, indipendentemente da che essere vivente sia. E a parer mio, nonostante il suo voler avere una vita come un pesce, se l’avesse avuta avrebbe voluto altro.

Sistema di valutazione: ★★★★★ | mi è piaciuto ogni momento.

Recensione di “AnthonyVol2.” Di Mark Shorter

È un ragazzo che mi ha chiesto una recensione del suo mini libro con 8 racconti brevi e 2 poesie. È molto bravo a scrivere anche se in alcuni punti ci sono dei “vuoti” di storia o piccole incomprensioni di racconto.

Titolo: AntonhyVol2.
Autore: Mark Shorter
Data di rilascio: 2019
Tipo: 8 racconti e 2 poesie
Classificazione: il libro è diviso in due poesie e otto racconti. La grammatica è molto morbida e i punti e le virgole sono messi nei posti giusti. L’idea di realizzare mini disegni da allegare all’inizio di alcuni “capitoli” è molto bella. Non ho capito bene i primi tre capitoli iniziali, sembrava riguardare un ragazzo che faceva uso di sostanze di alterazione psicofisica e sembra che la storia finisse lì, lasciando al lettore un grosso punto interrogativo. più tardi entri in contatto con la storia di un ragazzo di undici anni che conosce una ragazza che poi scompare. Successivamente questo ragazzo Mark cresce e trova lavoro e altri eventi accadono. Mi dispiace che la figura di Victoria sia stata poco studiata e anche gli eventi legati alla sua scomparsa. La descrizione del lavoro di Mark in ufficio è alquanto disturbata da alcune scene poco chiare, come quando il capo lo ha sbattuto contro la macchina da caffè. Direi che questi eventi potrebbero essere leggermente migliorati, chiarendo le dinamiche al lettore. Nel capitolo “PADRE”, non ho capito bene la storia della storia. (Ripeto, ogni storia è avvincente ma poco chiara e questo può portare il lettore a saltare le pagine, le righe o a terminare la lettura). Mi è piaciuto molto il capitolo “OLDIE”. E con l’ultimo capitolo il libro si è concluso in modo “spettacolo”.
Pensieri personali del libro: tutto sommato, il libro è diviso in 8 capitoli con storie interessanti: la storia di Mark e Victoria (anche se ci sono delle lacune) e la storia di Mark cresciuta. Mi sono piaciute queste due storie anche se erano brevi. Non interessante, ho trovato la prima storia e quella relativa al padre, perché non capivo bene dove lo scrittore voleva andare con queste storie. Gli ultimi due capitoli sono piacevoli e veloci da leggere. Suggerirei di correggere alcuni punti già menzionati sopra e di provare a far capire al lettore i capitoli più difficili. L’intera idea del libro non è male, è molto bella. I disegni sono belli, apprezzo le due poesie.
Sistema di valutazione: va bene ★★★ / ☆☆

La psichiatra di Wulf Dorn

Non credere a nessuno.

Non fidarti nemmeno di te stesso.

Non cercate la verità.

Questo romanzo è stato stampato del 2006, l’ho acquistato poco dopo la sua uscita perché mi aveva incuriosito la sua trama.

La citazione sopra riportata, all’inizio sembrava molto curiosa, ma non riuscivo a comprenderne il collegamento con il racconto, successivamente, a termine del libro, l’ho chiuso e ho riletto la citazione e là ho capito.

Trama: la protagonista è Ellen, una psichiatra che lavora in un ospedale psichiatrico. C’era la stanza numero 7 con al suo interno una paziente soprannominata CPI, da Ellen e dal suo compagno Chris. Nessuno in quel reparto però aveva conosciuto questa paziente “fantasma”. Ellen ha alcuni incontri con la CPI, che continuava a sussurrarle dell’Uomo Nero. “Chi non aveva paura dell’Uomo Nero?” “Se l’Uomo Nero arriva, tu devi scappare”. Successivamente la paziente scompare senza lasciare traccia e da lì iniziano le ricerche di Ellen nel ritrovarla, ma scoprì un’altra verità. Una verità più dolorosa. Per Ellen incomincia l’incubo. Chi era quella donna? Cosa le era successo? E chi era l’Uomo Nero?

Personalmente ho trovato la storia interessante. L’idea del racconto non è male. In alcuni tratti la sua grammatica ti fa perdere il controllo della lettura in quanto sono presenti errori di battitura, spero.

Inizialmente la lettura è lenta per poi diventare al centro del suo svolgimento più interessante. Il finale è un po’ scontato in realtà. All’inizio mi ero fatta una idea dello svolgersi del racconto molto simile al suo vero finale.

Il libro non mi ha colpito fino a farmi “fiondare” nel racconto lasciandomi senza fiato e sulle spine per ogni vicenda, ma è stata una lettura passiva con cui fronteggiare i minuti vuoti.

Ho apprezzato molto che a fine libro vengano raccolte le opere dello scrittore Wulf Dorn con dei brevi riassunti. Mi ha lasciato impressionata la voce in cui vengono segnati i ringraziamenti: in un rigo lo scrittore ha sancito che la storia dei Sallinger fosse vera. (Naturalmente con fatti e personaggi modificati per mantenere la privacy)

Mi è piaciuto come durante il racconto vengano proposte delle sfaccettature della psicologia, analizzandole e descrivendole.

Consiglierei questo libro chi cerca una lettura un po’ diversa dal restante genere a cui viene associata.

Voto: 3/5

Quelle belle ragazze di Karin slaughter

È stato definito “il Thriller dell’anno” e questo volume è stato stampato nel 2016.

La “zia” Karin sa come scrivere un thriller e come far emozionare i suoi lettori, quindi, suggerisco questo libro a coloro che sono appassionati da questo genere.

Ho avuto per molto tempo il blocco del lettore e solo con questo libro, letto in pochi giorni con le sue 393 pagine, sono riuscita a tornare in pista.

Il racconto narra di una storia tragica, della scomparsa di una ragazza di nome Julia e di successive scomparse misteriose. Claire e Lydia sono due sorelle che da vent’anni non si parlano più, il loro rapporto si è interrotto quando Claire ha deciso di sposare Paul, il marito che ha sempre pensato a tutto.

Paul era un architetto di grande fama e amava moltissimo il suo grande amore, sua moglie. Si occupava di lei a 360º.

Lydia, a differenza della vita della sorella, era una ex tossica con una figlia e un compagno che viveva nella casa accanto.

La Julia scomparsa vent’anni prima, era la sorella maggiore di Lydia e Claire.

Mi ha personalmente appassionato. Ogni singola descrizione ti permette di immaginare i personaggi e i luoghi in cui si svolge il racconto.

Mi piace come abbia suddiviso ogni capitolo con estrema attenzione e cura, come se fosse necessario per aiutare il cervello a collegarsi da una scena all’altra.

Ad un certo punto ho sentito i brividi, come se fossi immersa e presente nella scena. Ho condiviso i sentimenti come paura, rabbia, terrore e felicità con i personaggi.

Questa è la magia della scrittrice Slaughter, ogni suo racconto ti abbraccia e ti trasporta nelle sue parole.

La lettura scorre veloce, intrigante e piena di energia. Questo libro mi ha fatto perdere molte ore di sonno, a volte arrivavo ad avere gli occhi rossi, ma avevo una grande voglia di continuare la lettura.

Voto: 5/5