Recensione “Il segreto del tribuno”

Buon pomeriggio, in collaborazione con la Casa Editrice Nero Press vi porto la recensione di un romanzo dal titolo “Il segreto del tribuno“. Potrete acquistarlo cliccando qui direttamente dal catalogo della CE.

Copertina: La preferivo più semplice con il titolo ben disposto in alto.
Titolo:
Il segreto del tribuno
Autore:
Giorgio Galeazzi
Data di rilascio:
2018
Genere:
Thriller storico
Trama:
Un delitto irrisolto in un accampamento romano. Il tribuno Marco Valerio indaga, proprio alla vigilia di un possibile conflitto con i Galli. Ma chi è il reale responsabile dell’omicidio? Il fuggitivo Dumnaco, figlio del re dei Cadurci, o qualcun altro? Assistito dal fedele servitore Tito, anche narratore della storia, Marco Valerio dovrà scoprire la verità prima che la situazione precipiti e si arrivi alle armi.
Valutazione: Certamente dalla trama si può dedurre un romanzo storico di carattere thriller davvero audace e pieno di retroscene e momenti di suspense davvero avvincente. Ad ogni modo, il lettore riesce a cullarsi con una lettura scorrevole senza indugiare, fino alla fine del romanzo. Molti momenti storici che comportano una maggiore curiosità al lettore nel proseguire la lettura e una scrittura davvero fluida e ben composta.

Dalle prime pagine si comprende che il luogo di ambientazione di questo romanzo è certamente l’anno 53 a.C in Gallia, l’anno in cui Cesare ha conquistato i territori.


Pensieri personali del libro: Mi ha incuriosito molto la lettura di questo romanzo soprattutto per la descrizione dei luoghi e dei personaggi molto coerenti con il tempo in cui si svolge e l’ambiente in cui si prosegue il romanzo. Ho riscontrato un alto piacere nel vedere impegnati nelle indagini un tribuno Marco Valerio ed il suo acuto servo Tito che tramite l’utilizzo di un metodo deduttivo e con momenti di suspence, caratterizzano in maniera eccezionale la scena. In un piccolo romanzo, con grande carattere, si è riuscito a promuovere una “rinfrescata” o anche classicamente chiamata -riassunto- dell’esercito romano e della società con le sue luci e le sue ombre. 

Forse l’unico consiglio che potrei fornire è quello di dare maggiore spazio nella spiegazione di determinati comportamenti e sul loro sviluppo.
Sistema di valutazione: ★★★★ ☆ |

Ringrazia ancora la casa editrice per avermi affidato la possibilità di recensire questo meraviglioso romanzo storico thriller.

Recensione Il Grande Dio Pan

Buon pomeriggio meravigliosi lettori, oggi sono qui a portarvi “Il Grande Dio Pan” tradotto a cura di Matteo Zapparelli Olivetti. Ringrazio immensamente la casa editrice con cui collaboro Adiaphora per la disponibilità e per avermi dato la possibilità di conoscere e leggere questo meraviglioso scritto. Voglio enunciarvi la particolarità: il testo originale a fronte.

Il Grande Dio Pan - cover

Copertina: Mi piace molto, è molto suggestiva.
Titolo: Il Grande Dio Pan – The Great Good Pan (1894)
Autore: Arthut Machen
Data di rilascio: Il libro originale nel 1894, la traduzione è del 2018
Genere: Gotico
Trama: Finalmente, dopo anni di ricerche nel campo delle scienze occulte e dello studio delle funzioni cerebrali, il dottor Raymond è pronto per portare a termine un folle esperimento. Una notte d’estate, assieme all’amico Clarke, che sarà suo testimone, decide di sottoporre la giovane Mary a un intervento chirurgico al cervello per consentirle di sollevare il velo che cela la mostruosa divinità della natura, il Grande Dio Pan. Ciò che la ragazza vede la sconvolgerà per sempre. Molti anni dopo, in una Londra vittoriana ancora profondamente scossa dagli omicidi di Whitechapel, una catena di inspiegabili suicidi sconvolge le famiglie benestanti del West End, stringendo la città in una morsa di terrore nella quale nessuno può dire chi sarà il prossimo, né quando accadrà. Soltanto Villiers, appassionato esploratore notturno, il gentiluomo Austin e lo stesso Clarke, segretamente affascinato dall’occulto e dal mistero, sospettano che dietro ai suicidi possa nascondersi un’enigmatica figura femminile. Tra angoscianti testimonianze e onirici peregrinaggi dai sobborghi più ricchi fino ai bassifondi più squallidi di Londra, i tre insoliti investigatori si troveranno dinanzi a un terribile segreto che getta le radici tra le pieghe del tempo, in un passato colmo di suggestione e oscurità. Il Grande Dio Pan, all’epoca additato come osceno per i contenuti sessuali e lo stile decadente, viene oggi considerato uno dei migliori romanzi gotici dell’orrore di fine Ottocento.

Valutazione: Mi piace questa possibilità che da la versione della casa editrice di poter leggere la traduzione e leggere anche il testo in lingua originale. A livello di traduzione è fatta molto bene, ovviamente nel lessico e ortografia non ho riscontrato nessun tipo di problema o errore.
Pensieri personali del libro: Il libro si apre con una Prefazione interessante su Arthur Machen. Il Grande Dio Pan viene identificato come “il concetto di scienza centrata capace di trascendere quella comune”. Il libro del 1839 è stato oggetto di molte critiche.

A. Machen ha composto il suo scritto da una modalità definita “pionieristico” che negli anni a venire sarebbe divenuta di luogo comune. Gli stessi scrittori, Stephen King e Lovecraft, si sono ispirati a questo modello gotico che si era presentato nell’800.

Nel 1916 il libro in questione ha ricevuto una ristampa con una prefazione enunciata dallo stesso autore. Il Grande Dio Pan era un Dio greco che raffigurava il potere della natura e del paganesimo.

Nel mondo industrializzato materialista e razionale della società tardo-vittoriana, seguito da un processo scientifico, dall’avvento dell’elettricità e dall’espansione universale di Londra, si sviluppa desiderio di spiritualità e un interesse segreto per l’occulto come si evince analizzando il personaggio di Clarke.”

Vengono enunciate molte opere, come quelle di Oscar Wilde, Edgar Allan Poe e Mr. James.

Nei libri di Machen si trovano riferimenti al concetto platonico di una realtà interiore ed eterna contrapposta a quella esteriore e transitoria.” – Citazione del traduttore

Parlando ora del racconto: esso è ambientato nella campagna agreste del Galles e parallelamente anche nella Londra ottocentesca. Il Dottor Raymond, esperto nella medicina trascendentale ha come scopo quello di far conoscere all’uomo il vero volto della realtà governata da figure prive di morale. Come svolge questi riti? Utilizza la sua figlia adottiva di nome Mary. A Londra si presentarono situazione di omicidi e suicidi legati alla figura di Helen Vaughan. Il Grande Dio Pan viene raffigurato come il dio mezzo uomo e mezzo capra portatore di allucinazione e orrori appartenenti all’universo parallelo.

Durante la lettura ero sempre più curiosa di scoprire queste facce oscure della stessa medaglia, di comprendere meglio la figura di Helen Vaughan. I brividi mi percorrevano sulla pelle.

Sistema di valutazione: ★★★★★ | mi è piaciuto ogni momento.

Vi invito davvero a leggere e acquistare questo libro perché da un senso di occulto e di paura in maniera fine, facendoti sorgere la palpitazione pagina dopo pagina. Ringrazio ancora la casa editrice Adiaphora e Matteo per la sua traduzione efficente!

Recensione Dacci oggi il nostro male quotidiano

Buongiorno lettori ! Oggi vi porto un nuovo libro intitolato “Dacci oggi il nostro male quotidiano” di Massimo Rossi con la collaborazione della casa editrice Scrittura & Scritture. E’ un genere che io non ho mai letto quindi sarò come sempre, ma ancor di più, super oggettiva nella recensione.

Copertina: In realtà non mi è piaciuta particolarmente.
Titolo: Dacci oggi il nostro male quotidiano
Autore: Massimo rossi
Data di rilascio: 2018
Genere: Noir

Trama: Dalla polverosa Africa a una livida Treviso, il destino è in un paio di scarpette da corsa. Quelle di Akiki, un ragazzo dalla pelle scura che per sopravvivere deve rubare per altri. Da Treviso all’Oregon, il destino è in un corpo di Forze Speciali a cui un uomo, David, ha affidato tutto sé stesso e sacrificato la sua famiglia. Una pista da corsa è il punto d’incontro di David e Akiki. Entrambi conoscono il male nelle sue pieghe più profonde. Ma è un male troppo radicato, vivo e violento. Difficile oltrepassarlo, semplice restare intrappolati nelle sue spire. Sembra, però, che per ottenere il bene a volte l’unica via da percorrere sia proprio quella del male.

Valutazione: Mi è piaciuto come è stato stampato. Avrei, personalmente, sistemato le scene del ‘passato’ per far comprendere meglio al lettore cosa stesse leggendo. A livello lessicale e ortografico ci sono delle imperfezioni, ma niente di grave. Ho apprezzato molto la scrittura distaccata e ferma.
Pensieri personali del libro: Le prime pagine del racconto, in realtà, non mi hanno entusiasmato anche se raccontavano di un angolo oscuro della eccitazione che l’essere umano possa provare: la sottomissione. Ma in realtà, ho capito che questa storia che dura per le prima venticinque pagine circa, non centra nulla con il resto del racconto. Inizialmente ho trovato la narrazione molto confusa, perché si saltava da uno scenario all’altro senza comprendere chi fosse il personaggio, per poi, cadere in un flashback storico.

I personaggi sono David e Akiki, il primo un ex militare delle Forze speciale divenuto buttafuori di un night club di Venezia, il secondo è un ragazzino che è scappato dalla sua città natile e viene usato dai suoi padroni per rubare.

Dacci oggi il nostro male quotidiano è un romanzo che espone i punti più profondi del nostro mondo che non si riescono a captare finché non se ne ha interesse: vengono denunciati alcune tematiche sensibili come il traffico di esseri umani e lo sfruttamento minorile, come in questo caso sono gli elementi caratterizzanti della figura di Akiki.

Le storie dei due personaggi si intrecciano tramite Josh, il figlio di David e futuro amico di Akiki.

La cosa che più non mi è piaciuta è il salto nel tempo che avviene in alcuni tratti del racconto. Non sono enunciati o ben definiti da permettere la comprensione di sfociare nel passato, senza prima aver terminato già la lettura del paragrafo.

Questo libro mi ha fatto comprendere come tante adolescenze e infanzie di ragazzi molto lontani dalla mia realtà costituita da benefici, vengano spezzate e gettate a marcire per piacere di uomini di potere e per soldi. Purtroppo sono realtà fin troppo presenti che si sono intersecate nella nostra società, ma ognuno di noi dovrebbe conoscerle, sensibilizzarle e denunciarle. In un modo o nell’altro.


Sistema di valutazione: ★★★ ☆☆ | una lettura ok.

Voglio nuovamente ringraziare la collaborazione della casa editrice Scrittura & Scritture che è stata molto disponibile e gentile!

Recensione The Midnight Sea

Buongiorno cari lettori, oggi sono tornata qui con un genere diverso dal solito. Ben sapete che il mio terreno sicuro è il thriller. Oggi sono qui per presentarvi una recensione di un libro fantasy-thriller e ringrazio per la opportunità e la collaborazione la casa editrice Dunwich Edizioni. Ve lo consiglio profondamente. Mi ha fatto viaggiare nelle sue terre lontane, ho assaporato le fatiche e gli sforzi dei personaggi. Ho divorato il libro in pochi giorni e ho sentito la malinconia a fine racconto. Questo è il primo libro della trilogia intitolata “Il quarto elemento”. Spero di aver l’opportunità di leggere i seguenti racconti di questa magnifica avventura tra i Daeva, Immortali e i Water Dog.

Copertina: Mi piace moltissimo, è di impatto.
Titolo: The Midnight Sea
Autore: Kat Ross
Data di rilascio: 2016
Genere: Fantasy, Thriller

Trama: Nazafareen vive per la vendetta. È una ragazza dell’isolato clan Four-Legs e tutto ciò che sa dei Water Dog del Re è che legano a sé delle creature malvagie chiamate daeva per proteggere l’impero dai non-morti. Ma quando arrivano degli esploratori per reclutare persone con il dono, afferra al volo l’opportunità di unirsi alle loro file…
Valutazione: Il libro si apre con una buona narrazione, il racconto è scorrevole e sa come prendere il lettore. A livello di lessico ci sono davvero pochi errori, forse a causa di distrazione o di traduzione, ma non danneggiano il racconto in sé. L’ortografia, a differenza, è ben impostata. Mi piace come siano ben organizzati i capitoli, né troppo brevi e né troppo lunghi.
Pensieri personali del libro: Il primo capitolo mi ha fatto immaginare ad un fantasy particolare e si è aperto con una bella introduzione che ti fa cadere dalla realtà alla illusione. Le cose non-morte provenienti dal nord. Ah, già dall’inizio del racconto vieni immerso nel contesto, nel loro mondo e ti ritrovi a combattere nelle guerre insieme a loro. C’è una spiegazione molto curata riguardo a cosa siano i Daeva, gli Immortali, Numeratori e i Water Dog. Le descrizione dei personaggi, dei loro abiti, usi, e delle sensazioni ti permettono di avere delle immagini chiare nella tua testa in cui creare il mondo fantastico di The Midnight Sea.

Mi sono appassionata al primo libro della trilogia. Mi ha fatto immaginare in un mondo diverso e distante, ricco di un potere, legami e nemici da combattere e rituali da compiere. Mi sono piaciuti i salti nel tempo che sono stati fatti, la leggerezza intrinseca di caria emozionale dei personaggi di questa nuova avventura insieme alla nostra protagonista Nazafareen. Lei è diversa, lei è una nomade che volontariamente si è unita ai Water dog per vendetta.

Il legame inquieto e tormentato con il suo daeva è ben diverso da quello che hanno tutti gli altri. E’ un legame più forte, più immerso nei sentimenti. Durante la lettura riesci ad immergerti nel racconto come se tu fossi un alto personaggio, lì all’angolo in piedi ad ascoltare i loro discorsi. mi piace lo stile utilizzato, la traduzione oltre a quei due, tre errori di verbo è comunque fatta abbastanza bene.

Ogni parola scritta mi ha tenuta incollata per ore al libro. Sono rimasta sconvolta in maniera piacevole per alcune scene , in altre mi arrabbiavo come se fossi una dodicenne alle prese con il suo primo libro di lettura. Mi sentivo totalmente presa. E’ stata una delle sensazioni più belle leggere questo libro e avendo letto la parola ‘FINE’ mi è salita la malinconia di lasciare questa avventura.


Sistema di valutazione: ★★★★★ | mi è piaciuto ogni momento.

Ringrazio ancora la CE Dunwich Edizioni per la sua disponibilità, spero che questa recensione vi abbia soddisfatto e incuriosito del libro della Kat Ross. Questo libro, a parer mio, da una grande carica alla intera trilogia. Non vedo l’ora di leggere gli altri due libri.

Recensione Perturbanti congiungimenti

Buongiorno carissimi/e, oggi il sole splende nel cielo e io sono qui a mostrarvi qualcosa di incredibile e di affascinante.

Oggi la recensione sarà particolare perché parliamo di una collaborazione con la Casa Editrice GoWare, che ringrazio pubblicamente per la sua fiducia.

Ben sapete che i miei gusti sono indirizzati nel genere Thriller, crime e anche Narrativa. Oggi vi porto “Perturbanti Congiungimenti” di Gianfranco Sorge che mi ha fatto amare moltissimo questo romanzo. Sono rimasta incollata per giorni perché ogni pagina attirava l’altra, finché non l’ho terminato.

Copertina: Inerente al manoscritto

Titolo: Perturbanti Congiungimenti

Autore: Gianfranco Sorge

Data di rilascio: 2019

Genere: Narrativa

Trama: Già nel ventre della madre, Musilia ha conosciuto grandi perturbamenti. Nata da una donna che vuole modellarla come un’opera artistica, secondo una sua deformata visione estetica, una volta adulta cerca di ribellarsi a quell’identità di creta. Le restano però, ancora addosso, le impronte materne.

Dichiaratamente bella ma intimamente ferita, finisce per farsi plasmare anche da un uomo con una misteriosa cicatrice che la domina nel cuore e nei pensieri. Forse, per lei, il solo amore sicuro è quello solitario che la avvolge durante l’atto creativo. O così è fino a quando scopre di aver generato qualcosa di più: una nuova vita, dentro di sé.

Storie d’amore a tratti malate e vacillanti, che nella loro disperazione, però, mostrano immensa bellezza.

Valutazione: La lettura si presenta con fascino ed eleganza. I termini utilizzati nel racconto rispecchiano un libro che deve essere letto senza distrazioni e con grande interesse. Purtroppo a volte è difficile immaginare le descrizioni proprio per i termini utilizzati di non semplice lettura. Vengono ben descritti l’astio, la paura e altri sentimenti provati dai protagonisti. Si comprende da inizio racconto, il grande astio tra la madre e la figlia e il grande dolore che infligge entrambe in maniera completamente diversa. Il lessico e l’ortografia sono molto curati ed elaborati. Si riesce a percepire l’amore per la scrittura e la raffinatezza con cui l’ha scritto e idealizzato il suo autore.

Pensieri personali del libro: Musilia durante la sua adolescenza, inizia ad idealizzare la figura del padre come ben capita anche nella realtà per poi cadere a picco nella verità dura e dolente. Le prime vincite di Musilia, i primi amori e i primi sentimenti. I sentimenti contrastanti, i primi desideri della piccola protagonista cresciuta si immergo nel mondo del diritto.

Sorge in lei una voglia di amore, possesso, creatività.

Durante le conversazioni, il lettore si immerge in un modo particolare nel racconto, come se fosse anche egli con loro.

Il forte contrasto di principi tra il desiderio nascente in Musilia di contrastare tutto ciò che la madre le aveva insegnato fin da quando era grande quanto una noce e l’educazione con cui l’ha fatta crescere Gloria, la madre.

La lettura è caratterizzata da un fiume di emozioni contrastanti che avvolgono l’io della protagonista. La crescita sentimentale e mentale della nostra Musilia, ci accompagna per il racconto che diviene piacevole e integrante con la presenza dei diversi pensieri ed emozioni che oscillano tra la quiete e la tempesta. Affianco a questo sviluppo viene raccontato anche la crescita di un altro personaggio presente nel racconto di nome Riccardo infatuato della giovane ragazza che lo vede solo come un collega. L’aspetto più magnifico di questo manoscritto è proprio come vengono analizzati i sogni, i rimorsi, i perturbamenti dell’essere umano ovvero la sua mente umana.

Devo ammettere che il quasi finale mi ha lasciato senza fiato. Ero lì, davanti al manoscritto confusa e incredula. Credo di essere rimasta scioccata, nel senso positivo del termine.

Consiglio la lettura di questo libro perché è davvero sorprendente nelle sue terminologie, nelle metafore e ancor di più nello svelare le inquietudini e i paradossi che crescono inconsapevolmente o consapevolmente dentro ognuno di noi.

Sistema di valutazione: ★★★★★ | mi è piaciuto ogni momento.

L’ipnotista dei Lars Kepler

Nuovo giorno e nuova recensione! Oggi sono super contenta di presentarvi questo meraviglioso libro dei Lars Kepler. Molto tempo fa avevo già letto questo libro, successivamente all’ ESECUTORE, un altro titolo meraviglioso della nostra coppia. Suggerisco questo libro a chi è amante del Thriller e del fiato sospeso. Ho letto il libro in pochi giorni nonostante le sue 585 pagine e ogni pagina diventava sempre più intenso.

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Copertina: Ammetto che avrei preferito un’altra copertina. Quella presente sul libro non racconta nulla del suo contenuto.
Titolo: L’ipnotista
Autore: Lars Kepler
Data di rilascio: 2009
Genere: Thriller
Trama: L’ispettore Joona Linna è un personaggio scomodo per la sua testardaggine. Il caso che si trova tra le mani la notte dell’8 dicembre, però, rischia di rivelarsi troppo, perfino per lui. E’ la stessa notte che cambierà la vita dell’ipnotista Erik Maria Bark. Da dieci anni ormai rifiuta di praticare l’ipnosi. Il motivo c’è ed è ben preciso, sebbene nascosto nel suo passato. Tutto tornerà alla luce quando viene rapito suo figlio Benjamin, emofiliaco. Essere rapito da un serial killer è davvero l’ultima cosa che dovrebbe capitargli. Ma c’è di più. Un uomo viene ritrovato accoltellato a morte in una scuola. A casa sua la polizia trova moglie e figlia minore anch’esse barbaramente uccise. L’unico sopravvissuto è il figlio Josef Ek, ora in grave stato di shock, incapace di rispondere alle domande della polizia.

Valutazione: Non mi piace la copertina che è stata utilizzata anche se apprezzo il suo formato morbido. Non ho amato, già dall’inizio lettura, la capienza della pagina lasciando poco margine dal testo al suo fondo pagina e inoltre non mi è piaciuta per niente la scelta di separare le parole con un trattino per mandarle a capo. E’ una cosa che odio abbastanza vedere le parole divise. Avrei preferito che fosse andata a capo l’intera parola. A livello di lessico e ortografia è ben composto, la traduzione è fatta bene. Succede in alcuni istanti in cui ti perdi nella immaginazione dei luoghi descritti in modo significativo e hai anche la difficoltà ad immaginarteli. I personaggi sono descritti in modo eccezionale, si riesce a comprendere le loro paure, i tremolii, i pensieri e i traumi. Ciascun personaggio gioca bene il suo ruolo durante tutto il racconto. E’ una lettura che ti accoglie e ti trascina fino all’ultima pagina. Ti lascia in apnea. Ti poni tante domande, tanti perché e appena cerchi la soluzione ecco che lì, in mezzo alla pagina, c’è l’effetto sorpresa che non ti aspettavi.

Pensieri personali del libro: Sì, mi è piaciuto. I discorsi non sono vaghi, ma mirati. Questo libro mi ha fatto tremare e sognare allo stesso tempo. Mi ha permesso di vivermi una avventura piena di paura e preoccupazione, proprio come quella vissuta dagli stessi personaggi. Ho provato tristezza quando ho girato l’ultima pagina. Posso dirlo? Lo dirò: mi sono affezionata al libro come non mi capitava da molto tempo. Nonostante sia un Thriller, il genere che in assoluto preferisco, mi sono innamorata dei suoi schemi, della sua palla rimbalzante dal presente al passato e viceversa. Mi sono innamorata delle spiegazioni sulla ipnosi, le teorie. Questo libro lascerà un posto nel mio cuore.
Sistema di valutazione: ★★★★ ☆ | mi è piaciuto molto.

Recensione Ascolta Ora

Buongiorno carissimi lettori, oggi nel Blog sono tornata con una nuova recensione del libro intitolato “Ascoltami ora – storie di bambini e ragazzi oncologici” Maricla Pannocchia. Vi consiglio vivamente di leggerlo perché è stato realizzato su storie vere di ragazzi e bambini che sono affetti dal cancro.

La cosa importante da sottolineare è che il ricavato delle vendite del libro, tolte le spese vive, sarà devoluto ai progetti dell’Associazione di volontariato Adolescenti e cancro e al progetto a Pristina (Kosovo) della Fondazione Cure2Children ONLUS.

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Prima di iniziare la lettura della recensione volevo enunciarvi che è un libro dedicato alla espansione della conoscenza di queste problematiche reali presenti nel nostro mondo e nel mondo della oncologia pediatrica, sottoscrivendo anche i problemi relativi ai fondi dedicati alla ricerca sui tumori infantili. Questo libro vuole dare voce ai bambini e ai ragazzi che stanno lottando.

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Copertina: Inerente al contesto del romanzo. Mi piace sia l’immagine e il font utilizzato per il testo del titolo.

Titolo: Ascoltami Ora

Autore: Maricla Pannocchia

Data di rilascio: 2020

Genere: Racconti di vita

Valutazione: Mi è piaciuto come è stato impostata la struttura del manoscritto, dalle prime pagine si può venire a conoscenza chi è l’autrice, perché si è interessata a questo tema così delicato e complesso nelle sue sfumature. Parla anche della Associazione di cui è presidente, gli obiettivi e mette a fronte il problema dei fondi per le ricerche del cancro infantile. La lettura è profonda, piena di spiegazioni composte in modo esatto.

Estratti o citazioni: Inizio pagina: I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perché. (Mark Twain)

E voglio riportare anche questa citazione meravigliosa: nessuno muore, finché vive nel cuore di chi resta.

La verità più assoluta che ho riscontrato è stata questa meravigliosa frase: “Quando avrò tanti soldi…”, “Quando avrò finito la scuola…”, “Quando sarò sposata…”, “Quando farò quel lavoro…” allora sarò FELICE. Ma ho imparato che per essere felici dobbiamo cercare la felicità qui e ora.

Pensieri personali del libro: L’idea di raggruppare i ragazzi dai 13 ai 24 anni in tutta Italia, compresi anche gli stranieri, attraverso gite, giornate di svago e altre attività volte a creare nuove amicizie, dialoghi di confronto e tanto altro mi è piaciuta fin da subito dalle prime righe. E’ sconvolgente, nel senso più positivo del termine, conoscere queste storie difficili da accettare, ma pur sempre presenti e scoprire che questi magnifici ragazzi tra dolore e pianti hanno la forza di rialzasi sempre in piedi e di combattere questo male, e sono pieni di vita. Dal mio punto di vista questa grinta bisognerebbe invidiarla. Maricla ci spiega nel suo manoscritto come è entrata in contatto con i vari bambini e ragazzi affetti dal cancro e nelle sue svariate sfumature. Ci fornisce anche indicazioni sulla composizione e sugli obiettivi che persegue la sua Associazione e anche la difficoltà nella realizzazione di questo progetto.

Purtroppo è una verità la mancanza di fondi per progetti e ricerche. Ben sappiamo che il nostro Paese non è il migliore nel gestire i fondi e i finanziamenti.

Una frase mi ha colpito molto “questi tumori sono ritenuti RARI e alle cause farmaceutiche conviene investire su tumori che colpiscono il maggior numero di persone“.

Gia’ da tempo sappiamo che il nostro mondo gira intorno ai soldi, ma bisogna denunciare questo egoismo umano nel non riuscire a vedere oltre le proprie tasche.

Cosa si può provare a ricevere diagnosi?

Come si sente un ragazzo a ricevere una diagnosi nell’età adolescenziale? Quella età che dovrebbe essere costruita su sogni, pianti, avventure?

Questo manoscritto mi ha permesso di farmi tante domande come : perché la gente si allontana da coloro che hanno qualche malattia?

Perché l’essere umano è così attaccato alle cose materiali quando alla fine, in realtà, la cosa più importante è la salute stessa?

Sistema di valutazione: ★★★★★ | mi è piaciuto ogni momento.

Voglio aggiungere un ringraziamento alla scrittrice e alla sua meravigliosa Associazione di Volontariato Adolescenti e Cancro per avermi dato l’opportunità di leggere questo manoscritto, assaporare le vicende poco lontane dalla mia realtà, ma comunque pur sempre presenti nella realtà delle nostre genti. Faccio parte della Croce Rossa, dunque possono comprendere la gioia che si ha nel svolgere attività di volontariato e conoscere nuove persone e le loro esperienze, ma ancor di più scoprire i sentimenti e le emozioni che provano.

Grazie ancora.

Recensione in inglese di ‘Sahak’

Ciao a tutti! Oggi sono tornata con una nuova recensione per una ragazza che mi ha contattato per e-mail chiedendomi di recensire e revisionare il suo ultimo scritto. E’ un racconto emozionante dal punto di vista del personaggio, il dente di leone. Le sue avventure e i suoi amici. Le parole riescono a trasmetterti il senso di solitudine e disagio e la necessità di aiutare gli altri del piccolo protagonista.

Vi ricordo che se avete manoscritti potete inoltrarmi epub o il formato cartaceo, basta scrivermi per e-mail.

Cover:
Title:  Sahak
Author: Sara SalehRelease
Date:  –
Gender:  Stories
Rating: As much as I’ve been able to understand from the translation, I like how it’s arranged. The conversations are very discreet, they are not boring and convey pleasant sensations. The lexicon and spelling is not bad.


Personal thoughts of the book:  I like the story of the friendship between a plant, the dandelion, and its eagle. Two distinctly different figures in the real world, which cannot be intertwined in any way except in this tale. The dandelion in his conversations expresses the feeling he has towards his friend, and despite the fact that the desires of the eagle can cause pain to  sahak, he is glad tosee the happy friend.

The hopes and dreams of the lion’s tooth condemned not to be able to fly and the need that arises in him to be able to help friends in some way are a beautiful theme that is always relevant.

I loved the thought written by the author in the last pages of the story. I was excited by his words and the chills of his feelings were transmitted to me too.

Quotes from the book: “For this short life that lasts only a few days, regret and sadness are not good choices.”

Rating system: ★★★ is an ok read.