Recensione “Dietro la maschera ovvero Il potere di una donna”

Buongiorno lettori accaniti! Oggi vi parlo di un classico in collaborazione con la Caravaggio Editore che ringrazio immensamente per avermi fornito la copia cartacea e per la splendida opportunità di leggere questo romanzo travolgente.

Potete acquistarlo sul loro sito ufficiale cliccando qui.

«Sono una strega, e un giorno la mia maschera cadrà e mi vedrete per quella che sono, vecchia, brutta, cattiva e dannata. Fate attenzione a me finché siete in tempo. Vi ho avvertito. Adesso amatemi a vostro rischio e pericolo.»

Copertina: Semplice e diretta.
Titolo: Dietro la maschera ovvero Il potere di una donna.
Autore
: Louisa May Alcott
Data di rilascio: Data di rilascio della Caravaggio 13 ottobre 2020.
Genere: Narrativa
Trama: Dietro la maschera ovvero Il potere di una donna (Behind a Mask, or a woman power) svela una Alcott diversa da quella che siamo abituati a conoscere. È la Alcott degli esordi, che mette al centro della narrazione la donna, cosciente della propria autonomia, orgogliosa della propria femminilità e forte della propria determinazione, trascinando il lettore in un vortice di passioni, sotterfugi e colpi di scena. Protagonista della storia è Jean Muir, una donna apparentemente senza scrupoli che lotta con tutta sé stessa per raggiungere i propri obiettivi ricorrendo a qualsiasi tipo di stratagemma e che, consapevole della propria condizione, la utilizza a proprio vantaggio, indossando scientemente la maschera che rispecchia la personalità che la società si aspetta che abbia. Non si tratta solo di una storia avvincente narrata in modo eccezionale, ma di un racconto dal ritmo incalzante attraverso il quale, capitolo dopo capitolo, si scoprono elementi non solo della vita della protagonista, ma anche del passato della scrittrice.

Valutazione: E’ un romanzo appartenente alla collana dei classici ritrovati.

Premetto che è la mia prima lettura della scrittrice e no, non ho letto Piccole Donne anche se ho il romanzo nella mia libreria.

Da questo testo così sorprendente e innovativo, sono riuscita ad immergermi nella scrittura di Louisa May Alcott con una semplicità da far venire i brividi. Non c’è stato un solo attimo nel racconto che mi ha fatto venire voglia di chiuderlo e passare ad altro. Ero completamente presa e trasportata nelle vicende della protagonista: Jean Muir.

“Forza, il sipario è calato, quindi posso essere me stessa per qualche ora, ammesso che le attrici siano mai sé stesse”

Una donna diversa dalla società, piena di carattere e di passione con una grande qualità di interpretazione di un ruolo che poco le appartiene. Riesce, tramite le sue parole, a far innamorare gli uomini della famiglia Coventry.

Il potere della donna è proprio la forza di agire con modalità tali da sottomettere gli eventi a suo piacere, sottraendosi con perfidia, alle regole della società del tempo.

E’ uno scritto che permette di mette al centro il ruolo della Donna nelle sue mille sfumature, cosciente della propria autonomia e della propria essenza di femminilità, con perfidia e determinazione travolge l’essere maschile. Non si fa ingannare dal destino né dall’agire degli uomini, ma con carattere e dedizione, Jean Muir, persegue il suo obiettivo fino a raggiungerlo.

E’ un’opera frizzante e innovativa, certamente diversa da quella che si potrebbe spettare dal periodo in cui è stato scritto. La figura femminile principale è caparbia, orgogliosa e senza scrupoli. Riveste il ruolo di istruttrice per poter compiere la sua scena più brillante.

E’ un’attrice che vive la vita come se fosse un palcoscenico di Teatro. Si gode l’ambientazione e le battute degli uomini e delle donne che la circondano, penetra nella famiglia aristocratica per conquistare le grazie dei membri a cui presta servizio.

 
Pensieri personali del libro: E’ una lettura travolgente che non permette al suo lettore di distaccarsene in maniera semplice, come se fosse una ragnatela in cui agitandosi troppo velocemente si rimane incastrati per sempre.

E’ un mondo frenetico, diverso. La società ottocentesca che viene narrata è caratterizzata dalla ideologia di sovranità e di sottomissione delle classi sociali. Jean Muir odia i membri della famiglia presso cui opera come istruttrice, ma è in grado di indossare una maschera che farà di lei una vera donna amabile e sincera – per quanto sia possibile nella bugia – .

La conquista dei falsi valori, il cambiamento dei personaggi dell’opera con l’avvenire della presenza di Muir, l’amore oltre ogni età e le bugie che si propagano nella famiglia sono gli elementi forza del romanzo.

E’ una donna manipolatrice, attrice sagace e determinata, che indossa la sua maschera per ottenere la rivalsa che la vita le deve.

Questa lettura mi ha ricordato il titolo “Uno, nessuno e centomila” di Luigi Pirandello in cui egli espone la sua teoria in cui ogni uomo e donna, indossa sempre una maschera. Ciò avviene a seguito del tentativo di individuare una propria identità, che porta a tre quesiti: “Chi siamo?” , “Cosa crediamo di essere?” e infine “Chi siamo per gli altri?”

Sistema di valutazione: ★★★★★ |

“Jean, credo che voi siate una strega. La Scozia è la casa di strane, misteriose creature, che assumono forme adorabili per tormentare povere anime deboli. Siete una di quelle belle imbroglione?”

Ringrazio ancora la casa editrice per questa lettura meravigliosa.

Recensione “Il Signore di notte”

Buongiorno community di lettori, oggi torniamo con un libro che appartiene al genere del giallo storico ed è stata una lettura sorprendente.

E’ possibile acquistarlo tramite Amazon, Kobo, YouCanPrint e infine presso il sito ufficiale dell’autore Gustavo Vitali cliccando qui.

Copertina: E’ semplice e vintage
Titolo: Il Signore della notte
Autore: Gustavo Vitali
Data di rilascio: 2020
Genere
: Giallo storico
Trama: Venezia, 1605. Sullo sfondo della città dei dogi un magistrato goffo e pasticcione indaga sull’omicidio di un nobile caduto in miseria. Ricopre la carica di Signore di Notte, la magistratura alla quale la Serenissima Repubblica ha affidato la tutela dell’ordine pubblico, sei giudici e insieme capi della polizia. Il protagonista, Francesco Barbarigo, irrompe sulla scena del giallo anche con una buona dose di spocchia, dopo essersi incaricato delle indagini con una leggerezza pari solo alla propria impreparazione, che lo porterà a clamorose sconfitte prima di giungere alla soluzione del giallo, ma non ce la farà da solo.Si lancia dapprima lungo piste inconcludenti e si accanisce su tracce fasulle. Emerge nel frattempo un uomo dalla personalità controversa e di difficile interpretazione che sfoggia una sicurezza solo apparente, mentre dentro di lui covano le incertezze, lo divorano le angosce. Per lo più incappa in una stramba relazione con una donna indecifrabile e misteriosa che gli procura nuovi turbamenti.Il racconto produce tutta una serie di personaggi, i principali realmente vissuti all’epoca e riesumati grazie ad un lungo lavoro di documentazione. Attorno al protagonista agiscono figure da salotto, bellimbusti e cortigiane, prostitute e bari, ricchi aristocratici e nobili decaduti che vivacchiano ai margini della classe potere. Ci sono anche sgradevoli comparizioni di uomini violenti, come banditi e sbirri, distinti tra loro dai rispettivi ruoli, ma simili nell’agire sopraffattore. Non tutti reciteranno il ruolo di semplici comparse, ma assumeranno parti importanti nel romanzo, qualcuna perfino decisiva. Determinante nelle indagini sarà un capitano delle guardie che affianca il Signore di Notte aiutandolo a dipanare una matassa parecchio complessa.Così, passando tra disastri, colpi di scena, agguati e quant’altro il Signore di Notte e il suo capitano riusciranno ad arrivare alla soluzione del giallo, una soluzione sorprendente e degno corollario di una trama coinvolgente alla quale si aggiungono curiosità, particolari, aneddoti sui costumi e le vicende dell’epoca, che inquadrano il racconto nella dimensione storica dell’antica Serenissima assunta quasi a protagonista silenziosa.


Valutazione: Prima di intraprendere questa lettura bisogna tener conto di una particolarità: innanzitutto è un giallo storico di un autore emergente che ha davvero carattere e ha i requisiti essenziali per riuscire a intraprendere una bellissima carriera nello scritto di questo genere. La narrazione si svolge a Venezia e nel periodo storico del 1605, ma vorrei soffermarmi su un punto fondamentale del racconto: la storia è inventata, ma coinvolge personaggi realmente esistiti. Già da questo prologo il lettore è davvero molto interessato andare a scoprire conoscere questi personaggi reali che si ambientano e si narrano in un contesto del tutto inventato. Chi è il personaggio che ti accompagnerà nella lettura di questa storia? Francisco Barbarigo.

Si può dire fin da subito che è un giallo storico che non annoia, non ha un racconto piatto ma è come andare sulle montagne russe perché c’è sempre un forte movimento e grande suspense, è caratterizzato soprattutto dalla raccolta di indizi che non permettono, in maniera semplice, al lettore di trovare la soluzione.

Conoscendo personalmente Venezia, mi sono ambientata dalle prime pagine nel contesto del romanzo, ma il lettore riuscirà comunque ad abituarsi e a immaginarsi la scena grazie alla grande caratteristica di dettaglio che viene promossa dallo stesso autore.

Il gergo che viene utilizzato da Gustavo è innovativo e non risulta banale. La prosa è ben strutturata e oltretutto c’è una grande caratteristica di variazione di termini e l’utilizzo di parole d’altri tempi. Ciò che davvero mi ha entusiasmata è fortemente la capacità di saper descrivere luoghi e personaggi.

Il testo è scorrevole, accattivante e ben strutturato. Vengono evidenziati i difetti dei personaggi in maniera innocente. C’è la mancanza di dialogo diretti all’interno del romanzo e questo rende la lettura più impegnativa e leggermente più lenta rispetto ad un romanzo caratterizzato anche da conversazioni.

Vengono descritti anche i membri della società veneziana, i nobili e i meccanismi del carcere e dei loro detenuti. Per esempio vengono descritti le celle soprannominate “Pozzi” e “Piombi” destinate ad accogliere gli ospiti del consiglio dei Dieci e degli inquisitori di Stato.


Pensieri personali del libro: La scrittura di Gustavo è pulita, coinvolgente e ben curata. Si nota la cura anche nelle conversazioni fra i personaggi, perché hanno uno stile di espressione che rispecchia i tempi dell’ambientazione del romanzo stesso, ma anche un buon occhio per le descrizioni che vengono usate con termini appartenenti al dialetto e luogo come per esempio ca’ granda. Il racconto prende forma nomade in cui viene ritrovato il cadavere di Nicolo Duodo nella sua dimora.

Durante la lettura possono scorgersi la conoscenza dei costumi, modi di dire, usi e fatti che costituiscono un bagaglio di informazioni del seicento.

La figura del “Signore di notte” viene descritta come un uomo contorto, molto isolato dalla società e con un poco senso per la investigazioni, egli infatti dovrà cavalcare le onde della suspense per avviare all’origine della morte del nobile e oltretutto è un uomo che coglie gli indizi con superficialità.
Sistema di valutazione: ★★★★ ☆ |

Ringrazio Gustavo Vitali per essersi affidato la mia valutazione oggettiva del suo romanzo. Ritengo che sia un eccellente giallo storico in quanto è caratterizzante di tutti i requisiti essenziali affinché si possa identificare tale romanzo in questa categoria.

Recensione “Scopami”

Buongiorno lettori accaniti, oggi parliamo di un libro dal titolo accattivante e provocatorio “Scopami” di Virginie Despentes in collaborazione con la Fandango Edizioni.

Il romanzo della Despentes è stato pubblicato nel 1994, ma negli anni seguenti sono state poste diverse traduzioni.

Un romanzo dal carattere forte e ironico che mette a fronte la vita di due donne senza peli sulla lingua e senza parole censurate. Una vera e proprio lettura straboccante con scene di sesso e parolacce.

Puoi acquistarlo direttamente dal sito ufficiale Fandango.

Se volete intraprendere questa lettura fatelo senza pregiudizi e sappiate che non è per tutti. E’ particolare sia nelle descrizioni sia nelle vicende, spesso il lettore potrebbe storcere il naso per le analisi che vengono poste e per la probabile violenza delle azioni e se siete sensibili vi sconsiglio di leggerlo.

Scopami - Virginie Despentes - copertina

Copertina: Accattivante e provocatoria
Titolo: Scopami
Autore: Virginie Despentes
Data di rilascio: Traduzione Fandango 2020
Genere: Narrativa contemporanea
Trama: “Bisogna abusare”. E’ questo l’imperativo che spinge Manu e Nadine a unirsi: la prima è bassa e graziosa, la seconda alta e bruttina, una è vitale e chiacchierona mentre l’altra è lenta e silenziosa, ma entrambe hanno una vita difficile, in cui l’unica per andare avanti è ottundersi i sensi bevendo birra o tappandosi le orecchie con un walkman a tutto volume. Finché resistere non diventa impossibile. Parte così una sfrenata corsa per le città francesi, già consapevoli entrambe che finirà male, ma decise a perseguire l’unico scopo che si sono imposte: consegnare un misterioso involucro, rispettando la volontà di un amico che è morto. Una versione hardcore di Thelma e Louise, ma anche un noir spregiudicato.


Valutazione: Nessun pregiudizio durante la lettura, né prima e né dopo. Questa frase deve rimanere impressa nella mente del lettore. Non è il classico libro contemporaneo che ti parla di due ragazze biricchine che vogliono diventare delle power donne, ma un vero racconto con fatti cruciali che mostrano il cambiamento di una donna, anzi meglio due, in virtù dei pregiudizi mostrati dalla società e dunque, dalla gente che le circonda. E’ un romanzo violento, sessualmente esplicito e travolgente. Non è una lettura per tutti, forse in realtà non lo è stata neanche per me al cento per cento. All’inizio la lettura è lenta e piana, poche scene travolgenti, ma arrivando poco prima della metà del romanzo le scene cambiano e corrono. Corrono in direzioni diverse travolgendo chi legge come se fosse su un treno express.
La scrittura è diretta al lettore, non ci sono veli di apparenza, non ci sono utilizzi di termini complessi, ma una lettura cruda e violenta e piena di imprecazioni. Le descrizioni sono impressionanti, durante la lettura riuscivo ad immergermi nel contesto e provare i brividi di terrore.

Pensieri personali del libro: Il romanzo è incentrato su due giovani personaggi femminili: Manu e Nadine. 

Due donne, una dedita alla prostituzione mentre l’altra lavora nell’ambito dei film porno, dopo essersi incontrate casualmente quando le loro vite erano alla deriva decidono di avventurarsi verso lo squilibrio di una società che le ha sempre giudicate. Si trasformano da donne giudicate a donne che danno alla società un motivo per cui essere giudicate. Si enuncia una mancanza di sensi di colpa nelle azioni che promuovano durante la loro avventura. I pregiudizi non sono più un problema. La paura non è più loro nemica. La società è solo una realtà circostante. Sono due leonesse in caccia verso il mondo, nulla le ferma e tutti le temono. 

Compiono azioni violente sottraendo vite, denaro e godendosi del buon sesso. Prestano poco attenzione al loro corpo e a cosa farne, non offrono scuse in quello che fanno perché cercano la libertà di essere ciò che sono.

Sistema di valutazione: ★★★★ ☆ 

E’ un libro interessante, un libro controverso che è stato bandito in Francia a causa del suo contenuto grafico.

Recensione “La gatta della Regina”

Buongiorno community di lettori! Oggi torno con una nuova recensione del titolo “La gatta della Regina” in collaborazione con La Lepre Edizioni. E’ un romanzo storico che tratta di tematiche davvero importanti, facendo capire al lettore come si svolgeva la vita negli anni del Cinquecento.

Potrete acquistare il romanzo cliccando qui.

Copertina: Davvero bella e particolare
Titolo: La gatta della Regina
Autore: Domitilla Calamai e Marco Calamai de Mesa
Data di rilascio: 2020
Genere: Romanzo Storico
Trama: All’inizio del Cinquecento si ampliano i confini di un mondo in rapida trasformazione. Tra Tenerife, Europa e Americhe tre fratelli si confrontano con una realtà in continuo divenire, alla ricerca di se stessi. Àlvaro s’immerge negli affari tra l’Andalusia, le Canarie e Genova, dove l’ammiraglio Andrea Doria gli propone una missione diplomatica presso l’imperatore Carlo V; ad accompagnarlo sarà un’affascinante nobildonna, Camilla Parodi. Inés diviene dama di compagnia dalla regina Giovanna La Pazza, madre dell’imperatore, e a Toledo s’innamora di Maria Pacheco, la donna che guida la rivolta dei Comuneros; la scoperta della sua vera identità sessuale sarà per lei anche il movente di scelte estreme. Juan s’imbarca per le Indias per studiare la flora del Nuovo Mondo e in Amazzonia toccherà con mano la violenza della conquista. Attraverso le audaci vicende dei tre protagonisti, raccontate con attento rigore storico, il romanzo ci porta nel cuore di un’epoca di sconvolgente mutamento.


Valutazione: Partiamo all’arrembaggio di questo romanzo. E’ un romanzo storico ambientato nel 1500 in cui viene raccontato in terza persona la vita di tre fratelli che muta con il cambiare della società e degli eventi. Tre personaggi particolari e differenti fra di loro che incontreranno, influenzeranno e si faranno influenzare da altre persone alquanto diverse. Mi è piaciuta la particolarità del libro: poche conversazioni, ma importanti e interessanti. E’ un mix di descrizioni di ambienti, pensieri e vestiti. Il personaggio che più mi ha colpito per la fragilità e la dolcezza è proprio la regina. Una donna forte, priva di paura davanti alle avversità anche se la vita l’ha presa di pugno recandole tante sofferenze legate agli uomini. I tre uomini della sua vita l’hanno buttata via, lasciata sola in un mondo dove la figura femminile ancora non è evasa dalla discriminazione.

La grande chiave del romanzo è la scoperta del mondo, in tutte le sue sfumature e angoli. Nella Spagna del 1500 il potere era concentrato sia in mano alla Corona che alla Chiesa. Viene mostrata anche la battaglia dei castigliani, la creazione del Nuovo Mondo.

Che cosa ho riscontrato di interessante nel romanzo? La tematica della guerra è ben presente, anche perché sarà l’ambiente di circostanza che smuoverà le acque dei personaggi. L’amore fra donne, è una delle tematiche che si può scorgere nella lettura, un amore platonico che nasce da Inés nei confronti di Maria Pacheto. La sottomissione della figura femminile anche se quest’ultima ricopre un ruolo sovrano. L’abbandono di un individuo, la morte e le credenze cristiane che promuovono guerre contro chi si converte e contro gli ebrei.

Lo sviluppo personale di Juan, un personaggio che già dalla giovane età amava la conoscenza e decide di intraprendere l’avventura di navigare per le acque.

Pensieri personali del libro: E’ un libro forte e innovativo con una lettura scorrevole nei tratti di racconto e di conversazione, in altri punti un po’ più storici l’ho trovato lento. La scrittura è piena, conforme, audacia.

La data esatta in cui si svolge questo romanzo è il 1519 a Tenerife, perla dell’arcipelago delle Canarie appartenenti all’Imperatore Carlo V.

La gatta della regina – Domitilla Calamai e Marco Calamai de Mesa

Vengono mostrate anche le guerre civili, le rivolte, i pensieri e la frustrazione della popolazione.

Si narra delle vicende dei tre fratelli: Alvaro, Inés e Juan de Mesa, ma viene enunciato anche il loro padre, Diego, un ricco terriero che ama viaggiare per mare per acquisire nuove terre. Nelle terre di Tenerife, ricordata come un ambiente ricco che faceva i conti con i Nativi Guanche, i convertiti Moriscos e gli indigeni del Nuovo Mondo.

La regina riesce a trovare conforto nelle fusa della sua affezionata gatta Zapachilda, ma è chiamata a prendere posizione nella rivolta dei Comuneros che si oppongono a Carlo V non riconoscendo il fiammingo come loro reggente. La regina si trova al centro del dibattito, indecisa su quale orizzonte lanciare il proprio sostegno dovrà ben presto prendere una posizione.

E’ un scritto intelligente, formoso, pieno di storicità. Ben curato nei dettagli, ma anche nelle caratteristiche principali dei personaggi permettendo al lettore di riconoscerli, di conoscerli e di amarli.

Sistema di valutazione: ★★★★ ☆

Ringrazio ancora La Lepre Edizioni per il splendido omaggio che mi ha fatto.

Recensione “Il viaggio di Halla”

Buongiorno lettori di fantasy, oggi vi parlo di una favola che ha fatto impazzire la community di instagram. In collaborazione con la casa editrice Fazi Editore vi presento Il viaggio di Halla di Naomi Mitchison.

Vuoi acquistarlo? Clicca qui!

il viaggio di halla

Copertina: Mi ha fatto impazzire la cover. E’ meravigliosa.
Titolo: Il viaggio di Halla
Autore: Naomi Mitchison
Data di rilascio: 5 novembre
Genere
: Fantasy
Trama: Per la prima volta in Italia un classico della letteratura fantasy del Novecento scaturito dalla penna di una scrittrice tutta da riscoprire, grande amica e prima lettrice di J.R.R. Tolkien.
Questa è la storia di Halla, figlia di un re che decide di abbandonarla nei boschi. Qui viene accudita dagli orsi e poi cresciuta dai draghi sulle montagne rocciose; ma il tempo dei draghi, minacciati dagli odiosi e crudeli esseri umani, sta per finire. Odino, Padre di tutte le cose, offre ad Halla una scelta: vivere alla maniera dei draghi, accumulando tesori da difendere, o viaggiare leggera e attraversare il mondo con passo lieve? Iniziano così le fantastiche avventure della ragazza, che girovagherà alla scoperta di nuove terre e antiche leggende, in mezzo a creature incredibili, luoghi misteriosi e magie dimenticate. La sua conoscenza di tutti i linguaggi, sia quelli umani che quelli animali, la aiuterà ad andare oltre le apparenze, ma anche a mettere in discussione ciò in cui ha sempre creduto, mentre affronta, una dopo l’altra, le nuove sfide sul suo cammino. Mitchison ci prende per mano e ci conduce in una favola senza tempo, dove le divinità dei miti nordici convivono con i personaggi della letteratura fantasy per mostrare il valore di comprensione e tolleranza.
Il viaggio di Halla è un racconto agile, profondo e divertente che trasporterà il lettore in un mondo dove si può incontrare un basilisco nella steppa, dove gli eroi vengono portati nel Valhalla dalle valchirie, e dove si può fare fortuna chiacchierando con il cavallo giusto. Più di una semplice fiaba: una volta giunti alla fine, questo romanzo si dimostra una vera e propria mappa di vita.

descrizione
Quando Halla vola via, nel cielo, lasciando gli umani sulla terra a darle la caccia.

Ora, se c’è un tipo di essere umano che ai draghi non piace più di un altro, è il tipo comunemente chiamato re o eroi. Il motivo è che sono quasi sempre contro i draghi.

Valutazione: E’ un libro diverso. E’ un libro per quei lettori che vogliono intraprendere un viaggio parallelo sia verso un mondo disuguale sia verso un proprio essere altrettanto lontano. E’ un viaggio, ma non solo fatto dalla stessa protagonista, ma anche dal lettore.

Il testo è lento, quindi mio caro lettore non ti aspettare di leggere 148 pagine in due giorni. A tratti la stessa lettura diventa insostenibile perché ti poni tante domande a cui inizialmente non trovi risposta. E’ un libro particolare e tieni in mente che stiamo leggendo un fantasy del Novecento. Non scriverò se la lentezza del romanzo danneggia la lettura e il viaggio stesso, tocca a te scoprirlo. E’ certamente una favola che ti guarda dentro e che ti fa crescere.

Non vedere questo libro come una “semplice favola per bambini” perché è un viaggio confuso che mira a riconoscere e ritrovare se stessi.


Pensieri personali del libro: Da cosa è caratterizzato il libro? La scrittrice Mitchison utilizza questo scritto come strumento per parlare dell’infanzia, della crescita personale di un individuo, della natura, dell’avidità e cattiveria dell’uomo.

Spesso nei racconti medievali vediamo la figura del Drago come una creatura malvagia che compie le azioni guidate dai suoi istinti – es. catturare la principessa e uccidere una civiltà di contadini – ma se la storia fosse diversa? Se la figura del Drago, in questo caso, non è davvero come l’abbiamo sempre letta?

I tesori. Il danaro è amico del mondo, sia dall’uomo e sia delle creature che governano il nostro pianeta.

C’è una forte descrizione dei pensieri e delle emozioni che vengono vissute da Halla, tanto da farle divenire parte stessa del lettore.

Halla è la figlia di un re che si sposa con una matrigna molto malvagia e viene presa dal palazzo per essere cresciuta in sicurezza. Dapprima viene cresciuta dagli Orsi, poi dai Draghi, ma quando quest’ultimi sono stati attaccati, lei ha dovuto camminare in mezzo agli umani che prima tanto disprezzava. Halla cresce con gli istinti di sopravvivenza di un orso, l’amore di un drago per l’oro e la sfiducia di chiunque si definisca un eroe e la capacità di parlare in qualsiasi lingua, compresa quella degli animali. Halla ha un incontro con Odino, che gli regala il mantello e le consiglia di «viaggiare leggeri».

Possiamo riassumere Il viaggio di Halla in un viaggio leggeri nel nostro animo.

Vi dico la verità: l’inizio della lettura mi è piaciuta molto, poi c’è stato un punto in cui mi bloccavo e sbadigliavo. E’ stato bruttissimo, ma per fortuna il racconto si è ripreso e l’ho concluso.

La parte che meno mi è piaciuta è dove Halla fa da interprete per i suoi amici umani. Speravo che questa parte, o meglio dire anche questa parte, risultasse affascinante come quella precedente.

Sistema di valutazione: ★★★★ ☆

Uggi sospirò, fu un sospiro molto, molto bollente che incenerì una piccola macchia di licheni sopravvissuta, fino a quel momento, sul fianco della roccia. Sentiva che, nonostante avesse allevato Halla come un drago, era arrivato il momento in cui la bambina doveva imparare i fatti della vita, anche se per lui sarebbe stato difficilissimo spiegarglieli. Andò comunque avanti: «È ora, piccola mia, che io ti dica una cosa. Hai notato, quando ti guardi allo specchio, che tu non somigli a me né a nessuno degli altri draghi?».
«Vi somiglio poco», rispose Halla rimirandosi i lunghi alluci che erano abbelliti da oro e anelli di smeraldo, ma che non erano né abbastanza lunghi né tantomeno abbastanza affilati per essere degli artigli. «Forse vi somiglierò di più quando sarò più grande. Credo di sentire che mi stanno spuntando le ali», aggiunse, guardandosi dietro le spalle e grattandosi la schiena.
Il drago Uggi pianse una lacrima sfrigolante. «Piccola mia, temo che neanche da grande somiglierai mai a un drago, perché la verità è che tu non sei un drago».

La vera domanda è: mi è piaciuto? Lo consiglio?

Vi posso dire: provate a leggerlo, ma non partite con un mood da avventura fantasy del duemilaeventi. Partite con una mentalità retrò, più lenta e diversa così da non rimanere delusi.

Review party di Tenebre e Ossa

Buongiorno community, l’uscita del titolo “Tenebre e Ossa” è stata molto atteso dai lettori del genere fantasy. Finalmente è arrivato anche in Italia!

Questo è un Review party in collaborazione con la Casa Editrice Mondadori.

“Ti aspettavo da tanto tempo, Alina. Io e te cambieremo il mondo.”

Copertina: Mi piace molto.
Titolo
: Tenebre e Ossa. GrishaVerse
Autore: Leigh Bardugo
Data di rilascio: 3 Novembre 2020
Genere
: Fantasy
Trama: “Il dolore e la paura mi vinsero. Urlai. La parte nascosta dentro di me risalì con impeto in superficie. Non riuscii a fermarmi. Il mondo esplose in una sfolgorante luce bianca. Il buio si infranse intorno a noi come vetro”. L’orfana Alina Starkov non ha grandi ambizioni nella vita, le basterebbe fare al meglio il suo lavoro di apprendista cartografa nell’esercito di Ravka, un tempo nazione potente e ora regno circondato dai nemici, e poter stare accanto al suo buon amico Mal, il ragazzo con cui è cresciuta e di cui è innamorata da molto tempo. Ma il destino ha in serbo ben altro per lei. Quando il loro reggimento attraversa la Faglia d’Ombra, la striscia di oscurità quasi impenetrabile che taglia letteralmente in due il regno di Ravka, lei e i suoi compagni vengono attaccati dagli esseri spaventosi e affamati che lì dimorano. E proprio nel momento in cui Alina si lancia in soccorso dell’amico Mal ferito gravemente, in lei si risveglia un potere enorme, come una luce improvvisa e intensa in grado di riempirle la testa, accecarla e sommergerla completamente. Subito viene arruolata dai Grisha, l’élite di creature magiche che, al comando dell’Oscuro, l’uomo più potente di Ravka dopo il re, manovra l’intera corte. Alina, infatti, è l’unica tra loro in grado di evocare una forza talmente potente da distruggere la Faglia e riunire di nuovo il regno, dilaniato dalla guerra, riportandovi finalmente pace e prosperità. Ma al sontuoso palazzo dove viene condotta per affinare il suo potere, niente è ciò che sembra e Alina si ritroverà presto ad affrontare sia le ombre che minacciano il regno, sia quelle che insidiano il suo cuore.

Valutazione: “Tenebre e Ossa” è una lettura che si avvicina molto ai canoni dello young adult fantasy, inoltre è narrato in prima persona.

I personaggi principali di questo fantasy che si intreccia con un forte amore, sono Alina e Mal, due bambini orfani che crescono nella tenuta di un Duca, per poi all’età giusta, servire il proprio paese. Alina diventa una mappatrice mentre il suo fedele compagno di avvenuta diviene un tracciatore. 

Come in tutti i romanzi, c’è anche chi ricopre il ruolo del cattivo: l’Oscuro. Un personaggio sinistro e molto particolare che userà il suo fascino e il suo potere per influenzare negativamente i pensieri e le azioni di Alina.

La narrazione è fluida, permettendo al lettore di continuare con la lettura senza interruzioni e avvolgendolo nel mondo fantasy. Premetto che ai miei occhi è apparso come il semplice fantasy con guerre e un personaggio femminile che ha un carattere ostile, diffidente, drammatico, coraggioso e oltretutto che è innamorata sempre della persona sbagliata.

Il comportamento di Alina è il classico del personaggio principale che scopre di avere poteri straordinari e di essere diverso. All’inizio si deprime, si mette all’angolo, evita gli occhi indiscreti e poi per magia diventa un supereroe pronto a salvare il pianeta. È il classico brodo ribollito più volte.

Alina è un personaggio che sarà oggetto di una evoluzione sia fisica che mentale, conoscerà nuovi lati del suo essere e combatterà per difendere ciò che ha di più caro al mondo.


Pensieri personali del libro: Ci sono molte cose a discapito del libro, che a parer mio, devono essere sottolineate: c’è poca spiegazione con riferimenti ai personaggi che si incontrano. Oltre alla descrizione della figura di Mal e Alina e dell’Oscuro, per quanto riguarda i personaggi secondari che si immergono nello scenario c’è poca descrizione e spiegazione su cosa siano e che funzione hanno nel racconto.

All’interno di Tenebre e Ossa troviamo gli ambienti freddi della Russia ma con una terra diversa, chiamata Ravka e divisa in due dalla Distesa, una zona oscura abitata da mostri chiamati volcra che “abitano” nella Faglia Oscura.

Come cambia la vita di Mal e Alina? Quando il loro reggimento deve attraversare l’Oscura Faglia sommersa dai volcri e dalla oscurità.

In questo racconto prendono piede varie figure come i maghi soprannominati Grisha divise per classi in base al loro potere speciale, Convocatori, i Fabrikator, i Guaritori, Evocatori ecc.

La duologia di Sei di Corvi e la trilogia di Tenebre e Ossa si svolgono sulla stessa linea di narrazione, ma se una persona non ha letto l’uno o l’altro non riesce bene a comprendere tutti i dettagli che vengono narrati.

Esempio: il termine “velesabbia” non viene spiegato nel suo significato. Il ruolo dello “Spaccacuori” oltre essere enunciato che siano dei soldati, non vengono spiegate le particolarità o il perché di tale soprannome.

Questo è il primo libro della trilogia, quindi si spera sempre che i ruoli e tante altre cose vengano spiegate successivamente. Se qualcuno cerca un fantasy tranquillo da divorare in pochi giorni, questo titolo è certamente ottimo.

È un fantasy a tratti un po’ scontato, mi ha lasciato sia una perplessità positiva ma anche negativa. In primis positiva perché è scorrevole, simpatico ed è un mix fra avventura e amore, negativo perché è troppo “semplice” come narrazione e se non fosse per personaggi e luoghi diversi, sarebbe come altri mille fantasy.

La prima metà del racconto è banale, pesante. Solo poco prima della fine del romanzo si ha dei momenti di suspence e avventura accentuata.

Sistema di valutazione: ★★★,8 ☆☆ |

Non mi sento di dare un quattro stelle pieno perché non mi ha lasciato senza fiato nella lettura, ma ho apprezzato il mondo che Leigh Bardurgo ha creato. Sarò sincera, pensavo di leggere un fantasy innovativo e più accattivante, ma personalmente queste caratteristiche non le ho viste sorgere durante la lettura. Spero che i prossimi volumi siano più entustiasmanti.

Recensione “Il messagero dei cinque”

Buon pomeriggio cari lettori, oggi vi porto una lettura nuova e appassionante di Niccolò Cortini “Il messagero dei cinque“.

Il Messaggero dei Cinque è una “fiaba” a sfondo ecologico-spirituale, che mescola i tratti tipici del fantasy con i temi moderni della sostenibilità ambientale, della solidarietà, dei diritti civili e del capitalismo senza limiti.

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Copertina: Molto particolare, mi piace.
Titolo: Il Messagero dei Cinque
Autore: Niccolò Cortini
Data di rilascio: 2020
Genere: Fantasy
Trama: In un’isola sperduta in mezzo al Grande Blu, gli uomini vivono tranquilli fin dall’inizio del tempo, non conoscendo altro all’infuori di quella terra. Il piccolo Mondo (Numba nella lingua antica) non ha mai conosciuto dolore, tristezza o malattia, ma solo serenità e abbondanza, grazie alla guida del Credo e alla protezione degli Antichi Dei.
Saviel è un “prescatore” dall’animo inquieto, che guarda il Blu e vede riflesso il mistero delle sue origini, oltre alla promessa di nuovi mondi. Agitato da una forte tensione spirituale, il giovane verrà scelto dal Maestro Janus per entrare nell’Accademia dei Messaggeri di Altovillaggio. Inizierà così un lungo percorso di maturazione e allenamento, che lo porterà ad eccellere sia nella Dolce Danza che nel Maneggio degli Elementi, raggiungendo risultati leggendari.
Quando un uomo scende dal cielo e si proclama Re dell’isola, l’equilibrio si spezza.

Riusciranno Saviel e quel piccolo Mondo ad affrontare le sfide del Progresso senza perdere la Felicità?


Valutazione: Questo romanzo fantasy ha una scrittura semplice e diretta al lettore, senza l’utilizzo di termini troppo complessi da comprendere e soprattutto la sua caratteristica di essere una lettura scorrevole. È possibile ritrovare all’interno del romanzo alcune tematiche molto importanti e attuali come l’ecologia, la sostenibilità, l’equilibrio, l’importanza della cura e del rispetto dell’ambiente. L’autore è riuscito a creare un mondo fiabesco che riesca ad intrecciarsi con una epoca contemporanea, questo rendendo tutto il racconto veramente fantastico. Forse avrei preferito un altro tipo di font utilizzato per la stampa ma tuttavia permette comunque una lettura senza grossi problemi.


Pensieri personali del libro: Ciò che ho apprezzato di più della scrittura dell’autore è proprio la capacità di riuscire a trasformare le parole della narrazione in immagini, che permette al lettore di entrare in questo mondo fiabesco e riuscire a vivere anche le vicende come se egli stesso è il personaggio del racconto. Sono davvero buone le descrizioni della realtà che circondano Saviel il pescatore.

Non è il classico fantasy concentrato sulla magia e sui poteri sovrannaturali dei personaggi ma bensì i personaggi tramite le preghiere riescono a farsi aiutare dai vari elementi.

Quindi un elemento davvero importante del racconto è la natura stessa.

Più di metà racconto narra di Saviel ( Un ragazzo che appartiene ad una delle città isolane e non ha mai saputo la storia legata al suo passato e vive con due padri adottivi, dedicandosi alla presca e alle danze) e del suo cammino che inizierà dalla Città delle Conchiglie fino all’Accademia, per poi presentare la ribellione contro il Re.

Mi è piaciuto molto come l’autore ha saputo dare carattere a ciascun evento, sia alla ribellione ma ha saputo anche descrivere il Re, il colonialismo e a parlare di questioni politiche in maniera elegante senza influenzare negativamente il romanzo.

Saviel viene usato come mezzo, da parte dei Cinque, per raggiungere un obiettivo finale. Non è l’eroe della storia, non è il personaggio prescelto, ma bensì un mezzo. E’ interessante trovare un romanzo che non pone al centro il classico personaggio, ma riesce ad alternarne l’importanza in base alle situazioni che si presentano.

Sistema di valutazione: ★★★★ ☆ |

Il Destino è in mano agli Dei,
La Felicità è in mano agli uomini.