Recensione “Il messagero dei cinque”

Buon pomeriggio cari lettori, oggi vi porto una lettura nuova e appassionante di Niccolò Cortini “Il messagero dei cinque“.

Il Messaggero dei Cinque è una “fiaba” a sfondo ecologico-spirituale, che mescola i tratti tipici del fantasy con i temi moderni della sostenibilità ambientale, della solidarietà, dei diritti civili e del capitalismo senza limiti.

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Copertina: Molto particolare, mi piace.
Titolo: Il Messagero dei Cinque
Autore: Niccolò Cortini
Data di rilascio: 2020
Genere: Fantasy
Trama: In un’isola sperduta in mezzo al Grande Blu, gli uomini vivono tranquilli fin dall’inizio del tempo, non conoscendo altro all’infuori di quella terra. Il piccolo Mondo (Numba nella lingua antica) non ha mai conosciuto dolore, tristezza o malattia, ma solo serenità e abbondanza, grazie alla guida del Credo e alla protezione degli Antichi Dei.
Saviel è un “prescatore” dall’animo inquieto, che guarda il Blu e vede riflesso il mistero delle sue origini, oltre alla promessa di nuovi mondi. Agitato da una forte tensione spirituale, il giovane verrà scelto dal Maestro Janus per entrare nell’Accademia dei Messaggeri di Altovillaggio. Inizierà così un lungo percorso di maturazione e allenamento, che lo porterà ad eccellere sia nella Dolce Danza che nel Maneggio degli Elementi, raggiungendo risultati leggendari.
Quando un uomo scende dal cielo e si proclama Re dell’isola, l’equilibrio si spezza.

Riusciranno Saviel e quel piccolo Mondo ad affrontare le sfide del Progresso senza perdere la Felicità?


Valutazione: Questo romanzo fantasy ha una scrittura semplice e diretta al lettore, senza l’utilizzo di termini troppo complessi da comprendere e soprattutto la sua caratteristica di essere una lettura scorrevole. È possibile ritrovare all’interno del romanzo alcune tematiche molto importanti e attuali come l’ecologia, la sostenibilità, l’equilibrio, l’importanza della cura e del rispetto dell’ambiente. L’autore è riuscito a creare un mondo fiabesco che riesca ad intrecciarsi con una epoca contemporanea, questo rendendo tutto il racconto veramente fantastico. Forse avrei preferito un altro tipo di font utilizzato per la stampa ma tuttavia permette comunque una lettura senza grossi problemi.


Pensieri personali del libro: Ciò che ho apprezzato di più della scrittura dell’autore è proprio la capacità di riuscire a trasformare le parole della narrazione in immagini, che permette al lettore di entrare in questo mondo fiabesco e riuscire a vivere anche le vicende come se egli stesso è il personaggio del racconto. Sono davvero buone le descrizioni della realtà che circondano Saviel il pescatore.

Non è il classico fantasy concentrato sulla magia e sui poteri sovrannaturali dei personaggi ma bensì i personaggi tramite le preghiere riescono a farsi aiutare dai vari elementi.

Quindi un elemento davvero importante del racconto è la natura stessa.

Più di metà racconto narra di Saviel ( Un ragazzo che appartiene ad una delle città isolane e non ha mai saputo la storia legata al suo passato e vive con due padri adottivi, dedicandosi alla presca e alle danze) e del suo cammino che inizierà dalla Città delle Conchiglie fino all’Accademia, per poi presentare la ribellione contro il Re.

Mi è piaciuto molto come l’autore ha saputo dare carattere a ciascun evento, sia alla ribellione ma ha saputo anche descrivere il Re, il colonialismo e a parlare di questioni politiche in maniera elegante senza influenzare negativamente il romanzo.

Saviel viene usato come mezzo, da parte dei Cinque, per raggiungere un obiettivo finale. Non è l’eroe della storia, non è il personaggio prescelto, ma bensì un mezzo. E’ interessante trovare un romanzo che non pone al centro il classico personaggio, ma riesce ad alternarne l’importanza in base alle situazioni che si presentano.

Sistema di valutazione: ★★★★ ☆ |

Il Destino è in mano agli Dei,
La Felicità è in mano agli uomini.