Recensione “Tutta un’altra storia”

Buon pomeriggio lettori! Oggi torno con un romance di un autore emergente – Davide Consoli.

Un romanzo che si ambienta nella Genova del 1996 e si immerge nei detti e nelle azioni di quel tempo, ormai andati perduti. La sensibilità, la dolcezza e la morbidezza nel creare e modellare le relazioni.

Puoi acquistare il romanzo su Amazon cliccando qui.

Copertina: Molto carina la vista di Genova e la raffigurazione di due persone che si pensano, ma forse i colori sono troppo accesi.
Titolo: Tutta un’altra vita
Autore: Davide Consoli
Data di rilascio: 2020
Genere
: Romanzo romance
Trama: Genova, settembre 1996. Willy è uno studente di scuola Superiore con la passione per la scrittura e la recitazione. La sua quotidianità si alterna tra scuola, amici, prove teatrali e pomeriggi trascorsi sugli scogli di boccadasse nella scrittura di un manoscritto. Una tranquillità stravolta dall’arrivo in classe di Martina, che altera sin da subito equilibrio tra lui, gli amici e la sua ex ragazza Anna li sa, anch’ella sua compagna di classe. Questo però senza intaccare la sua passione per il teatro e la recitazione che, articolandosi tra le rappresentazioni e la promessa del regista di trasformare il suo manoscritto in sceneggiatura da mettere in scena, lo porta a sognare a occhi aperti sul suo futuro artistico. Il suo obiettivo è quello di far arrivare il manoscritto alla redazione del talk show giovanile “amici”, per parlare della tematica valori al e del suo contenuto: il tema è la famiglia e soprattutto l’incredibile rapporto tra un nonno e il suo nipote, in un contesto contemporaneo e giovanile. Un sogno che suscita la perplessità dei suoi amici più intimi, che essendo più grandi di lui, cercano di tenerlo con i piedi ben piantati a terra. Prevarrà la disillusione o Willy insisterà nel seguire la sua strada? Chi, tra Martina e Anna li sa, saprà stargli vicino?


Valutazione: Quando ho ricevuto il romanzo dall’autore, mi sono complimentata per la cura della copertina (flessibile) e per la stampa usata nel romanzo. Ho già comunicato all’autore le piccole modifiche che potrebbe apportare all’interno del libro. Nonostante sia un romanzo di 230 pagine, la lettura scorre molto velocemente ed è molto accurata. Inoltre il lessico utilizzato dall’autore è molto semplice e sono presenti anche elementi che ricordano molto il periodo in cui è ambientato il romanzo.

La sistematicità del romanzo è ben realizzata, diretta e curata. Si riescono a percepire tutte le emozioni che l’autore vuole trasmettere con le situazioni che si vanno ad intrecciare e a sviluppare durante la narrazione. È possibile immergersi nel fine degli anni 90, ritrovare i detti e gesti che ad oggi risultano inusuali. C’è un’ottima padronanza della punteggiatura, a parte qualche piccolo miglioramento nella elencazione per esempio dei capitoli all’inizio dell’introduzione al romanzo. Mi è piaciuto fin da subito la descrizione promossa nei confronti dei luoghi, dei personaggi e del loro carattere. Ciascun personaggio viene identificato secondo un proprio modo di pensare, secondo le proprie azioni e quindi è possibile anche riuscire a comprendere come agiscono e pensano.


Pensieri personali del libro: Un romanzo romance interessante che rimette a fuoco i ruoli che possono presentarsi nella scuola come la ragazza più desiderata dalla classe, il burlone di turno, la classificazione dei professori buoni da quelli cattivi. Mi sono affezionata al personaggio di Willy, che nella sua difficoltà e incertezza rincorre il proprio sogno senza preoccuparti della realtà circostante. Mi sono immersa nella situazione, nelle complessità ma anche nei dialoghi comuni e adolescenziali che Willy intraprende con i suoi compagni di classe e non solo. Una storia d’amore che prende due vie, una incertezza da risolvere e un amore da acchiappare. Questa storia che percorre la vita di ciascun adolescente, è scritta con semplicità tanto da far immergere il lettore in una vicenda comune che a tutti, nella vita, è capitato da affrontare.

Non è una storia surreale, complessa e piena di elementi che ti lasciano dire “beh, non ci credo”. Anzi, è tutto il contrario. Davide ha raccontato qualcosa di così quotidiano, che a volte ci dimentichiamo anche di averlo vissuto, ma è così bello e puro riuscire a vedere le stesse situazioni tramite un altro punto di vista.

L’autore ci narra della generazione degli anni ’90, dei desideri che questi ragazzi vogliono realizzare. Ci mostra come in pochi anni la società può mutare, crescere, svilupparsi. Come le tradizioni possono venire lasciate man mano in disparte, come i rapporti possono rinforzarsi e soprattutto quanto possono essere importanti i rapporti.

“Willy e Martina si guardarono negli occhi per qualche istante, fino a quando lei, intimidita, con un sorriso abbassò lo sguardo.”


Sistema di valutazione: ★★★★ ☆ |

Ringrazio l’autore per la fiducia e per aver collaborato con me.

Recensione “Che fine ha fatto Liz?”

Buon pomeriggio cari lettori, oggi torno con un romanzo thriller di un’autrice emergente di nome Chiara Citrini.

Potrete acquistare il romanzo su Amazon attraverso questo link – clicca qui

Copertina: Assolutamente no. E’ super pixelata. Non ha una immagine nitida e ben definita.
Titolo: Che fine ha fatto Liz?
Autore: Chiara Citrini
Data di rilascio: 2020
Genere: Thriller
Trama: Nella tranquilla cittadina di Holladay, nello Utah, vive la famiglia Cooper, composta da Liam, il capofamiglia, la moglie Liz e la figlia Amelia. La loro vita agiata e dall’apparenza perfetta è in realtà segnata da una terribile tragedia: la perdita della secondogenita Estelle, avvenuta tre anni prima. Un giorno Liam, rientrando a casa da un viaggio di lavoro, scopre che la moglie è sparita. Molti sono gli scenari che si profilano: rapimento a scopo di estorsione? Allontanamento volontario? Suicidio? Omicidio? Per ragioni diverse, sembrano tutte opzioni plausibili. A condurre le indagini c’è Christopher Warren, enigmatico detective che nasconde un segreto inconfessabile. Qualcuno trama nell’ombra, arrivando a minacciarlo di morte. Più ci si addentra nel caso, più ogni certezza sembra sgretolarsi. In una corsa contro il tempo, tutti si chiedono: che fine ha fatto Liz?


Valutazione: Ho analizzato questo romanzo con un occhio molto critico perché già non mi ha convinto la scelta di utilizzare un’immagine di copertina super pixelata. Non comprendo la scelta di utilizzare un’immagine così poco chiara e definita sapendo che la copertina è un elemento fondamentale nella vendita, soprattutto di un romanzo.

Non mi è piaciuto per niente le modalità di stampa soprattutto per quanto riguarda il font e la scelta di andare a capo ogni frase scritta. Penso che sia una cosa, per un lettore, davvero snervante.

Per quanto riguarda invece il racconto: suggerisco di fare capitoli più intensi e più lunghi anziché realizzare capitoli molto brevi che in realtà non raccontano nulla. Un altro punto di vista che vorrei sottolineare è soprattutto la questione riguardante alle conversazioni fra i protagonisti, questo perché ho notato una carenza di conversazioni intriganti e soprattutto di sentimenti provati dagli stessi protagonisti.

Durante la lettura non ho provato delle emozioni particolari e non ho compreso le emozioni provate dagli stessi protagonisti questo perché ho avuto l’impressione che in realtà ero davanti a una scrittura passiva, quindi che non si concentrava molto sulla esposizione dei sentimenti ma più che altro solo sulla narrazione, e quindi di andare ad esplicare al lettore l’andamento della storia.

E’ fondamentale all’interno di un romanzo, secondo il mio parere, di qualsiasi categoria esso sia, riuscire a concentrarsi oltre sulla narrazione della storia stessa ma anche sulle emozioni che le persone provano e soprattutto analizzare e descrivere i luoghi che circondano gli stessi personaggi questo per permettere al lettore di immaginarsi e di buttarsi a capofitto all’interno della lettura.

In ogni conversazione manca soprattutto chi è l’interlocutore. Posso comprendere che ad esempio se ci sono due soggetti all’interno di una stanza, è normale che la conversazione avvenga fra loro, ma è bene anche andare a descrivere le tonalità di voce con cui un soggetto esclama una frase o un termine, le emozioni che un soggetto prova.

Io in realtà non sono riuscita ad immaginare neanche la descrizione fisica dei protagonisti, né di Liz, né dell’investigatore e neanche di Liam. Soprattutto ho trovato un capitolo intero di quattro pagine che era solamente formato da conversazioni senza l’analisi di nient’altro.


Pensieri personali del libro: Partiamo dal presupposto che ci sono più punti negativi che a favore del romanzo, la cosa positiva è che è una lettura scorrevole e la storia è molto interessante. Però purtroppo oltre a questo non riesco a trovare nient’altro.

Liam Cooper è un famosissimo editore che viaggia spesso per questioni lavorative e vive una vita molto agiata. Ha una figlia di nome Amelia e purtroppo un’altra figlia che ha perso la vita, Estelle. La vita di Liam è solo all’apparenza perfetta, in realtà è un forte bevitore, un uomo cinico e violento che nasconde un segreto.

Il secondo protagonista è Christopher Warren. E’ un detective e un uomo con un terribile segreto. Detesta Liam Cooper poiché sembra insofferente alla scomparsa della moglie e lo vede spesso in uno stato alquanto discutibile.


Sistema di valutazione: ★★,5 ☆☆☆

Non mi sento di dare una stella al romanzo perché comunque comprendo il lavoro che è stato fatto dietro, apprezzo la storia e apprezzo la scrittura dell’autrice, ma ci sono tantissimi altri punti che purtroppo mi fanno valutare in maniera negativa il romanzo.

Recensione “Requiem”

Buon pomeriggio lettori accaniti, oggi torniamo con un libro dal genere Thriller e pieno di misteri. In collaborazione con l’autore emergente Marco Antonio Abbagnara vi parlerò del suo titolo “Requiem“.

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L’autore Marco Abbagnara, nasce a Catania nel 1966. E’ un curatore d’arte e pittore ed ha prodotto, insieme ad un team, la sceneggiatura di una serie di fantascienza:“Savior”.
Attualmente vive a Gallarate Varese.

Copertina: Carina, avrei preferito la visione degli occhi meno accesa
Titolo: Requiem
Autore: Marco Antonio Abbagnara
Data di rilascio: 2020
Genere
: Thriller (giallo-noir)
Trama: Qual è il confine tra il bene e il male?

A New York spariscono degli uomini, violenti e vendicativi. Perché? Chi li ha presi? Che fine hanno fatto?

La bellissima Contessa Lucrezia Montecadì, magnate dell’arte e imprenditrice di successo a livello internazionale, si adopera per salvare vite umane attraverso le sua industria farmaceutica, la Radesa.

Fonda un’associazione no-profit per donne maltrattate, le fa difendere in tribunale, le sostiene economicamente e le aiuta e reinserirsi nella cosiddetta vita normale. Una vera benefattrice. Ma cosa nasconde nel suo container giallo?


Valutazione: La parola chiave rinvenibile durante la lettura è l’intreccio che sorge fra mistero e religione.

Durante la lettura ho riscontrato delle costruzioni di frasi prive di senso logico e l’utilizzo “povero” della punteggiatura.

A livello di lettura e narrazione posso dire che la storia è ben costruita, i misteri fanno gola al lettore ed ha una buona base anche per la realizzazione di un secondo volume.

Il personaggio principale del racconto è una donna: la Contessa Lucrezia Montecadì. Una donna dall’aspetto particolare che cerca di combattere e seppellire le sue fragilità e il suo passato oscuro cercando la redenzione nel presente. Il perdono e il peccato. La sua femminilità riesce a far breccia nei cuori degli uomini, riesce ad ammaliare chi la circonda e viene denominata la Benefattrice che ripulisce il mondo dai peccati degli uomini.

La Contessa Lucrezia non è la sola donna presente nel romanzo, ma vi è anche Adama, una donna che rappresenta l’opposto di Lucrezia. All’apparenza sembra una donna fragile, ma in realtà nasconde una grande forza. Ciò che accomuna ambe le donne è il loro passato orrido e profondo di oscurità. 

In molte scene si può osservare come le più persone presenti nel racconto siano circondate dalla bellezza dell’arte, del gusto e soprattutto dalla ricchezza. Le donne del racconto sono circondate da uomini potenti come politici e militari.

Sono presenti molte descrizioni ben dettagliate e precise, che permettono al lettore di immaginarsi ogni singolo passo. C’è una particolare descrizioni del Teatro San Carlo, è un teatro lirico di Napoli ed è tra i più famosi e prestigiosi al mondo. Fondato nel 1737, è il teatro più antico d’Europa e del mondo ad essere tutt’ora attivo.


Pensieri personali del libro: Il romanzo presenta continui flash back che possono rendere la lettura difficile di attenzione, ma che permettono di ricondurre a visioni e ricordi che facilitano la comprensione della psiche dei protagonisti. E’ un mix tra religione e mistero, tra potere e bellezza. E’ come immergersi in una stagione di American Horror Story, con la differenza che qui vige la creatività del tutto italiana.

Ci sono delle ottime descrizioni del territorio di Napoli ed è possibile per il lettore prepararsi ad un viaggio attraverso le bellezze della città esoterica del cimitero delle Fontanelle.

La forza principale del romanzo è la presenza di figure femminili complesse e diverse, sono Donne singolari e non le classiche fanciulle di società. Sono presenti scene di sesso, rituali, luoghi che suscitano un po’ di suspence e terrore al lettore.

E’ certamente un romanzo dalla trama introspettiva e psicologica. L’autore riesce, tramite la figura di Lucrezia, far valere due direzioni su cui il lettore può rispecchiarsi: la figura fragile di Lucrezia e il lato giustiziere della stessa.

Nel romanzo è possibile trovare i più svariati temi sempre più quotidiani nella nostra società: la forza della donna, la violenza, l’omosessualità – come nel caso di Lucrezia e Adama, due donne che si innamoreranno l’una dell’altra -, le riflessioni personali.


Sistema di valutazione: ★★★,5 ☆☆ 

Ringrazio l’autore per avermi dato la possibilità di leggere e recensire il suo manoscritto. Suggerisco una revisione da parte di un editor a causa della presenza di tempi verbali errati, conversazioni poco ‘frizzanti’ e mancanza di punteggiature.

Recensione “Gemini”

Buongiorno cari lettori, oggi torniamo con un nuovo romanzo intitolato “Gemini” dell’autore esordiente Omar Costerano.

Cliccando qui verrete trasportati sul sito web dello scrittore.

Potete acquistare il romanzo su Amazon cliccando qui.

GEMINI: Un viaggio nel tempo; un'avventura fantasy di tre gemelli (The magic's genesis Vol. 1) di [Omar Costenaro]

Copertina: Molto fantasy e singolare
Titolo: Gemini
Autore: Omar Costenaro
Data di rilascio: 2019
Genere: Fantasy
Trama: In un mondo post-bellico Syter e l’allievo Ologold si ritrovano improvvisamente privati di ogni potere.
In un mondo primordiale tre ragazzini lottano per sopravvivere.
Magia. Che cos’è? Un’arte occulta? Un’illusione? Un potere sovraumano? Un termine per definire qualcosa di indescrivibile?
Il vero dilemma però è un altro: come è nata la magia?
La leggenda narra che tutto ebbe inizio con tre gemelli, ma se i racconti tramandati per secoli non fossero del tutto veri? Un indimenticabile viaggio nel tempo per cambiare il passato, salvare il presente e riscrivere il futuro sarà l’unica chiave per svelare il mistero.


Valutazione: La scrittura utilizzata dall’autore è semplice e diretta nei confronti del lettori, non vi sono giri immensi per spiegare situazioni e di utilizzo di termini complessi di comprensione. Non apprezzo il font e lo spazio destinato nella pagina durante la stampa, fa sembra il romanzo un piccolo dizionario.

E’ un libro fortemente fantasy, basato sui salti temporali e le avventure che ne comportano: la gestione e il cambiamento che possono comportare gli spostamenti nel tempo. Ho percepito una morale profonda durante la lettura: le persone che siamo oggi, sono il risultato dalle azioni che abbiamo promosso nel passato ed è esattamente questa la base su cui si evolveranno gli stessi personaggi del racconto.

La narrazione è fluida, avvincente e piena di colpi di scena e permette di fantasticare nel mondo futuristico anche con la mente di ciascun lettore. Il racconto ci parla della storia di tre gemelli e sono i fondatori della magia. Si ha un intreccio delle vicende che accompagneranno il personaggio di Syter e del suo miglior allievo Ologold e la guerra che scoppierà fra i due popoli e la possibile uccisione futura dei tre gemelli

Ci si pongono molte domande sensate che verranno risolte solo alla fine del racconto.

Gemini non è solo un romanzo fantasy ma anche rinvenibile nella categoria della fantascienza perché sono presenti astronavi, pianeti da conquistare, tecnologia.

Pensieri personali del libro: Cos’è Gemini?

Gemini lo si può identificare, oltre come un romanzo, un viaggio nel tempo catturato dalla magia che cambierà il passato, il presente e riscriverà il futuro. E’ un insieme di battaglie, misteri e difficoltà da superare.

I personaggi sono ben definiti, ognuno ha le proprie caratteristiche che gli permettono di avere una identità. Le situazioni son ben spiegate, non ci sono buchi di trama che comportano ad avere dubbi e/o lacune di narrazione.

Chi è Ologold? Ologold è un bambino di nove anni e possiede i poteri magici. E’ un bambino molto testardo, ma coraggioso ed è allievo del maestro Syter – identificato come lo stregone più potente del mondo. Ambe i personaggi sono avvolti dal mistero che verrà risolto solo alla fine, in cui si avranno chiarimenti anche sulle loro origini e capacità. Ad accompagnare i personaggi di Syter e Ologold, abbiamo le vicende che incontreranno tre gemelli di undici anni di nome Jake, Andy e Luke, ma dalle caratteristiche assai diverse. Jake è il più razionale e saggio dei tre, mentre Andy è l’impulsivo e infine Luke è il pauroso.

Sistema di valutazione: ★★★★ ☆ 

Ringrazio l’autore di avermi dato la possibilità di analizzare il suo romanzo e porre le mie valutazioni.

Recensione “La storia più bella del mondo”

Buongiorno lettori, oggi sono tornata con una recensione dedicata tutta al genere #romance. Ho avuto la possibilità di poter leggere e recensire il libro di Antonio Roberto e Gaetano Berardinelli proprietari della pagina instagram @librisottolineati in collaborazione con la casa editrice New Book Edizioni.

Ho letto un paio di libri romance, alcuni modalità storie wattpad e altre da far venire la voglia di sognare ad occhi aperti… ma chissà come sarà stata questa lettura?

Per acquistarlo via Amazon basta cliccare qui.

Copertina: semplice
Titolo: La storia più bella del mondo
Autore: Gaetano Berardinelli e Antonio Roberto
Data di rilascio: 2020
Genere
: Romance
Trama: Quando il presente diventa impossibile. Quando hai un dolore che ti costringe ad andare via. Quando tutto sembra perduto… l’unico posto dove puoi andare è l’amore. Il giorno che Mirko incrocia gli occhi di Sofia, sa di esserne già perdutamente innamorato. Il loro è un colpo di fulmine fatto di parole non dette, lunghi sguardi e baci rubati. Attimi fuggenti che trasformano la realtà in fantasia e i sogni in momenti indimenticabili. Sarà sull’onda lunga di una passione travolgente che Mirko, giovane imprenditore di successo, scoprirà d’essere un uomo vulnerabile. Quando il bisogno d’amore è solo un ideale, può risultare ingannevole e al tempo stesso trasformare le gesta più semplici in gesta folli. Una follia che spingerà una donna di spettacolo come Sofia a trasformare il sogno di un abito bianco davanti all’altare in un banalissimo e incomprensibile gossip nazionale. L’amore è fatto di comprensione profonda, complicità, fiducia e rispetto. Una passione travolgente potrà essere sufficiente per giurarsi amore eterno? Questa però non è la storia di Sofia, è quella di Mirko ed è la storia d’amore più bella del mondo.


Valutazione: Il testo è scritto in maniera frettolosa. Il libro è composto da due parti: il primo concentrato sul romanzo, mentre il secondo dedicato alle citazioni. Sono presenti delle illustrazione a fine di ciascun capitolo che fanno comprendere l’andamento della relazione fra i protagonisti.

Personalmente la seconda parte non l’ho sfogliata perché per me ha valore una citazione quando sono poche e inerenti al testo, non quando sono trecento. Nessuno le legge veramente.

La prima parte del romanzo racconta di una storia d’amore, senza un vero e proprio sviluppo e senza trasmettere al lettore un effettivo sentimento. Sembra di leggere una storia cupa e passiva. Non ho sentito la passione della conoscenza, dell’amore travolgente in cui in meno di un anno hanno fatto follie. È una lettura abbastanza piatta e giusta per un mood di svago senza impegnarsi. In ogni modo non apprezzo una stampa che divide le parole per portarle a capo e alcune conversazioni tra i protagonisti non hanno senso.

Es. Alla morte di persona X come fa un soggetto dire “condoglianze, mi spiace da morire”? Non ha senso. Oppure non ha un verso significato quando si accomunano i termini “bacio denso”. Cosa vuol dire?

Consiglio di sviluppare maggiormente la conoscenza fra i due personaggi, introdurre una crescita della loro storia d’amore e concentrarsi su cosa effettivamente significa “amore” e quali sentimenti trasmette.


Pensieri personali del libro: Nel libro “la storia più bella del mondo” viene raccontata per la prima parte (dunque fino a pagina 161) di un amore che nasce travolgente tra Mirko e Sofia.

È una storia che trova la sua nascita nella società moderna, un amore che si fa influenzare dalle notizie, dalla televisione come nel passato di Sofia che ha partecipato a “Uomini e Donne”. Un amore avvincente e veloce nel suo nascere. Un amore, però, che nella sua narrazione non mi ha suscitato passione. Mirko è il classico belloccio di turno, amato dalle donne e bravo imprenditore che con la sua bellezza e astuzia riesce a conquistare il cuore di Sofia, una donna mamma e single che fa scalpore nei cuori degli uomini.

Un amore romantico che si incontra sul set di lavoro, per poi scontrarsi in ferie e dar vita ai petali di una rosa. Come in ogni giostra ci sono alti e bassi, anche tra Mirko e Sofia si incontrerà il punto di rottura e di ripresa.

La maggior parte delle frasi di Mirko rivolte alla donna sono frasi smielate tipo citazioni tumblr. Mi aspettavo qualcosa di più movimentato e forte.


Sistema di valutazione: ★★,5 ☆☆☆ |

Ringrazio per la possibilità di avermi dato di recensire un libro romance, ma ci sono molte cose da sistemare.

Recensione “Se avessi avuto gli occhi neri”

Buongiorno cari lettori, oggi torno nuovamente con una recensione per il nuovo romanzo di Gianfranco Sorge intitolato “Se avessi avuto gli occhi neri” pubblicato con la casa editrice goWare.

Ho già recensito in passato un altro romanzo dello stesso scrittore e potrete leggerla cliccando qui.

Se siete interessati all’acquisto del libro potete farlo tramite Amazon cliccando qui.

Biografia di Gianfranco Sorge

Gianfranco Sorge è nato a Catania, dove tuttora risiede, il 25/10/1959. Conseguita la Maturità Classica, si è laureato con lode in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Catania, si è specializzato in Psichiatria e successivamente in Psicoterapia presso l’Istituto Italiano di
Psicoanalisi di Gruppo (I.I.P.G.).
Dipendente dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania in qualità di Dirigente Psichiatra, dal 2006/2007 insegna Psicopatologia presso la scuola di specializzazione del’Istituto Italiano di Psicoanalisi di Gruppo (sede di Catania). Ha pubblicato settantacinque di lavori scientifici.
La passione per la narrativa è nata al termine del percorso di formazione psicoanalitica concretizzandosi con la pubblicazione di numerosi racconti e romanzi alcuni dei quali hanno ricevuto importanti menzioni in premi letterari nazionali, le ultime delle quali sono state: la vittoria al XXXVIII edizione del Premio Leonforte nella sezione micro narrativa con il racconto intitolato Amaro: l’indifferenza; il terzo posto nella sezione Narrativa/Saggio alla seconda edizione del
Premio Letterario “Etnabook – Cultura sotto il Vulcano” con il romanzo intitolato: Perturbanti congiungimenti.
I suoi elaborati si pongono come un tentativo di trasferire nell’area del rappresentabile aspetti profondi del Sé.

Copertina: Particolare ed evocativa.
Titolo: Se avessi avuto gli occhi neri
Autore: Gianfranco Sorge
Data di rilascio: 2020
Genere: Narrativa
Trama: Può il colore degli occhi incidere sulla vita di una persona, condizionandola?A seguito di un tentato suicidio, Stella finisce ricoverata in psichiatria e da lì prende le mosse il racconto della sua sofferta esistenza. Costretta a subire il matrimonio con Sebastiano, un uomo potente che non ama, tenterà di ottenere il proprio riscatto attraverso i figli. Santa, la primogenita, riuscirà a crearsi una vita indipendente. Carmelo avrà invece un’esistenza tormentata fin dalla nascita, quando il padre lo rifiuta perché non ha gli occhi neri come i veri “masculi siciliani”. Se avessi avuto gli occhi neri è anche un affresco della Sicilia dai primi del Novecento a oggi, che esplora la condizione delle donne siciliane, l’evolversi della famiglia, i mutamenti della società. Un viaggio alla ricerca di identità negate, della propria verità e del difficile percorso per accettarsi ed essere accettati. Una saga familiare dall’imprevedibile finale.


Valutazione: I romanzi di Gianfranco li ho sempre trovati evocativi ed esaustivi, come nel titolo “Perturbanti congiungimenti”, anche qui si riesce a percepire l’animo e l’amore per la scrittura dell’autore. La lettura è fluida, il romanzo è ben articolato con personaggi e luoghi ben descritti.

Il lettore riesce ad immergersi in una storia in cui il soggetto principale è l’Italia, una Italia diversa da quella attuale. Una Italia che vive per la tradizione, per i costumi popolari, per i dialetti, per la mentalità paesana.

Viene ben narrata la figura della donna siciliana e della sua condizione dagli inizi del Novecento ai nostri giorni. E’ possibile incontrare personaggi diversi fra loro: Stella, Carmelo, Sebastiano e Aurelia.

Il racconto affronta temi particolari come il concetto e ricerca della identità, la condizione della donna, la sessualità, la morte come sacrificio e purificazione, il disagio mentale, le problematiche della vecchiaia, il rapporto genitori-figli.

C’è un viaggio fra il passato e il presente dei personaggi e l’evidenzia differenziazione tra le ragazzine dei paesi di montagna e delle grandi città. Una differenza che influenza la stessa quotidianità delle donne, la loro crescita e dimensione terrena. Le prime dovevano sottostare al volere di padri e mariti, vige dunque il concetto di sottomissione e dominio e della figura del pater familias come era riconoscibile all’epoca romana, e dovevano rinunciare ai loro sogni per diventare mogli e madri, e svolgere dunque la figura della donna del medioevo dedita solo alla famiglia e alla cura dei bambini; alle seconde era permesso studiare ed essere indipendenti.

Con gli studi dettati dall’autore è possibile incontrare durante la lettura anche argomenti di psicologia e psichiatria che affrontano i temi come il suicidio, l’accettazione del corpo, il disturbo della identità vivibili in situazioni quotidiane e non sotto il punto di vista di un dottore e/o studioso.

Pensieri personali del libro: La forza del romanzo è la sua dimensione particolare e la vastità dei temi che affronta. Non è semplice riuscire a fronteggiare temi così presenti e vivi nel nostro presente e nella nostra società, senza mai cadere nel banale o nella superficialità. Gianfranco Sorge riesce a parlare con una dialettica, quasi amica, di temi difficili da affrontare.

Se avessi avuto gli occhi neri” è un ritratto di una famiglia siciliana e contemporaneamente il ritratto di una società vecchio stampo del ‘900.

Il romanzo si suddivide in due parti: la prima dedicata al personaggio di Stella e al suo tentato suicidio e alla sua condizione di vittima dell’uomo che aveva sposato; nella seconda parte si concentra sulle difficoltà che dovranno essere affrontate da Carmelo e dalla sua volontà di stravolgere la propria identità fino a porre un cambiamento radiale.

E’ un romanzo forte. E’ un romanzo che cattura l’attenzione del lettore e la travolge. E’ un romanzo che ti prende il fiato e lo fa a pezzettini come mille fogli di carta. E’ importante parlare di queste tematiche, è importante diffonderle ed è importante che la gente legga – senza spaventarsi e/o impressionarsi – di realtà fin troppo attuali.


Sistema di valutazione: ★★★★ ☆

Ringrazio ancora una volta l’autore che si è affidato alla mia valutazione e mi ha permesso di conoscere questo secondo titolo.

Lo consiglio con tutto il cuore.