Buongiorno cari lettori, oggi vi porto alla scoperta di un nuovo titolo edito dalla Fanucci Editore “La città nera” di Shi Heng Wu (pseudonimo di Mauro Baldrati). Un romanzo thriller noir che vi farà immergere in una storia del tutto nuova e rivoluzionaria nel territorio di Roma.

Trama:
Roma, settembre 2106: il sergente Antonio Draghi della Polizia Metropolitana riceve l’incarico, dal Ministro dell’Interno, di indagare sull’arrivo di un famoso killer in città, del cui incarico non si sa nulla. Coadiuvato dal suo fedele partner, l’agente Ridolfi detto Rudolf, ha otto giorni per scovarlo e scoprire qual è il suo obiettivo. Per questo deve mettersi in contatto coi vertici della Resistenza, che secondo il ministro sono i suoi committenti. Inizia un viaggio avventuroso negli abissi della città nera, un luogo spettrale dove il centro storico è stato demolito, smontato e rimontato altrove per fare posto a palazzi moderni di acciaio e cristallo, mai inaugurati, mai abitati, ma occupati da clandestini e dagli spettri, esseri sfigurati dalla miseria e che cercano di sopravvivere con ogni mezzo. Draghi scandaglia i bassifondi, esplora i territori delle comunità neotribali, subisce la folle violenza della Guardia Pretoriana, il corpo scelto del Sindaco, unico dittatore di quel mondo prossimo al collasso, spinto dall’urgenza di scongiurare la minaccia che incombe sulla città: se fallirà infatti, il Ministro scatenerà uno spaventoso rastrellamento che provocherà morte e distruzione. Questo Draghi deve evitarlo se vuole salvare anche la minima speranza di un futuro migliore. Durante l’indagine emergono fatti, personaggi, che fanno capire al sergente, e a noi con lui, che le cose non sono come sembrano, e che c’è ben altro di cui preoccuparsi…
Cosa ne penso?
Durante la lettura di questo romanzo, sono rimasta affascinata dalla realtà che l’autore è riuscito a realizzare e a trasmettere al lettore. Non è solo un thriller ambientato nel 2106 in una zona ben conosciuta dall’Italia e non è solo un classico libro che prova a mettere in risalto delle situazioni lontane dal nostro presente, bensì è riuscito a catturare al suo interno tante problematiche come lo squilibrio dei poteri, problemi politici e civili, la discriminazione verso le altre etnie, la inamovibilità di chi sta al potere e il desiderio di sopravvivenza di chi invece viene definito il “popolo”.
Aldilà della trama e della sua suggestionabilità, il personaggio Draghi mi è rimasto molto a cuore. L’ho osservato diverso varie angolazioni e situazioni ed è come se, in mezzo a tutte le macerie, lui fosse l’unico fiore che sorge dalla terra bruciata.
La città nera è un noir che mette a fuoco un paese in distruzione, una produzione di azioni penali e di interferenze negative tra chi detiene il potere che soggiace su una comoda poltrona e chi invece, come Draghi, si ritrova in mezzo alla plebe tra i grandi fuochi.
In ogni dove è un mucchio di malvagità e mafia, ognuno ha il suo gruppetto di sopravvivenza, ciascuno fa parte di una falsa famiglia in cui se ti riesci a proteggere ‘ben venga’ sennò vince la regola di chi è più egoista.
Un futuro non troppo lontano da quello che viviamo nella nostra realtà. Un futuro che mette paura chi lo legge e chi ne assapora ogni riga.
Un’avventura negli abissi della città. Una ricerca fondamentale del killer, un utilizzo delle conoscenze e una connessione per trovare la pace.
Draghi, membro della semplice polizia, è colui che dovrà trovare una soluzione come se fosse un detective. Il detective della pace.
A lui si ridossano tutte le responsabilità; toccherà a lui spegnere le fiamme della guerra nel paese.
Mentre tutti si ammazzano a vicenda, si derubano, si turbano psicologicamente… mentre ognuno cerca di sopravvivere arrecando un danno agli altri, Draghi cerca di trovare ancora l’umanità. Cerca di essere buono con chi è di buon cuore, cerca di trovare una soluzione grigia nel mezzo tra una strada nera e una bianca. Non si ferma al potere o alle apparenze, ma sa trovare la luce infondo al baratro.