Barbarities vol. 3

Siamo quasi giunti alla fine di questa avventura edita Magicpress che vi consiglio vivamente di recuperare.

Barbarities. Vol. 3 - Tsuta Suzuki - copertina

Trama:

Il visconte Adam, guardia del corpo del giudice Joel, è sempre più innamorato del suo protetto, nonostante quest’ultimo sia stato chiaro nei suoi confronti: non ne vuole sapere nulla dell’amore e il loro rapporto non potrà mai diventare più di una buona amicizia. Tra affari di corte, lussuose feste e un’intricatissima trama politica, gli amori di “Barbarities” si rivelano sempre più profondi e appassionati. La prima tiratura conterrà in regalo un flyer di “ringraziamento” di sensei Suzuki ai lettori.

Cosa ne penso?

“Grazie a te sono un Re migliore”

Mi sono emozionata.

Può sembrare stupido o troppo superficiale, però mi sono davvero emozionata alla complicità e alla semplicità dei sentimenti tra i piccoli Chris e Luca. 

Non ci sono etichette, non ci sono pregiudizi, non ci sono limitazioni ma solo sentimenti che trovano la loro strada in maniera coraggiosa.

Siamo arrivati fino al terzo volume di Barbarities e confermo, ancora una volta, le mie idee ed emozioni su questo titolo. È una storia completa, complessa, fresca, dinamica, innovativa. I personaggi non sono mai noiosi, non sono mai disconnessi con il loro essere e sono lineari. Gli eventi non accadono casualmente ma hanno un loro filo logico, come se tanti pezzi vengono incastrati l’uno vicino all’altro fino a creare questo quadro magnifico.

Le situazioni tra il visconte Adam e Joel si complicano sempre di più. Il visconte cerca di esprimere i suoi sentimenti verso il suo superiore, ma Joel è come se fosse abbracciato da una barriera protettiva e devota solo al lavoro ~ ma sarà sempre così? I cuori iniziano a vacillare, ma anche la sicurezza del paese.

Tra il Principe Gilles e il suo subordinato va tutto in malora, le nuove pedine in gioco iniziano a muoversi in nome della vendetta e del caos e il finale di questo volume saprà sorprendervi.

Barbarities ti mostra sempre un lato insaziabile della sua essenza. È come se stessi leggendo un vecchio libro di storia arricchito di guerre di potere, idee rivoluzionarie e macchie d’odio tra gente della stessa stirpe. 

È come se fossi catapultato in un’epoca lontana dalla tua realtà e che i personaggi fossero i tuoi compagni di avventura con i capelli biondi splendenti, i ricci che cadono sul viso in maniera elegante, pose aristocratiche e problemi politici che macchinano la coscienza della plebe e della Chiesa.

Soloist in a cage vol 1.

Sono rimasta entusiasta quando la StarComics ha annunciato questo titolo, da una parte perché sono rimasta sorpresa del fatto che una storia sconosciuta, e spesso sottovalutata, sia stata apprezzata a tal punto da farne una stampa, ma soprattutto per la bellezza dei suoi disegni e della profondità del dolore che si porta dietro.

una storia composta da soli tre volumi, conclusi in patria e adesso in corso in Italia.

copertina

Trama:

Nata e cresciuta in una squallida e nevosa prigione grande quanto una città, una giovane ragazza vive da sola insieme a suo fratello minore, ancora neonato. Ma quale sarà il loro fato? Riusciranno a sopravvivere da soli in questo gelido inferno?

Cosa ne penso?

Non capisco perché “Soloist in a cage” – nuovo titolo della Starcomics – non abbia ricevuto l’attenzione che di merita, ma provvederò io a farvi conoscere questo titolo e a farvelo apprezzare!

1️⃣ Comprare Soloist in a cage perché è un titolo composto da soli tre volumi e ha dei disegni stupendi – come se stessi leggendo una graphic novel tragica, ma in realtà si cimenta anche a dare strada ai sentimenti.

Soloist in a Cage

2️⃣ vi farà capire che non tutti gli assassini sono senza cuori, infatti tra i tre più temuti il loro leader chiamano “Il demolitore” in realtà è altruista perché porta del cibo ai suoi vicini ossia due bambini senza genitori di nome Locke e Chloe.

Prison city, come ben si può già intendere dal suo nome, è proprio una città – prigione che contiene più di cinquantamila detenuti tra cui Chloe e il suo fratellino che da sette ormai non escono dalla loro stanza, un luogo senza legge dove domina il più forte. I tre detenuti più famosi e temuti stanno cercando di fuggire per ritornare dopo tanto tempo, dalle loro famiglie. Nonostante la complicanza data dalla sicurezza, riescono a cogliere il momento ideale per progettare la loro fuga e nel momento dell’azione qualcosa va storto. Chloe non sa chi è il suo vicino, non ha mai visto il suo viso ma ben capisce che da quel momento tutto cambierà perché quel cibo che spesso gli viene depositato dietro la sua porta, non ci sarà più. Il destino vuole che la ragazza si arma di coraggio per la salvezza sua e del suo fratellino Locke e che vada alla ricerca della libertà inseguendo il “demolitore”.

Soloist in a Cage

“Locke io sono tua sorella e farò di tutto per te… se tu vuoi vivere, io…” 

Si avrà inizio al dolore.

Chloe ama danzare e ha sempre ballato per far ridere il suo amato fratellino, ma un giorno la danza e il massacro si uniranno dandole il soprannome di “la solista fantasma”, perché il suo modo di mettere fuori gioco la gente è come una danza elegante in un giorno di neve.

Soloist in a Cage

Un intreccio di emozioni profonde, di drammaticità e di coraggio che circondano la protagonista, il suo passato e la ricerca del fratellino perso durante la fuga. Non è semplice riuscire ad osservare con occhi limpidi la bellezza di questi disegni, perché in alcuni tratti vanno a trasmettere l’arroganza e l’aggressività degli assassini o delle persone che per sopravvivere decidono di mettere fine alla vita altrui e dove vive la legge del più forte.

Ho apprezzato tantissimo i disegni perché, con maestria ed eleganza, riescono a far emergere il lettore nella drammaticità di quel momento, nella profondità della violenza e del dolore che è un essere umano possa provare soprattutto quando viene immerso in una realtà così tragica ma soprattutto quando i suoi giorni iniziano e finiscono la città prigione. Una città in cui l’essere umano non ha vita, il suo unico obiettivo è sopravvivere e saper correre molto velocemente.

La bellezza del senso di responsabilità e del ruolo della sorella maggiore che viene ricoperto da Chloe, vi stupirà e vi lasceranno però increduli su come una bambina così giovane fosse realtà avrebbero pure un grande coraggio e determinazione tanto da sopravvivere in quel luogo dove gli adulti creano caos e disagio, ma soprattutto come una fanciulla possa essere in grado anche di raggiungere il suo obiettivo nonostante tutti gli ostacoli che la vita riserva.

Soloist in a Cage

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Happy shitty life vol.1

“𝗛𝗮𝗽𝗽𝘆 𝗦𝗵𝗶𝘁𝘁𝘆 𝗟𝗶𝗳𝗲” il nuovo titolo di Harada che si fa scoprire anche in Italia grazie alla Jpop.

Trama:

Quando il suo capo viene a conoscenza dei bizzarri giochetti erotici che pratica in ufficio a tarda notte, Kasuya viene prima degradato e poi spedito in campagna. Nonostante sia più che determinato a ottenere in fretta ottimi risultati per tornare in città, durante una serata di bevute il suo nuovo vicino neet, Kuzuya racconta a tutti il motivo per cui è stato silurato… Ma poi si impegna a fargli tornare il buon umore! La nuova serie di Harada ha finalmente inizio!

Cosa ne penso?

Una storia che si apre tra mille risate e due personaggi a cui è impossibile non voler bene fin dalle prime pagine. (teniamo conto che ci sono sempre elementi particolari, le storie di Harada hanno sempre un retrogusto un po’ amaro).

Kasuya viene degradato dalla sua posizione in ufficio e spedito in campagna a causa dei suoi giochetti erotici un po’ particolari e proprio in questa maniera incontra Kuzuya che fin da subito lo prende in simpatia.

Happy Shitty Life

Kuzuya è un neet che racconta al suo nuovo vicino le sue disavventure e il suo carattere così libertino e spensierato metterà i due nei guai.

La comicità di cui si arricchisce questo primo volume non passa inosservata e i nostri protagonisti ambigui e particolari ci faranno vivere situazioni che ti metteranno il buon umore.

Happy Shitty Life

Fin da subito in campagna si sparge la voce del nuovo arrivato – Kasuya è un personaggio esteticamente molto gradevole ma ‘sboccato’ – e quest’ultimo sentendosi in imbarazzo affronta la verità. Non troverà persone che lo odieranno, bensì che comprenderanno i suoi punti di vista tanto che per strane circostanze Kasuya troverà le sue mutande appese a casa di Kuzuya.

Tra tavole bizzarre e molto spicy ci troviamo a scoprire anche il passato di Kuzuya che viene “bullizzato” da Leo, un individuo che vive nella sua realtà fantasiosa che cerca nelle maniere più assurde di far comprendere al neet i suoi sentimenti, ma quest’ultimo in realtà crede di essere odiato profondamente.

Alla ricerca di una 𝗛𝗮𝗽𝗽𝘆 𝗹𝗶𝗳𝗲, si troveranno a fare i conti con una 𝗵𝗮𝗽𝗽𝘆 𝘴𝘩𝘪𝘵𝘵𝘺 𝗹𝗶𝗳𝗲.

Un altro personaggio davvero interessante è Yajima – il presidente di un famoso ristorante in franchising locale nonché anche il padre di Botan e Leo – e sentendo che Kuzuya racconta delle sue disavventure con il suo amico di infanzia che lo molestava si verrà a scoprire una scomoda verità, che fa davvero ridere.

Vi ricordo sempre che Harada realizza storie che vanno a toccare tematiche che spesso possono risultare un po’ problematiche nella sua lettura perché ad esempio in questo titolo che hai toccato la tematica del bullismo e della molestia come se fosse qualcosa su cui riderci sopra, si parla di tematiche sessuali, l’auto erotismo e via dicendo. Tuttavia nonostante siano presenti tematiche del genere che possono far storcere il naso a qualche lettore, la comicità di cui si arricchisce riesce a smorzare un po’ la profondità delle tematiche toccate.

Happy Shitty Life

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Legami d’amore vol 2

È tornato il secondo volume di legami d’amore, una nuova storia bl arrivata in Italia grazie alla Magicpress.

Legami d'amore. Vol. 2 - Yaya Sakuragi - copertina

Trama:

Il giovane Ao è da sempre innamorato di Ryoumei, suo amico d’infanzia leggermente più grande di lui, che è diventato il sacerdote di un tempio shintoista. Ao dichiara i suoi sentimenti all’amico, il quale rimane spiazzato e sulle prime non sa come reagire. Riuscirà la dolcezza (e soprattutto l’insistenza!) di Ao a far capitolare il freddo Ryoumei?

Cosa ne penso?

Il primo volume si apre con i sentimenti d’amore di Ao un liceale innamorato di Ryomei e la spiccata differenza di età.

Nel secondo volume osserviamo una evoluzione del rapporto, nonostante le prime pagine possono far sembrare che sbocci l’amore in maniera molto frettolosa, Ao viene “piantato” e i due non si vedranno per due settimane.

Ryomei in queste due settimane senza la visita continua al santuario del giovane liceale, inizia a pensare effettivamente se sia possibile in qualche maniera ricambiare i sentimenti perché il fatto di non vederlo o immaginare che Ao possa trovarsi un sostituto ed essere abbracciato da qualcun altro, lo fa innervosire.

Entra in gioco un nuovo personaggio, ossia il fratello gemello di Ao. Ammetto che realtà questa comparsa mi ha lasciato un po’ dubbiosa in quanto sembra che in realtà di questo fratello gemello nessuno ne è a conoscenza se non Shunpei – amico di infanzia di Ao.

Tuttavia, il fratello gemello fa scoppiare una news non indifferente: in quanto i loro genitori sono separati e dunque Ao (che doveva vivere con il padre) è rimasto con la nonna mentre il fratello convive con la madre, ci saranno alcune modifiche nella loro famiglia che creerà un po’ di caos.

È una storia davvero molto dolce sul raggiungimento del proprio 𝘢𝘮𝘰𝘳𝘦 e le pazzie che si possono fare per esso, nell’amare veramente qualcuno non per il modo in cui può sembrare all’esterno ma per come ti possa far sentire. Ao nella sua semplicità, butta fuori tutti i suoi pensieri e le sue azioni sono davvero trasparenti – a volte può sembrare un po’ sempliciotto, ma è una caratteristica che nonostante tutto apprezzo molto.

Abbiamo modo di osservare anche uno sviluppo del personaggio di Ryomei, che si trova ad affrontare una realtà diversa da quella che ha sempre vissuto e anche a sentirsi schiaffeggiato dai suoi sentimenti e alle incertezze che possono sorgere dal fatto che ha sempre visto Ao come un bambino da proteggere.

In The clear Moonlit Dusk vol. 1

In Italia è arrivato il tanto atteso ‘In The clear moonit dusk’ uno shojo dagli elementi frizzanti e interessanti! Edito dalla casa editrice StarComics, ci troveremo a leggere una storia che esce dalle classiche righe degli shojo a cui siamo abituati.

Trama:

Yoi Takiguchi è una ragazza che tutti chiamano “principe” per la sua bellezza androgina e il suo portamento raffinato. Il fatto di essere ammirata dalle altre ragazze, che le dicono somigliare a un eroe dei fumetti, suscita in lei sentimenti contrastanti. In questa situazione s’imbatte nel senpai Ichimura, di un anno più grande, che – sorpresa! – condivide con lei lo stesso “ingombrante” soprannome. Trovandolo piuttosto brusco nei modi, Yoi pensa che in realtà lui non somigli affatto a un principe, eppure…! Sta per avere inizio la storia di un ragazzo e una ragazza, entrambi “principi”!

Cosa ne penso?

Il principe che si fidanza con il principe.

Uruwashi no Yoi no Tsuki / うるわしの宵の月 Manga by Yamamori Mika in 2021 ...

quando osservo questo titolo mi viene in mente la frase “Guarda dentro la mia essenza” nel senso che bisogna andare aldilà delle apparenze e cercare di ascoltare l’anima delle persone.

‘Ha un fisico snello e longilineo, una voce piuttosto bassa e dei lineamenti mascolini, presi da suo padre. Yoi Takiguchi frequenta il primo anno del licelo ed è una ragazza’

Yoi, una liceale il cui aspetto principesco le è valso il soprannome di “𝘱𝘳𝘪𝘯𝘤𝘪𝘱𝘦”. Spesso scambiato per ragazzo, Yoi non è abituato a essere visto come una “ragazza”.

Ma non è l’unica persona ad essere soprannominata ‘principe’ nella sua scuola perché anche ad Kohaku Ichimuka gli viene affibbiato tale soprannome strettamente legato al fatto che la sua famiglia sia benestante.

I due si incontrano per una stravagante coincidenza tipica degli shojo, ma quello che mi fa battere il cuore è la freschezza della storia. Non è noiosa, non è tipica, ma è diversa. Forse proprio per i concetti che ci sono alla base o perché non è solo una storia romantica.

46 idee su Uruwashi no Yoi no Tsuki nel 2021 | disegni, illustrazioni d ...

Yoi non è molto entusiasta di essere vista come un eroe dei manga o come un principe poiché riceve dalle sue compagne di classe lusinghe e dichiarazione dei loro sentimenti, dunque una volta incontrato Kohaku e inizia a vederla veramente come una ragazza carina, Yoi si troverà a farsi delle domande su se stessa.

Durante la lettura del primo volume avremo già un’ampia osservazione di ciò che si cela nei loro cuori: Yoi è sempre stata etichettata come meravigliosa, ma in realtà non ha mai avuto un rapporto con un ragazzo e inizierà a scoprire nuove sensazioni, mentre Kohaku inizierà a provare dei sentimenti per una persona che va oltre ai classici canoni femminili.

Mi piace il fatto che Ichimura sia un ragazzo audace e più trasparente con i suoi pensieri, mentre Yoi oltre ad essere di natura tranquilla, timida e rispettosa delle persone che la circondando, è molto audace e alla ricerca delle sue risposte.

I disegni di Mika Yamamori mi lasciano davvero entusiasta. Incontriamo in questo titolo un disegno semplice, lineare, fresco e naturale. La realizzazione di visi semplici ma che lasciano la loro impronta, personaggi con caratteri differenti e con i loro problemi quotidiani, un ambiente scolastico classico ma arricchito da situazioni interessanti.

SE SEI ALLA RICERCA DI UNO SHOJO INNOVATIVO E CHE POSSA FARTI INNAMORARE IN POCO TEMPO, QUESTA NUOVA USCITA FA PER TE! Ricordati di seguirmi su instagram per i nuovi aggiornamenti : book_dealer_

La collezionista di anime

Siete alla ricerca di libri dedicati al folklore giapponese per iniziare questo Settembre con il botto? Cercate delle ambientazioni oscure, enigmatiche, particolari e profondamente radicate nel Giappone del fine Ottocento?

La nuova uscita della Fanucci editore “La collezionista di anime” farà al caso vostro!

Chi è Kylie Lee Baker? Kylie Lee Baker è cresciuta a Boston e da allora ha vissuto ad Atlanta, Salamanca e Seoul. Il suo lavoro è influenzato dalla sua eredità (giapponese, cinese e irlandese) e dalle sue esperienze di vita all’estero sia come studente che come insegnante. Ha una laurea in scrittura creativa e spagnolo presso la Emory University e sta conseguendo un master in biblioteche e scienze dell’informazione presso la Simmons University. Nel tempo libero suona il violoncello, guarda film dell’orrore e prepara troppi biscotti. Il custode della notte è il suo romanzo d’esordio.

Trama:

Metà mietitrice britannica, metà shinigami giapponese, Ren Scarborough ha raccolto anime per le strade di Londra per secoli. Ci si aspetta che obbedisca alla dura gerarchia dei mietitori che la disprezzano, perciò Ren nasconde ogni emozione ed evita i suoi aguzzini come meglio può. Quando perde il controllo delle proprie abilità shinigami lascia Londra e fugge in Giappone per cercare l’accoglienza che non ha mai ricevuto dai suoi compagni mietitori. Seguita dal minore, l’unico a prendersi cura di lei, Ren entra negli inferi giapponesi per servire la dea della Morte… ma scopre che anche qui deve esserne degna. Determinata a guadagnarsi il rispetto, – trovare ed eliminare tre pericolosi spiriti yokai – e fino a che punto è disposta a spingersi per accettare accettare il suo posto al fianco della morte. Una ragazza collezionista di anime, divisa fra due mondi, cerca il suo destino in questa dilogia dark fantasy ambientata nel Giappone di fine Ottocento.

Cosa ne penso?

E’ un libro emotivo e inquietante da scoprire e da leggere durante la notte soprattutto grazie all’accattivante ambientazione nel folklore giapponese e la particolarità dei suoi personaggi, la grande maestria di scrittura di Kylie Lee Baker ma soprattutto per i temi particolari che si celano al suo interno.

Ci immergiamo già dalle prime pagine in un contesto dark fantasy molto particolare e intrigante che ha come protagonista Ren Scarborough una metà mietitrice britannica e metà shinigami giapponese. Questa particolarità mi ha incuriosita fin da subito in quanto l’autrice stessa scrive dalla propria esperienza di essere birazziale, ma francamente la discriminazione nei confronti di Ren mi ha lasciata un po’ dubbiosa perché pensavo che fosse limitata per una parte del romanzo e non che fosse una presenza così costante, nonostante ciò questo sentimento così negativo porta la protagonista a compiere azioni senza logica.

In realtà in mezzo a questa solitudine di anime disperse e raccolte, c’è una persona che si connette al cuore di Ren ed è proprio suo fratello Neven, entrambi condividono uno status negativo verso loro stessi perché anche Neven non si sente accettato perché il lavoro di morte non fa per lui.

Dopo alcuni eventi in cui la protagonista inizia ad essere ricercata dai Razziatori, ci si sposta da Londra al Giappone – con due realtà completamente differenti – con l’obiettivo di conoscere quel lato shinigami che le appartiene, ma la realtà che affronterà è ben lontana da quella che il suo cuore desidera: viene derisa anche in questo luogo. Non c’è pace per la solitudine e l’angoscia di Ren che nonostante i suoi sforzi, non riesce a trovare un luogo sicuro.

Tuttavia c’è un mezzo per raggiungere l’accettazione: portare a termine la missione che la Dea della Morte le ha affidato ossia trovare ed eliminare tre demoni Yōkai che stanno minacciando la pace. In questa missione non si troverà sola e inizieremo a ben capire quanto sentimento di protezione c’è tra i due fratelli.

Durante la lettura scorrevole e vivace faremo la conoscenza di vari racconti che riflettono il folklore giapponese: la volpe a nove code, la tradizione sui Razziatori, Shinigami e tanto altro ancora.

I personaggi non sono umani, dunque non agiscono come se lo fossero, salvo Neven. Aaaah, Neven ha un cuore sensibile ed è davvero facile simpatizzare per lui. Ehi, ma nella storia non ci sono solo Ren e Neven, ma anche Hiro. Un personaggio un po’ bizzarro, ma che ha un suo perché, tuttavia l’esito della sua storia d’amore con Ren è davvero scontato, ma piacevole da leggere.

Mi piace il fatto che siano freddi, particolari e che ognuno abbia la sua caratteristica che lo differenza. Ho apprezzato che non si sia racchiuso intorno alla nascita di una storia d’amore tipica dei libri YA, ma abbia sprofondato le sue radici nel rapporto tra fratelli.

Si può descrivere “La collezionista di anime” come un ya fantasy che si intreccia tra tematiche di famiglia, mitologia, appartenenze. E’ ambientato nel 800 quindi i concetti di diversità sono molto forti e questo è uno dei motivi per cui Ren combatte per sopravvivere contro certe discriminazioni. Se si apprezza il lato tradizionale e artistico delle storie Giapponesi direi che questo titolo fa proprio al vostro caso.

Ho trovato alcune note stonanti durante la narrazione che mi hanno leggermente delusa come ad esempio la situazione in cui Ren è strisciata attraverso un tunnel di ventilazione sopra un gruppo di Razziatori per fuggire, ma in realtà si comprenderà che i Razziatori hanno un udito incredibile e possono sentire i battiti del cuore da lontano, ma anche la mancanza di un climax decente che facesse risollevare la tensione durante la narrazione… il finale per me è un grande no, ma essendo una duologia probabilmente il tutto verrà spiegato successivamente.

Tuttavia consiglio la lettura per chi vuole addentrarsi nel Giappone del 1800 e affrontare tematiche birazziali con una protagonista particolare.

Il padrone di Jalna

La Fazi editore si cura ormai da tempo dei titoli della scrittrice Mazo De La Roche – scrittrice canadese di lingua inglese. – ed è tornata con il nuovo titolo ‘Il padrone di Jalna‘.

Un interessantissimo scritto composto da 414 pagine intrinseche di sentimentalismo mettendo a nudo la società e il cuore delle persone.

Il padrone di Jalna - Mazo De La Roche,Sabina Terziani - ebook
Una nota particolare : la copertina con questo rosa pastello è di una bellezza incantevole.

Trama:

È primavera inoltrata a Jalna, e Renny Whiteoak passeggia nella tenuta. Dopo la scomparsa di Adeline ha preso in mano le redini della dimora e dell’intero clan. Il denaro scarseggia e le preoccupazioni domestiche sono all’ordine del giorno; eppure, non può fare a meno di provare gioia e soddisfazione mentre calca quei sentieri che sente suoi, percorsi da lui e dai suoi cari per decenni, tracciati dalla famiglia dove prima c’erano solo foreste: sentieri che sono stati testimoni di scene di ogni tipo, pensa sorridendo fra sé e sé. Così, quando l’amministrazione locale decide di abbattere le querce secolari nei pressi della tenuta per allargare la strada che la costeggia, Renny non ci sta: quegli alberi fanno parte della storia dei Whiteoak. Li proteggerà dall’abbattimento, costi quel che costi. Nel frattempo, il suo rapporto con Alayne si fa sempre più complicato: l’attitudine da donnaiolo non aiuta, e anche la gestione della figlia è terreno di scontro. La piccola Adeline, che ha ereditato i capelli rossi, la forza di volontà e il carattere feroce dell’omonima bisnonna, è una mina vagante. Dal canto suo, invece, Wakefield ha presto messo da parte l’amore per la poesia in favore di una scoperta ben più appassionante: le ragazze. Una in particolare. E mentre i giovani di casa vanno avanti ognuno per la propria strada, gli adulti sono divisi da antichi risentimenti… Nuovi intrighi e nuovi conflitti, conditi come d’abitudine da dissapori e tradimenti, attendono i membri della famiglia Whiteoak in questo quarto, imperdibile capitolo della saga di Jalna.

Cosa ne penso?

La scrittura selvaggia e diretta di Mazo De la Roche ci catapulta in pochi secondi in un romanzo passionale che ci lascerà senza fiato. Una saga familiare che riesce a sorprendere pagina dopo pagina con un mutamento degli eventi e dei personaggi in maniera imparagonabile e calzante.

La nudità dei personaggi verte sul fatto che sono così semplicemente egoistici, egocentrici e a volte irritanti. Non sono personaggi fortemente positivi, bensì estrinsechi di sentimenti negativi e di una complessità non indifferente. – personalmente ho apprezzato molto questo tratto

Niente è perfetto e di certo non lo è neanche questa famiglia canadese che continueremo a scoprire piano piano.

Il padrone di Jalna è stato pubblicato nel 1933 è il decimo libro cronologicamente della serie. Gli eventi si svolgono nel 1932. 

Un quarto volume che si colora di ritorni e incontri, intrecci e tradimenti, problemi economici che mettono a dura prova l’animo umano e legami che si spezzano fragilmente.

E così confessò il suo amore in cucina, in mezzo ai vapori del cibo e all’odore del sugo, con lo sguardo fisso su un tavolo ingombro di pentole e stoviglie, mentre la domestica litigava con Rags che era venuto da Jalna per servire a tavola.

Il litigio sulle proprietà, la conquista del proprio territorio. Il padrone di Jalna si apre con la problematica connessa ai loro alberi secolari che potrebbero scomparire per dare spazio alla civiltà, all’evoluzione e alla strada. Un pensiero che turba la famiglia, che incasina i loro cuori.

I romanzi di Mazo de la Roche sono immersi nel classicismo, con la loro aria fresca e vintage ti fanno rivivere vecchie letture di altri tempi con un occhio verso l’umanità odierna. Non è semplice saper affrontare in maniera decisa e mai decadenziale una narrazione composta da più sezioni dove mostra l’evoluzione della saga familiare nonché anche dei rancori e dell’umanità che si cela dentro ogni personaggio.

Ci ritroviamo a seguire le storie di ciascun personaggio, ognuno intraprende un percorso a sé e si sviluppa all’interno di un arco narrativo proprio, indissolubilmente legato alle sorti della famiglia Whiteoak e di Jalna.

La famiglia è particolare e la serie ti accompagna attraverso diverse generazioni che ti permettono di far luce sulla umanità e la realtà di cui si macchiano i personaggi, come se si stesse leggendo il riflesso di vita quotidiana di qualsiasi altra famiglia.

Roche aveva questo modo incredibile di descrivere ambientazioni e personaggi. Non ha mai descritto nulla in modo eccessivo, ma ha dato alla casa e alle persone all’interno una sensazione stravagante che fa sentire il lettore come se fossero lì e condividessero l’esperienza.

Regno di carne e fuoco

Siete alla ricerca di una saga che possa farvi emozionare senza limiti e che vi faccia catapultare in un mondo magico distinto e confuto tra bene e male?

State cercando qualcosa che vi possa tenere incollati sulla lettura in una maniera ipnotica e che vi faccia sempre desiderare di non finire mai?

I libri di Jennifer L. Armentrout fanno al caso vostro. Il primo della serie si chiama “Sangue e cenere” e vi da una introduzione a questo mondo meraviglioso tra umani e Atlantini, un concetto di giustizia e vendetta che si mischiano come pezzi di puzzle incompleti dove avremo i primi spicchi di verità nel nuovissimo seguito “Regno di carne e fuoco” in uscita il 6 settembre.

I libri di Jennifer L. Armentrout vengono editati dalla casa editrice Harpercollins Italia e sono tutti da gustare a qualsiasi ora del giorno e della notte!

Regno di carne e fuoco

Trama:

UN TRADIMENTO… Tutto ciò in cui Poppy ha sempre creduto è una menzogna, compreso luomo di cui si è innamorata. Lunica certezza che le è rimasta è che nessuno è più pericoloso di lui: lOscuro, il Principe di Atlantia. E che lo combatterà con tutte le sue forze.

UNA SCELTA… Casteel DaNeer è un uomo dai mille nomi e dai mille volti. Le sue bugie sono seducenti come le sue carezze; le sue verità sensuali come il suo morso. Poppy sa che non può darsi, che ai suoi occhi lei è solo uno strumento con cui raggiungere uno scopo. Ma ha bisogno di lui per ritrovare suo fratello Ian e scoprire se è diventato un Asceso senzanima. Certo, lavorare con Casteel anziché contro di lui presenta dei rischi: quel ragazzo è una costante tentazione, e ha per lei dei piani che potrebbero rivelarsi una fonte inesauribile di piacere oppure di dolore, piani che la costringeranno a guardare oltre ciò che ha sempre pensato di lui e di se stessa

UN SEGRETO… In attesa del ritorno del principe, ad Atlantia è cresciuto lo scontento: si agitano venti di guerra e Poppy è al centro dellinquietudine che pervade il regno. Il re intende usarla per mandare un messaggio al regno rivale. I Caduti la vogliono morta. I Wolven sono sempre più imprevedibili. E più la sua capacità di percepire il dolore e le emozioni degli altri cresce, più gli Atlantiani la temono. Perché in gioco ci sono oscuri segreti, segreti antichi che tutti vorrebbero nascondere. E quando la terra inizia a tremare e il cielo a sanguinare potrebbe essere già troppo tardi

Cosa ne penso?

La bellezza della lettura è la possibilità di conquistare con l’immaginazione altri mondi, mondi paralleli, mondi distanti dal nostro, mondi fittizi ma pieni di emozioni e di concetti che possono ricondursi alla nostra realtà.

Una sanguinosa battaglia che si macchia di bugie e misteri, una vendetta che viene servita su un piatto d’oro e dei sentimenti che trovano la via dell’amore.

Se nel primo volume “Sangue e cenere” ci siamo imbattuti in questa introduzione dolce e lieta del mondo di Poppy e di Hawke con la problematica degli atlantini, con un segno indelebile che stringe il cuore della protagonista a causa delle perdite che subisce, dei limiti e del mondo ingabbiato in cui si ritrova… nel secondo volume “Regno di carne e fuoco” troviamo una esplosione di avventura.

Con grande contentezza ho notato un mutamento quasi stravolgente e accogliente della narrazione, tra il primo e il secondo volume. Il volume iniziale era una magica scoperta del mondo e della gioventù di Poppy delineata come la “Vergine” che portava sulle spalle una responsabilità enorme e la scoperta dei suoi sentimenti e delle sue frustrazioni. Un mix tra spicy e innocenza della femminilità che è stata rinchiusa per tutti gli anni della sua vita e la immancabile fragilità delle perdite a cui ha dovuto assistere.

Cos’è il ‘Regno di carne e fuoco‘? Una combinazione di premesse da sostenere, protagonisti con un certo carisma e potenza, personaggi secondari che ti faranno innamorare e un mondo spaccato tra due verità.

“Ho molto sangue sulle mani, Poppy. A volte, così tanto che non penso che saranno mai pulite. Tanto che non so se voglio che lo siano.”

Verso la fine del primo libro abbiamo affrontato una scoperta notevole: la verità su Hawke, ma questo non cambia ciò che i lettori provano per questa coppia combattiva e mai noiosa.

La grande paura del sangue che è sopra le sue mani, i sensi del suo corpo che si dilatano, il romanticismo che si immerge nelle pareti della sua stanza. Ma in tutto questo si riesce a scorgere anche una certa protezione nei confronti di quella Vergine che per anni è rimasta rinchiusa in una gabbia trasparente. Poppy comprendere alcune sfumature del suo mondo che le erano sconosciute, comprende le sue origini, ciò che si cela dietro alla verità che per tanti anni l’hanno incantata e cerca di raggiungere con determinazione e coraggio la sua forza interiore per trasformare quel mondo sbagliato.

Fidarsi o non fidarsi di Hawke? questo è il punto problematico. Poppy si scioglie dietro i sussurri del suo amore tanto cantato, ma non perde di vista l’obiettivo: lui le ha mentito e ora si trova sulla barca dell’ipotetico matrimonio.

L’amore tra Casteel e Poppy e la loro intensità, la natura protettiva del loro essere e la forza e il coraggio nel sacrificare loro stessi per l’una e l’altra, vi farà emozionare.

ma non parliamo solo di Casteel e il suo rapporto di amore e odio con Poppy che ormai ci è ben noto dalle trasparenti conversazioni piccanti, ma sottolineiamo come non sempre si trovano personaggi di contorno – secondari – notevoli di importanza, ma in questo caso c’è! Esiste un personaggio secondario che si butta nella scena e cattura tutta l’attenzione con maestria e intraprendenza ed è proprio Kieran.

Kieran ride e scherza con Poppy, comprende gli sguardi e i pensieri del suo Oscuro e non si ferma mai davanti a nulla. Riesce ad entrare nel brio dell’azione con naturalezza, riesce ad essere allo stesso livello dei protagonisti e questa cosa la adoro profondamente.

Regno di carne e fuoco è anche meglio del suo predecessore – Sangue e cenere – perché ci mostrerà una giovane donna che non sarà mai più una pedina passiva, un principe un po’ macabro ma sentimentale che si ubriaca di quel dolce nettare di cui è composto l’amore e una guerra che sarà il campo della verità.

Cas non è solo l’Oscuro che è tremendamente bello, macabro e possente che riesce ad architettare un piano senza buchi e conquistare una giovane donzella in pericolo, ma è molto di più. E’ un personaggio studiato in tutti i suoi spessori, un ragazzo che combatte per la sua gente ma anche per il suo cuore, non si fa incantare dagli inganni e dalle cantilene dei suoi nemici. Nelle sue parole c’è spesso ironia, giochi di parole, sentimentalismo, gentilezza.

Una crescita costante di tensione per il lettore. Delle verità che iniziano a trapelare, bugie che iniziano ad essere macchiate dal sangue ma soprattutto una grande estensione di coraggio.

“Sei la prima cosa a cui penso quando mi sveglio e l’ultimo pensiero che ho quando mi addormento, sostituendo tutto il resto. È per questo che quando sono con te, posso stare tranquillo. Posso solo essere. Sapete cosa significa.”

Come da grande maestra, Jennifer ci lancia una pietra verso il finale. eh sì, l’ha fatto ancora. Già il primo volume si è concluso in maniera così enigmatica e particolare che personalmente ho sofferto nell’attesa della nuova uscita, ma ancora adesso, anche in Regno di carne e fuoco, questo gioco maestoso di pettegolezzi e di suspance ci cattura ancora.

Entra anche tu in questo mondo selvaggio.

Gender, Una storia per immagini

Siete alla ricerca di una graphic novel educativa? Siete un po’ confusi sulla vostra società che è in continua mutazione con la libertà dell’essere e di esprimersi? Oppure vi sentite incerti, non capite cosa stia cambiando in voi e volete informarvi?

Fandango Libri

Fandango libri vi presenta “Gender, Una storia per immagini“, una graphic novel ben realizzata e colta nei minimi dettagli che vi fanno comprendere le battaglie che ad oggi si stanno conquistando e il cuore di tanta gente.

Trama:

Ogni giorno riceviamo diversi messaggi confusi, complessi e spesso contraddittori sul genere, in inglese “gender”.

Il genere è connesso con qualsiasi aspetto della nostra vita. Non possiamo farne a meno, anche volendolo.

Ma cos’è esattamente il genere? E cosa significa quando viene affermato che il genere è un costrutto sociale che cambia nel tempo e nello spazio?

A queste e numerose altre domande risponde Gender: una storia per immagini, un manuale in cui ci si immerge in idee complesse e mutevoli sulla mascolinità e la femminilità, in cui si esaminano i generi non binari, trans e fluidi e l’intersezione delle esperienze di genere con la razza, la sessualità, la classe sociale, la disabilità e altro ancora.

Partendo dai dibattiti e le tensioni attuali, che possono dividere le comunità e persino costare vite umane, attraverso il pensiero di grandə pensatorə e attivistə del nostro tempo (da Judith Butler, a bell hooks, da Simone de Beauvoir a Anne Fausto-Sterling), passando per il movimento femminista e quello trans, Gender: una storia per immagini propone un viaggio che dal passato arriva al futuro prossimo, passando attraverso un presente ancora pieno di contraddizioni ma utile a chiederci come si potrà affrontare il genere in modo diverso, in un modo socialmente più costruttivo e inclusivo.

Cosa ne penso?

Siamo nel 2022 ed è ora di ampliare gli orizzonti, il mondo non è composto solo da nero o bianco, ma nel mezzo ci sono mille sfumature che possono arricchire la vostra visione.

Un vecchio detto sosteneva in realtà che la ‘verità sta nel mezzo’, più che altro affronterei la problematica connessa a quale verità si stia cercando. La libertà di essere di una persona non è un problema che cerca una soluzione, è solo un modo di essere… anzi, un splendido modo di essere e non vi è nessuna verità.

Questa graphic novel è in grado di mettere a nudo tutte quelle sfumature che sono ancora incerte, presenti o sconosciute nella vostra testa e vi permette di tracciare una linea ben definita tra le varie sfumature e comprendere con nuovi occhi la bellezza di cui si circonda la gente.

L’amore è amore, indipendentemente dal fatto che sia tra un uomo o una donna, tra uomo e uomo o tra donna e donna. L’amore può essere anche triangolare o al quadrato, l’amore può essere a senso unico, l’amore può essere e l’amore può.

La graphic novel si apre come un vero e proprio Wikipedia a portata di mano. I concetti sono affrontati in maniera semplice ma non superficiale, in maniera compatta e ben delineata e accompagnata da illustrazioni.

Ciò che ho apprezzato e non è comune da trovare, è la Prefazione stessa della Fandango contenuta nelle prime pagine della novel.

I concetti del ‘Genere: che faccenda complicata’, con una introduzione verso i molteplici significati e la intersezionalità, ci si accompagna verso la scoperta del genere, la storia del genere nello spazio e nel tempo, il patriarcato e il capitalismo, un po’ di capitalismo e la categorizzazione del concetto ‘altro’, per poi catapultarsi in qualcosa di più intrinseco e profondo. Sesso e genere, femminismo, femme, postfemminismo, la guerra del sesso, femminismo della terza ondata etc.

Tutti argomenti di grande interesse per comprendere a trecentosessantagradi la realtà che noi e i nostri figli e i nostri pronipoti e via dicendo abbiamo come responsabilità di comprendere, trasmettere e amare.

Un’opera brillante, dedicata all’amore verso se stessi e all’insegnamento delle sfumature di una persona.

Dentro la sala degli specchi

Il 15 Luglio la Fandango ha pubblicato questa graphic novel ‘Dentro la sala degli specchi‘ di Liv Strömquist (Autore) e tradotto da Samanta K. Milton Knowles parlando in maniera documentaria del concetto di bellezza.

Dentro la sala degli specchi - Liv Strömquist - copertina

Esteticamente parlando, la copertina con questa illustrazione libera dai vincoli e dalle condizioni trasmette un senso di tranquillità e comprensione, ma posso ben certo confermarvi che l’interno è un mondo maestoso che permette di riflettere sui concetti base della nostra vita.

Trama:

Perché la bellezza è ormai un dovere quotidiano, in particolare per le donne, un obbligo in ogni stagione della vita al quale nessuna può sottrarsi? Da dove nasce questa ossessione di offrire al mondo un’immagine di sé gradevole e “ritoccata”, a tratti persino ideale? Viviamo nel cosiddetto “impero delle immagini ” che influenza ogni ambito della vita. Dentro la sala degli specchi, Liv Strömquist analizza l’ideale contemporaneo di bellezza femminile legando a doppio filo il successo di Kylie Jenner, il racconto biblico di Giacobbe, Rachele e Lia, le ossessioni dell’imperatrice Sissi e l’ultimo celebre servizio fotografico di Marilyn Monroe.

Cosa ne penso?

Come dentro al dipinto “Ragazza allo specchio” di Norman Rockwell

Un’ottima rappresentazione di “riflesso di ciò che vediamo e i complessi che ci facciamo”. Una vista del tutto oggettiva che ti permette di criticare i tuoi canoni estetici e concetti strettamente connessi al termine ‘bellezza’ e cercare di sprofondare in qualcosa di più autentico e veritiero che ti faccia giungere alla luce della eguaglianza.

Al giorno d’oggi la bellezza è un dovere. Se sei bella vieni accettata dalla società, se sei bella hai la via per la vittoria più semplice, se sei bella hai più possibilità, se sei bella vieni invidiata.

In sostanza, perché è un dovere? già di per sé il concetto di ‘dovere’ ha una natura di carattere negativa, ma se la accostiamo ad un concetto di ‘bellezza’ che suscita una immagine fresca e piena di colori e sfumature, dunque, qualcosa di strettamente positivo e/o piacevole da esprimere, perché la bellezza è un dovere al giorno d’oggi?

Nella nostra società la gente si fa abbindolare dal fascino e dai soldi, questa rappresentazione è ben veritiera ma non solo, purtroppo la gente ama splendere e risplendere grazie a chi li circonda e il metodo più facile è farsi circondare da chi è bello. Non parlo di una bellezza interna, ma bensì quella esterna. ahimè, della bellezza interna ad oggi se ne interessano pochi proprio perché il loro egoismo e narcisismo si risalta avendo una pietra preziosa affianco.

Se c’è l’invidia, ci sono tanti sentimenti come odio e rancore che suscitano altri sentimenti ancora più arroganti e pieni di malessere. L’invidia è sempre stato oggetto di una concezione negativa del genere umano, ma spesso oltre alla sua negatività si porta dietro una nuvola di sentimenti che riescono quasi a maledire l’altra parte.

La bellezza sembra una maledizione, come la mela di Biancaneve che bella fuori ma marcia dentro. La bellezza è, al giorno d’Oggi, un senso di responsabilità che fra crollare nell’oblio della incertezza e insicurezza.

Parliamo del “desiderio mimetico”: si narra che i capelli corti per gli uomini divennero la norma dopo che il Re francese Francesco I (1494-1547) per errore si brucio i lunghi boccoli con una fiaccola.

Indovinate un po’? Tutti a sostenere che i capelli corti fossero alla moda, tutti li desideravano e la gente lo invidiava.

Una graphic novel carica di messaggi necessari da captare. L’accompagnamento tra illustrazioni, parole, esempi, messaggi, storie del passato, aiutano a comprendere al meglio il significato che si cela dietro il titolo. Sono rimasta emozionata dall’impegno e dalla bellezza educativa che emana.

Ricorda che: la vita non è necessariamente migliore solo perché si è dotato di grande bellezza fisica, ma la vera forza è la bellezza mentale.