La collezionista di anime

Siete alla ricerca di libri dedicati al folklore giapponese per iniziare questo Settembre con il botto? Cercate delle ambientazioni oscure, enigmatiche, particolari e profondamente radicate nel Giappone del fine Ottocento?

La nuova uscita della Fanucci editore “La collezionista di anime” farà al caso vostro!

Chi è Kylie Lee Baker? Kylie Lee Baker è cresciuta a Boston e da allora ha vissuto ad Atlanta, Salamanca e Seoul. Il suo lavoro è influenzato dalla sua eredità (giapponese, cinese e irlandese) e dalle sue esperienze di vita all’estero sia come studente che come insegnante. Ha una laurea in scrittura creativa e spagnolo presso la Emory University e sta conseguendo un master in biblioteche e scienze dell’informazione presso la Simmons University. Nel tempo libero suona il violoncello, guarda film dell’orrore e prepara troppi biscotti. Il custode della notte è il suo romanzo d’esordio.

Trama:

Metà mietitrice britannica, metà shinigami giapponese, Ren Scarborough ha raccolto anime per le strade di Londra per secoli. Ci si aspetta che obbedisca alla dura gerarchia dei mietitori che la disprezzano, perciò Ren nasconde ogni emozione ed evita i suoi aguzzini come meglio può. Quando perde il controllo delle proprie abilità shinigami lascia Londra e fugge in Giappone per cercare l’accoglienza che non ha mai ricevuto dai suoi compagni mietitori. Seguita dal minore, l’unico a prendersi cura di lei, Ren entra negli inferi giapponesi per servire la dea della Morte… ma scopre che anche qui deve esserne degna. Determinata a guadagnarsi il rispetto, – trovare ed eliminare tre pericolosi spiriti yokai – e fino a che punto è disposta a spingersi per accettare accettare il suo posto al fianco della morte. Una ragazza collezionista di anime, divisa fra due mondi, cerca il suo destino in questa dilogia dark fantasy ambientata nel Giappone di fine Ottocento.

Cosa ne penso?

E’ un libro emotivo e inquietante da scoprire e da leggere durante la notte soprattutto grazie all’accattivante ambientazione nel folklore giapponese e la particolarità dei suoi personaggi, la grande maestria di scrittura di Kylie Lee Baker ma soprattutto per i temi particolari che si celano al suo interno.

Ci immergiamo già dalle prime pagine in un contesto dark fantasy molto particolare e intrigante che ha come protagonista Ren Scarborough una metà mietitrice britannica e metà shinigami giapponese. Questa particolarità mi ha incuriosita fin da subito in quanto l’autrice stessa scrive dalla propria esperienza di essere birazziale, ma francamente la discriminazione nei confronti di Ren mi ha lasciata un po’ dubbiosa perché pensavo che fosse limitata per una parte del romanzo e non che fosse una presenza così costante, nonostante ciò questo sentimento così negativo porta la protagonista a compiere azioni senza logica.

In realtà in mezzo a questa solitudine di anime disperse e raccolte, c’è una persona che si connette al cuore di Ren ed è proprio suo fratello Neven, entrambi condividono uno status negativo verso loro stessi perché anche Neven non si sente accettato perché il lavoro di morte non fa per lui.

Dopo alcuni eventi in cui la protagonista inizia ad essere ricercata dai Razziatori, ci si sposta da Londra al Giappone – con due realtà completamente differenti – con l’obiettivo di conoscere quel lato shinigami che le appartiene, ma la realtà che affronterà è ben lontana da quella che il suo cuore desidera: viene derisa anche in questo luogo. Non c’è pace per la solitudine e l’angoscia di Ren che nonostante i suoi sforzi, non riesce a trovare un luogo sicuro.

Tuttavia c’è un mezzo per raggiungere l’accettazione: portare a termine la missione che la Dea della Morte le ha affidato ossia trovare ed eliminare tre demoni Yōkai che stanno minacciando la pace. In questa missione non si troverà sola e inizieremo a ben capire quanto sentimento di protezione c’è tra i due fratelli.

Durante la lettura scorrevole e vivace faremo la conoscenza di vari racconti che riflettono il folklore giapponese: la volpe a nove code, la tradizione sui Razziatori, Shinigami e tanto altro ancora.

I personaggi non sono umani, dunque non agiscono come se lo fossero, salvo Neven. Aaaah, Neven ha un cuore sensibile ed è davvero facile simpatizzare per lui. Ehi, ma nella storia non ci sono solo Ren e Neven, ma anche Hiro. Un personaggio un po’ bizzarro, ma che ha un suo perché, tuttavia l’esito della sua storia d’amore con Ren è davvero scontato, ma piacevole da leggere.

Mi piace il fatto che siano freddi, particolari e che ognuno abbia la sua caratteristica che lo differenza. Ho apprezzato che non si sia racchiuso intorno alla nascita di una storia d’amore tipica dei libri YA, ma abbia sprofondato le sue radici nel rapporto tra fratelli.

Si può descrivere “La collezionista di anime” come un ya fantasy che si intreccia tra tematiche di famiglia, mitologia, appartenenze. E’ ambientato nel 800 quindi i concetti di diversità sono molto forti e questo è uno dei motivi per cui Ren combatte per sopravvivere contro certe discriminazioni. Se si apprezza il lato tradizionale e artistico delle storie Giapponesi direi che questo titolo fa proprio al vostro caso.

Ho trovato alcune note stonanti durante la narrazione che mi hanno leggermente delusa come ad esempio la situazione in cui Ren è strisciata attraverso un tunnel di ventilazione sopra un gruppo di Razziatori per fuggire, ma in realtà si comprenderà che i Razziatori hanno un udito incredibile e possono sentire i battiti del cuore da lontano, ma anche la mancanza di un climax decente che facesse risollevare la tensione durante la narrazione… il finale per me è un grande no, ma essendo una duologia probabilmente il tutto verrà spiegato successivamente.

Tuttavia consiglio la lettura per chi vuole addentrarsi nel Giappone del 1800 e affrontare tematiche birazziali con una protagonista particolare.