In the Flow of Time

Un manga con un finale aperto, quali sono le mie reazioni?

Volevo parlarvi di una storia che mi ha piacevolmente sorpresa e mi ha anche stupito sul suo finale.

𝙄𝙣 𝙩𝙝𝙚 𝙁𝙡𝙤𝙬 𝙤𝙛 𝙩𝙞𝙢𝙚 il nuovo boy’s love portato dalla Starcomics è una storia emotiva e innovativa.

copertina

Trama:

Shiro, un normalissimo studente delle superiori, soccorre il pilota di un aeroplano caduto dal cielo in seguito a un incidente. Il pilota, che sembra avere la sua stessa età, soffre di una strana amnesia: non ricorda il suo nome e pare non conoscere nulla del mondo di Shiro. Il ragazzo decide di prendersi cura di lui e di dargli il nome del nonno venuto a mancare qualche tempo prima, Kiku. Comincia così la strana convivenza dei due ragazzi ma, improvvisamente, Kiku comincia ad avere degli incubi durante il sonno… Cosa nasconde il passato del ragazzo?

Cosa ne penso?

“𝘼𝙡𝙤𝙣𝙚 𝙞𝙣 𝙩𝙝𝙚 𝙙𝙚𝙚𝙥.

𝙄𝙩 𝙡𝙚𝙖𝙙𝙨 𝙩𝙤 𝙖𝙣𝙮𝙬𝙝𝙚𝙧𝙚 𝙤𝙛 𝙩𝙝𝙞𝙨 𝙗𝙡𝙪𝙚.”

In the Flow of Time

Siamo abituati ai classici cliché di incontri casuali e amori che sbocciano dopo traumi o come colpi di fulmine, ma se questa volta invece l’incontro avviene tramite una caduta del cielo?

Kiku, un ragazzo senza memoria e proveniente da chissà dove è caduto nel ventunesimo secolo davanti a Shiro, uno studente che vive da solo in una casa enorme dopo la morte di suo nonno.

In the Flow of Time

A primo impatto Kiku sembra essere un normale ragazzo che per qualche shock inizia a soffrire di amnesia, ma la verità che si cela dietro alla sua perdita di memoria è ben diversa.

Tra i due ragazzi inizia a crearsi un legame affettivo, imparano tante cose l’un dall’altro ma…

Dopo due volumi in cui viviamo la quotidianità di Shiro e Kiku, i loro sentimenti e la loro crescita relazionale ci troviamo ad affrontare un finale abbastanza ambiguo.

Possiamo interpretare il “lieto fine” secondo diversi parametri e probabilmente tutti potrebbero essere giusti.

Spesso mi piace leggere storie che mi lasciano con questo sapore un po’ amato in bocca e che danno spazio alla creatività del lettore, ma ammetto che questa volta ci sono rimasta di sasso.

In the Flow of Time

Non so se questa sensazione che io abbia provato sia positiva o negativa, ma posso affermare che mi ha davvero sorpresa.

In the flow of time è uno di quei titoli che è riuscito a colpirmi nel profondo. Ho sentito sulla superficie della mia pelle un certo brivido quando continuavo la lettura, pagina dopo pagina, e non sapevo davvero cosa aspettarmi.

È come un uragano in mezzo al nulla, arriva dritto e silenzioso ma scuote l’aria e il cielo. È una emozione davvero difficile da descrivere nel dettaglio, mi sono affezionata molto all’andatura della narrazione perché non è precipitosa nel mostrare tutto e subito ma bensì cerca di farci entrare nella quotidianità dei due ragazzi e a farci anche affezionare alle loro lievi conversazioni e ai loro pranzi. Un sorriso qua e là, porta comunque a smuovere qualcosa nel loro cuore.

Sicuramente il mio cuore si è spezzato quando Shiro ha scoperto la vera identità e il passato del suo convivente e in qualche maniera mi sono sentita abbattuta ma anche confusa dal finale.

Un finale non finale che in realtà non ci da una risposta, ma c’è la fa creare.

In the Flow of Time

In the flow of time ecco cosa è per me, un uragano nel cielo che riesce a travolgerci in maniera semplice, senza troppi drammi eccessivi, e farci affezionare al concetto di amore.

Sicuramente se dovessi parlarvi di questo manga a trecentosessanta gradi vi sottolineerei anche delle sbavature che inclinano l’andamento della storia. Ad esempio nonostante sia un racconto che prende vita dall’incontro casuale tra Kikou e Shiro, verso la metà del secondo volume iniziamo a ritrovare dei flashback che rendono la lettura un po’ particolare e bisogna prestarne molta attenzione. Le pagine extra a fine volume sono delle tavole su cui sono nate alcune teorie, chi ritiene che sono tavole extra successive al ritorno di Kikou e chi ritiene che sono invece extra che accompagnano semplicemente la loro storia nel momento in cui si conoscono e convivono insieme – io sono favorevole alla seconda teoria.

Prolungarsi troppo mi porterebbe a fare alcuni spoiler sulla storia e non voglio rovinare la lettura a nessuno, ma sappiate che è un titolo davvero interessante con cliché fuori dai classici schemi e che riesce a rendervi piacevolmente confusi a fine lettura. 

In the Flow of Time