Yuri is my job

Il mondo dello yuri si sta espandendo e Starcomics ci sorprende con il titolo ‘Yuri is my job‘ in uscita contemporaneamente con l’anime distribuito da Crunchyroll. E’ possibile recuperare l’opera nella box contenente i due volumi o ciascun volume singolarmente.

E’ un’opera composta da 12 volumi in corso.

copertina

Trama:

Hime è la principessa della scuola: ammirata da tutti, non sbaglia mai. Così, quando ferisce accidentalmente Mai, la manager di un caffè, è pronta a sdebitarsi lavorando per non rovinare la sua reputazione. Hime scopre che si tratta di un locale a tema, dove lo staff tutto al femminile finge di frequentare una scuola privata per accontentare al meglio i clienti. Sotto la guida della ragazza più graziosa, Hime non può far a meno che arrossire ed essere goffa. In questo nuovo ambiente scopre ogni giorno qualcosa di nuovo sul suo lavoro e sui suoi sentimenti.

Cosa ne penso?

Mi piace lanciarmi in nuove sfide e svariare sempre i miei generi di lettura, ma oggi voglio parlarvi di “Yuri is my job”. 

Yuri Is My Job!

La Starcomics ci ha portato questo delizioso Yuri in Italia in concomitanza con l’anime prodotto da Crunchyroll. 

Solitamente lo Yuri non è esattamente uno dei primi generi che leggo con frequenza, ma questo mi ha davvero fatto ridere!

L’opera si presenta come una commedia scolastica che si concentra su tre focus: caffetteria scolastica, ragazze carine e illusioni.

Yuri Is My Job!

In primis ci verrà presentata la protagonista, una ragazzina super carina che riesce ad ammagliare qualsiasi persona posi lo sguardo su di lei. Dai capelli lunghi e mossi, il suo vero obiettivo è riuscire a sposarsi un uomo ricco e ottenere una posizione prestigiosa e per questo motivo rifiuta tutti i ragazzi che si dichiarano.  – un po’ la capisco sinceramente. 

Mi piace che la protagonista non sia la solita scellerata un po’ confusa, ma che sia una ragazza che ha delle idee salde e molto chiare e mira verso la vittoria del suo obiettivo!

Tuttavia questa quiete di vita solare viene disturbata da un incontro: difatti si scontra contro una ragazza, quest’ultima si “rompe” un braccio e la nostra protagonista finisce a lavorare part-time presso una caffetteria alquanto particolare.

Yuri Is My Job!

Non è tutto rosa e fiori, una narrazione calzante che vibra tra momenti comici e momento un po’ più seri ci presentano le varie sfaccettature dei caratteri delle ragazze che lavorano in questo cafe particolare.

La prima regola è non dire a nessuno del proprio lavoro, ma in meno di tre secondi la nostra piccola star riesce a frantumare questa regola. (Ci vuole molto impegno a non farsi beccare e diciamo che lei non è molto furba). 

Il suo carattere un po’ egocentrico in realtà nasconde un lato imbranato e combina guai e il suo vero “io” viene in poco tempo smascherato e si troverà a fare i conti con la realtà: verrà odiata da tutti?

La storia è ricca di momenti comici e soft, molto piacevole da leggere e da gustarsi anche nella versione anime. I disegni sono molto dettagliati, carini ed estroversi anche nel mostrare le emozioni dei vari personaggi.

Yuri is My Job!

La zona fantasma

Siamo dirimpetto ad una edizione che presenta una copertina ruvida davvero meravigliosa e un volume unico composto da quattro storie auto conclusive che permettono al lettore di sbizzarrirsi con la fantasia per creare un proprio finale come caratteristica propria del nostro famoso mangaka.

La zona fantasma” di Junji Ito edito StarComics.

copertina

Trama:

Una giovane coppia in viaggio nel Tohoku, camminando lungo una strada di campagna, sente una donna piangere rumorosamente, per poi scoprire che si tratta di una moderna prefica, pagata per prodigarsi in esternazioni di dolore ai funerali. Il pianto della donna è talmente intenso che comincia a risuonare nelle orecchie della ragazza… fino a provocare in lei un tremendo cambiamento! Cosa le sta succedendo? E come si può fermare quella reazione apparentemente irreversibile? Troverete questo e altri piccoli gioielli del terrore nella nuova raccolta del maestro Junji Ito, genio indiscusso dell’horror giapponese, che in questa spaventosa collezione di piccoli capolavori indaga i risvolti più terrificanti della vita quotidiana, svelando tutto l’orrore che si cela tra le pieghe della cosiddetta normalità.

Cosa ne penso?

Un volume unico che racchiude dentro di sé quattro storie diverse, enigmatiche e senza un finale. Un piccolo angolo di terrore in cui Junji Ito ci trasporterà senza limiti.

La prima storia si intitola “la collina delle lacrime”, molto particolare con una grossa attenzione verso alla tristezza e alla profondità nonché anche alla ricerca della liberazione delle anime dei defunti.

La seconda storia si intitola “Demonia” e l’ho trovato particolarmente interessante anche perché ricalca la tematica spirituale e religiosa con degli elementi molto grotteschi e macabri che incidono più su una sorta di ossessione della religiosità. 

La zona fantasma

La terza storia si intitola “Il torrente di spiriti di Aokigahara” e racconta di come una coppia che cerca il luogo adatto per porre fine alla propria esistenza, in realtà si trovano faccia a faccia con un fenomeno molto particolare chiamato il torrente di spiriti e la coppia – insieme ad un terzo individuo – passeranno le loro giornate a tuffarsi in questo flusso senza fine. (una storia bizzarra che mi ha fatto anche ridere)

La quarta storia intitolata “ Dormiveglia “ la connessione tra un serial killer e i suoi modi atroci per commettere i delitti.

Junji Ito ancora una volta riesce a sorprendere l’unico volume la narrazione di quattro storie completamente diverse che si arricchiscono di elementi tipici dell’horror, anche psicologici e che cerco di andare sempre oltre rispetto ai classici canoni di angoscia e di terrore. Un’ottima rappresentazione anche dei minimi dettagli, ma soprattutto l’attenzione verso l’espressione di ciascun soggetto che sta vivendo una situazione particolarmente ansiosa o ambigua. 

La zona fantasma

Ciò che caratterizza maggiormente questo volume è la presenza di più tavole che danno spazio ai luoghi, alla visione delle scene e meno al dialogo questo permettendo al lettore di concentrarsi di più anche nella visione spaziale in cui si muovono gli individui e nel luogo in cui succedono determinate situazioni. 

Tra tutte le storie incluse in questo volume è quella che principalmente mi ha colpito è stata la seconda perché ha quel senso di spiritualità e religione che possono, sia dar fastidio e far storcere il naso, ma penso che siano qualcosa di eccellente e accattivante che fa rimanere lettore incollato sulla storia e crearsi un proprio finale.