Goodbye, Eri

Prese dalla fuga, mi sono cimentata in un genere completamente diverso dalle mie classiche letture e sono qui a scrivervi i miei pareri.

Goodbye, Eri una nuova opera di Tatsuki Fujimoto edito Starcomics in due meravigliose versioni, opera conclusiva di un volume.

copertina

Trama:

La madre di Yuta, sofferente di una malattia in fase terminale, chiede al figlio di filmarla per lasciargli un ricordo. Il giovane inizialmente accetta, rifiutandosi in seguito di registrare i suoi ultimi momenti. In preda allo sconforto, intende suicidarsi gettandosi dal tetto dell’ospedale, dove incontra una strana ragazza che attira la sua attenzione…

Cosa ne penso?

Il mio primo approccio con Tatsuki Fujimoto finalmente è arrivato. Durante il ritorno del Comicon stavo guardando le prossime uscite edite starcomics e qualcosa dentro di me mi sussurrava “Goodbye, Eri … ti piacerà”.

Goodbye, Eri

Presa dalla curiosità  della trama e dai feedback che ho letto per le sue precedenti opere, alla fine ho ceduto e mi sono avventurata tra le pagine di Goodbye, Eri.

Un approccio al dir poco particolare e drammatico. Un’opera che non ha bisogno di tanti dialoghi per mostrare un’atmosfera soffocante e profonda, ma che con il suo stile particolare riesce a lasciare qualcosa al lettore a fine lettura.

Mentre leggevo le prime tavole sentivo un macigno sul petto. Una richiesta davvero assurda quella della madre, come si fa a chiedere al proprio figlio di essere ripresi durante la malattia fino all’ultimo respiro? 

Goodbye, Eri

Ma andando avanti ho iniziato a realizzare quanto i ricordi, le foto e i video ci permettono di idealizzare le persone che abbiamo conosciuto, a volte trasformandole da pessime persone a individui puri e magnifici.

Yuta affronta il lutto della madre in un modo tutto suo, montando e modificando le intere ore dedicate durante le sue scuole medie per creare un film d’effetto con protagonista sua madre e i suoi ultimi respiri – che mai sono stati girati. 

Un’angoscia davvero struggente che rende la lettura pesante e particolare (cosa che ho adorato).

Tuttavia mentre Yuta pensa alla fine della sua vita, viene in un certo senso motivato e salvato da una strana ragazza che gli chiede di girare un nuovo film diverso da quello precedente, ma che riuscisse ad emozionare i suoi spettatori.

Goodbye, Eri

Yuta inizia così una nuova “vita” incoraggiandosi di girare mini video per poi assemblarli e creare qualcosa di unico che lo rappresentasse e che mostrasse al mondo l’adolescenza che affronta passo dopo passo.

la realtà però non è così incline ad essere docile e sorridente con il ragazzo, perché Eri, la ragazza strana, ha un segreto che porterà a rendere l’opera da un piano realistico e sofferente a introdurre degli elementi più freschi e fantasy.

Goodbye, Eri lo suggerisco a chi vuole assaporare lo stile narrativo e creativo di Fujimoto o vuole approcciasse e per la prima volta. Non è una lettura di passaggio, né una semplice da prendere nei momenti di relax e conforto, ma è struggente, drammatica e in un certo senso la definirei anche “romantica”.

Romantica dal punto di vista della rappresentazione delle persone. Yuta nei suoi video mostra le parti belle delle persone e non i loro difetti, cercando di ricordarsi di loro sotto quella luce.

Goodbye, Eri

Un finale d’effetto che mi ha risollevato un po’ dal polverone oscuro dell’opera. L’ho goduta piano piano e sono contenta di questo primo approccio. Per me Fujimoto è un nuovo autore da aggiungere alla lista – per quando voglio essere un po’ masochista e soffrire.

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