Secchan

A marzo è uscito “Secchan” edito dalla Jpop. Un volume unico dalla storia triste, ma bella. Un volume che si fa strada tra i manifestazioni, ingiustizie e il desiderio di sostenersi a vicenda.

Il “Se” di Secchan non era il carattere “Se” di Segawa, né quello di Setsuko. e non era nemmeno il Se di Seijogakuen-mae, il posto dove era cresciuta. era il “Se” dell’inizio di “sesso”.

copertina

Trama: 

Nel Giappone post Fukushima, Tokyo è scossa dai movimenti studenteschi. Sullo sfondo del terrorismo e delle preoccupazioni sul nucleare post-Fukushima, la vita di Secchan, ragazza apatica e disinteressata che intrattiene diversi rapporti sessuali occasionali con i suoi coetanei, si intreccia con quella di un ragazzo privo di empatia. Due universitari molto diversi tra loro si avvicineranno, si capiranno, e si perderanno.

Cosa ne penso?

L’autrice Tomoko Oshima in “Secchan” è riuscita a mostrare un mondo senza persone buone o cattive, ma una società composta da persone nella loro quotidianità, nei loro pregi e difetti, nei loro pensieri e nella loro indifferenza.

Dalla prima pagina riceviamo uno spoiler dell’esito della storia, ma questo non fermerà la curiosità di andare oltre.

Akkun e Secchan sono dei personaggi semplici e lineari, immersi nelle loro difficoltà e i loro dialoghi sono brevi, privi di importanza ma naturali. Vengono circondati da situazioni reali, da realtà diverse ma che si intrecciano.

Akkun è un ragazzo che sta nelle sue, immerso nei pensieri e privo di interesse per quello che lo circonda. Secchan è una ragazza che trova delle difficoltà in casa e cerca di esteriorizzare il suo dolore in maniera complessa.

Secchan

Secchan, giudicata con un nomignolo inerente al suo nome, si trova a vagare da un ragazzo all’altro per riprovare delle sensazioni di calore in un abbraccio, Akkun diverso dagli altri, non si sofferma a vedere Secchan come una ragazza facile, ma semplicemente cerca di ‘vederla‘ e questo porterà anche un allontanamento dalla sua ragazza.

Vengono immerse nel contesto la indifferenza e il distacco di Secchan e Akkun verso le manifestazioni, il complesso di dialogo che vi possono essere tra persone che hanno punti di vista diversi, la difficoltà nel farsi immergere dall’ambientazione circostante. Due ragazzi che si sentono fuori luogo e cercano di trovare il loro posto.

Secchan

Lo stile di Tomoko Oshima mi è rimasto impresso nella mente, penso che per un po’ avrò difficoltà a non pensare a questo manga. Il suo stile è semplice, non vaga in linee complesse o in circostanze surreali, ma è puro e dritto. Non gira intorno alle questioni o intorno alle persone, ma mostra con semplicità la realtà, una società quotidiana e con le sue violenze.

Si riesce a percepire un’atmosfera fredda durante la lettura, ma non priva di emozioni. La rappresentazione di una storia triste, ma al contemplo bella.

Durante la lettura sono stata trasportata da emozioni particolari, non semplici da padroneggiare né da definire. Questo manga ti fa sentire così, particolarmente particolare.