Recensione “Ickabog”

Buon pomeriggio lettori, oggi vi porto nel mondo di Ickabog della J.K. Rowling in collaborazione con la Casa Editrice Salani Editore.

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Siamo tornati in una nuova avventura narrata dalla cara zia Rowling. Non è il mondo di Harry Potter, quindi dovete essere pronti a viaggiare per la grande valle e tra le grinfie della gente, e chissà, magari riusciremo ad incontrare l’Ickabog.

Copertina. Bella e particolare
Titolo: Ickabog
Autore: J.K.Rowling
Data di rilascio: 2020
Genere: Fantasy per bambini
Trama: C’era una volta un regno chiamato Cornucopia. Una minuscola nazione ricca e prospera, famosa per i suoi formaggi, gli ottimi vini, i dolci deliziosi e le salsicce succulente. Sul trono siede un sovrano benevolo, Re Teo il Temerario, le cui giornate trascorrono pigre, tra banchetti sontuosi e battute di caccia, con la fida compagnia dei suoi lord, Scaracchino e Flappone. Tutto è perfetto… O quasi. Secondo la leggenda, infatti, un terribile mostro è in agguato nelle Paludi del Nord. Ogni persona di buonsenso sa che l’Ickabog è solo una leggenda inventata per spaventare i bambini. Ma le leggende sono strane e a volte prendono una vita propria… Quando questo accade, toccherà a due giovani amici, Robi e Margherita, affrontare un’incredibile avventura e svelare una volta per tutte dove si nasconde il vero mostro. Solo così speranza e felicità potranno tornare a Cornucopia.

Rowling, Ickabog
Rowling, Ickabog

Valutazione: Una fiaba per bambini che ci immerge nella cittadina di Cornucopia che a causa della presenza dell’Ickabog viene travolta dalla paura e dal terrore. All’interno del libro troveremo dei disegni coerenti con il capitolo che terminiamo di legge. Sono disegni fatti da bambini e con cura e divertimento, si riesce ad arricchire il mondo di Ickabog. Mi ricorda tanto Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry.

E’ un mondo diverso da quello che siamo abituati a conoscere della Rowling, non è Harry Potter, non troveremo della magia nascosta ma troveremo la cattiveria, l’inganno, il dolore e la dolcezza tra queste pagine. L’arroganza dell’uomo, l’inganno che porta alla morte e soprattutto all’illusione.

Un mix di sentimenti invaderanno il lettore che si sentirà smarrito fra quelle frasi cariche di fantasia ma anche di realtà.


Pensieri personali del libro: Probabilmente i messaggi secondari che vengono ad incontrarsi all’interno della fiaba non potranno essere colti a vista d’occhio da un bambino e questa forse è la pecca più grande. In realtà per essere una fiaba per ragazzi è abbastanza cruda, a volte mi è venuto il dubbio che non fosse un thriller sotto mentite spoglie di un fantasy.

Tutta la fiaba si basa su una cosa principale: la menzogna. Il mondo di Cornucopia si fa innondare dalla cattiveria e dal terrore per l’Ickabog, una bestia alta quanto due cavalli dagli occhi enormi. Ma l’Ickabog non l’ha mai visto nessuno, se non per i nobili di corte eppure ha ucciso tante persone. La gente nei dintorni inizia a credere alla presenza di questo mostro perché ignari della realtà e non conoscono nient’altro al di fuori del Regno.

Com’è semplice ingannare chi ignora ciò che esiste dall’altra parte del muro?

E’ la classica dimostrazione che una realtà può essere distorta a proprio piacimento e che, nonostante i mille intrighi, la verità salirà sempre a galla.

Vengono messi in mostra molti lati dell’essere umano: dall’egocentrismo e mancanza di buon senso del Re, all’astuzia dei suoi compari, all’intelligenza di Margherita e Robin, alla tenacia dei Cavalieri Ribelli.

Nessuno avrebbe mai più detto che lui era egoista, vanitoso e crudele! Per il bene di un ingenuo, vecchio pastore puzzolente e del suo inutile bastardino lui, Re Teo il Temerario, avrebbe dato la caccia all’Ickabog! Certo, il mostro non esisteva, però era comunque molto bello ed eroico da parte sua andare fino all’altro capo del paese, di persona, solo per dimostrarlo!

Re Teo e il capitolo 10.

Sistema di valutazione: ★★★★ ☆ | 

Ringrazio ancora per la copia in omaggio.

Recensione “Il viaggio di Halla”

Buongiorno lettori di fantasy, oggi vi parlo di una favola che ha fatto impazzire la community di instagram. In collaborazione con la casa editrice Fazi Editore vi presento Il viaggio di Halla di Naomi Mitchison.

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il viaggio di halla

Copertina: Mi ha fatto impazzire la cover. E’ meravigliosa.
Titolo: Il viaggio di Halla
Autore: Naomi Mitchison
Data di rilascio: 5 novembre
Genere
: Fantasy
Trama: Per la prima volta in Italia un classico della letteratura fantasy del Novecento scaturito dalla penna di una scrittrice tutta da riscoprire, grande amica e prima lettrice di J.R.R. Tolkien.
Questa è la storia di Halla, figlia di un re che decide di abbandonarla nei boschi. Qui viene accudita dagli orsi e poi cresciuta dai draghi sulle montagne rocciose; ma il tempo dei draghi, minacciati dagli odiosi e crudeli esseri umani, sta per finire. Odino, Padre di tutte le cose, offre ad Halla una scelta: vivere alla maniera dei draghi, accumulando tesori da difendere, o viaggiare leggera e attraversare il mondo con passo lieve? Iniziano così le fantastiche avventure della ragazza, che girovagherà alla scoperta di nuove terre e antiche leggende, in mezzo a creature incredibili, luoghi misteriosi e magie dimenticate. La sua conoscenza di tutti i linguaggi, sia quelli umani che quelli animali, la aiuterà ad andare oltre le apparenze, ma anche a mettere in discussione ciò in cui ha sempre creduto, mentre affronta, una dopo l’altra, le nuove sfide sul suo cammino. Mitchison ci prende per mano e ci conduce in una favola senza tempo, dove le divinità dei miti nordici convivono con i personaggi della letteratura fantasy per mostrare il valore di comprensione e tolleranza.
Il viaggio di Halla è un racconto agile, profondo e divertente che trasporterà il lettore in un mondo dove si può incontrare un basilisco nella steppa, dove gli eroi vengono portati nel Valhalla dalle valchirie, e dove si può fare fortuna chiacchierando con il cavallo giusto. Più di una semplice fiaba: una volta giunti alla fine, questo romanzo si dimostra una vera e propria mappa di vita.

descrizione
Quando Halla vola via, nel cielo, lasciando gli umani sulla terra a darle la caccia.

Ora, se c’è un tipo di essere umano che ai draghi non piace più di un altro, è il tipo comunemente chiamato re o eroi. Il motivo è che sono quasi sempre contro i draghi.

Valutazione: E’ un libro diverso. E’ un libro per quei lettori che vogliono intraprendere un viaggio parallelo sia verso un mondo disuguale sia verso un proprio essere altrettanto lontano. E’ un viaggio, ma non solo fatto dalla stessa protagonista, ma anche dal lettore.

Il testo è lento, quindi mio caro lettore non ti aspettare di leggere 148 pagine in due giorni. A tratti la stessa lettura diventa insostenibile perché ti poni tante domande a cui inizialmente non trovi risposta. E’ un libro particolare e tieni in mente che stiamo leggendo un fantasy del Novecento. Non scriverò se la lentezza del romanzo danneggia la lettura e il viaggio stesso, tocca a te scoprirlo. E’ certamente una favola che ti guarda dentro e che ti fa crescere.

Non vedere questo libro come una “semplice favola per bambini” perché è un viaggio confuso che mira a riconoscere e ritrovare se stessi.


Pensieri personali del libro: Da cosa è caratterizzato il libro? La scrittrice Mitchison utilizza questo scritto come strumento per parlare dell’infanzia, della crescita personale di un individuo, della natura, dell’avidità e cattiveria dell’uomo.

Spesso nei racconti medievali vediamo la figura del Drago come una creatura malvagia che compie le azioni guidate dai suoi istinti – es. catturare la principessa e uccidere una civiltà di contadini – ma se la storia fosse diversa? Se la figura del Drago, in questo caso, non è davvero come l’abbiamo sempre letta?

I tesori. Il danaro è amico del mondo, sia dall’uomo e sia delle creature che governano il nostro pianeta.

C’è una forte descrizione dei pensieri e delle emozioni che vengono vissute da Halla, tanto da farle divenire parte stessa del lettore.

Halla è la figlia di un re che si sposa con una matrigna molto malvagia e viene presa dal palazzo per essere cresciuta in sicurezza. Dapprima viene cresciuta dagli Orsi, poi dai Draghi, ma quando quest’ultimi sono stati attaccati, lei ha dovuto camminare in mezzo agli umani che prima tanto disprezzava. Halla cresce con gli istinti di sopravvivenza di un orso, l’amore di un drago per l’oro e la sfiducia di chiunque si definisca un eroe e la capacità di parlare in qualsiasi lingua, compresa quella degli animali. Halla ha un incontro con Odino, che gli regala il mantello e le consiglia di «viaggiare leggeri».

Possiamo riassumere Il viaggio di Halla in un viaggio leggeri nel nostro animo.

Vi dico la verità: l’inizio della lettura mi è piaciuta molto, poi c’è stato un punto in cui mi bloccavo e sbadigliavo. E’ stato bruttissimo, ma per fortuna il racconto si è ripreso e l’ho concluso.

La parte che meno mi è piaciuta è dove Halla fa da interprete per i suoi amici umani. Speravo che questa parte, o meglio dire anche questa parte, risultasse affascinante come quella precedente.

Sistema di valutazione: ★★★★ ☆

Uggi sospirò, fu un sospiro molto, molto bollente che incenerì una piccola macchia di licheni sopravvissuta, fino a quel momento, sul fianco della roccia. Sentiva che, nonostante avesse allevato Halla come un drago, era arrivato il momento in cui la bambina doveva imparare i fatti della vita, anche se per lui sarebbe stato difficilissimo spiegarglieli. Andò comunque avanti: «È ora, piccola mia, che io ti dica una cosa. Hai notato, quando ti guardi allo specchio, che tu non somigli a me né a nessuno degli altri draghi?».
«Vi somiglio poco», rispose Halla rimirandosi i lunghi alluci che erano abbelliti da oro e anelli di smeraldo, ma che non erano né abbastanza lunghi né tantomeno abbastanza affilati per essere degli artigli. «Forse vi somiglierò di più quando sarò più grande. Credo di sentire che mi stanno spuntando le ali», aggiunse, guardandosi dietro le spalle e grattandosi la schiena.
Il drago Uggi pianse una lacrima sfrigolante. «Piccola mia, temo che neanche da grande somiglierai mai a un drago, perché la verità è che tu non sei un drago».

La vera domanda è: mi è piaciuto? Lo consiglio?

Vi posso dire: provate a leggerlo, ma non partite con un mood da avventura fantasy del duemilaeventi. Partite con una mentalità retrò, più lenta e diversa così da non rimanere delusi.