Cara Rose Gold

Oggi finalmente torno con un libro edito dalla Fazi editore intitolato Cara Rose Gold. Un romanzo davvero avvincente rientrante nel genere thriller, ma ritengo che c’è molto di più. Nonostante sia una lettura molto soft, con una scrittura molto delicata e alla portata di tutti, si riescono a trattare sotto molte sfumature e punto di vista, tematiche non semplici da gestire e neanche da parlare.

Viene enunciato il rapporto morboso ossessivo fra una madre e una figlia, il senso di egocentrismo e la volontà che qualcuno si preoccupi per noi stessi, sentirsi importanti e sentirsi non soddisfatti di quello che si ha.

Trama:

Una madre che non dimentica. Una figlia che non perdona. Un gioco molto pericoloso.
Durante i primi diciotto anni della sua vita, Rose Gold Watts ha creduto di essere gravemente malata: era allergica a qualsiasi cosa, era costretta a portare una parrucca, si spostava utilizzando una sedia a rotelle. Nonostante il sostegno della piccola comunità di Deadwick, che ha organizzato raccolte fondi e offerto spalle su cui piangere, nonostante tutti i medici consultati, gli esami effettuati e gli interventi subiti, nessuno è mai riuscito a capire cosa non andasse in lei. Fino al terribile giorno in cui è emersa la verità più spaventosa: era tutta una messinscena architettata dalla madre.
Dopo aver scontato cinque anni di prigione per abuso di minore, Patty Watts non ha un posto dove andare e implora sua figlia di accoglierla. I vicini non l’hanno perdonata e sono scioccati quando Rose Gold accetta.
Patty insiste, non vuole altro che una riconciliazione, ha perdonato la sua piccola cara che l’ha tradita testimoniando al processo contro di lei. Ma la ragazza conosce sua madre: Patty Watts non è una che lascia correre. Sfortunatamente per lei, Rose Gold non è più una bambina indifesa, ed è da molto tempo che aspetta questo momento… È l’ora della resa dei conti: sarà un duello spietato, combattuto a colpi di bugie e condotto da due abilissime manipolatrici.

Cosa ne penso?

Non bisogna soffermarsi solo su quello che si riesce a percepire leggendo la trama, bensì bisogna andare oltre. Questo libro va a toccare tantissime tematiche molto pesanti con una scrittura davvero morbida che permette al lettore di non annoiarsi e riuscire a godere appieno tutto il racconto. Non ci sono momenti noiosi, non ci sono momenti in cui lettore vorrebbe mollare la storia perché ogni personaggio è veramente caratterizzato molto bene e gli eventi si incastrano l’un con l’altro in maniera armoniosa.

Ritengo più che altro, che già da poco dopo la metà del libro, si riesce a percepire il finale anche se ammetto che le ultime pagine mi hanno lasciato veramente con un grande pensiero, ossia mi ha permesso di realizzare un mio proprio finale e mi ha permesso di mettermi sia nei panni della madre, sia nei panni della nostra protagonista.

Cosa possiamo trovare in questo libro?

Sicuramente riusciamo a incontrare un rapporto molto morboso e ossessivo tra una mamma che ama in maniera incondizionata alla propria figlia, nonostante abbia alle spalle un passato pieno di ferite e di abusi, dall’altro lato abbiamo una figlia che all’inizio sembra essere una vittima e che per tutta la sua vita si trova essere distane dagli amici, dalla famiglia e soprattutto è soggetta a discriminazioni e anch’essa ad abusi.

Una figlia che cerca tutte per tutto di risanare un rapporto con il proprio padre, andando anche a enunciare bugie affinché il suo obiettivo sia raggiunto.

Una madre che passa anni in carcere e viene discriminata dall’intera società perché viene vista come una madre abusiva della propria figlia, una madre indegna di essere chiamata come tale.

Dunque sotto questo punto di vista possiamo notare come viene anche enunciato una problematica che è presente anche nella nostra società ossia una persona quando sbaglia e passa degli anni in carcere, quando viene rilasciata sulla sua testa sarà sempre scritto: sono stato in carcere, e questo non permette in realtà che il carcerato rientri in maniera abituale all’interno della società ed è come se fosse condannato a vita.

Incontreremo anche la sindrome di sindrome di Münchausen per procura.

Esattamente che cos’è questa sindrome? All’interno del libro, troveremo molti momenti in cui si riuscirà a percepire l’essenza di questa sindrome: è una rara malattia psichiatrica e comportamentale, per effetto della quale i soggetti colpiti provocano sintomi (o semplicemente li inventano) a carico delle persone dipendenti dalle loro cure; il tutto, al solo scopo di attirare l’attenzione.

La mamma Patty farà di tutto per curare la sua bambina, ma cosa succederà quando le malattie di cui Patty enuncia non esistono? Cosa succederà quando la vita di Rose Gold viene rovinata per cure non necessarie e sintomi provocati (in)volontariamente?

Potremmo semplicemente parlare di egocentrismo, di voglia di essere un po’ troppo sotto i riflettori, ma in realtà questa sindrome è molto di più.

I punti che mi sono piaciuti di più e assolutamente la possibilità di girare nella mente di Patty, la mamma di Rose Gold, E scoprire tantissime verità da altre angolazioni dalla stessa scena.la immersione in pensieri e azioni che all’inizio sembrano assurde, sbagliate ma che ma mano durante la lettura della storia si riescono a percepire fino in fondo e a comprenderne anche il perché.

Dall’altro lato sono rimasta affascinata dalle azioni promosse da Rose Gold, soprattutto nel passaggio dalla sua innocenza al suo vero io dove c’è un veramente un grande mutamento.

a chi suggerisco questa lettura? Giusto questa lettura che sta cercando un romanzo thriller molto semplice, con un’altra ma non complessa ma che riesce a toccare tematiche interessanti e mostrare al lettore come si possa conoscere tantissime cose anche tramite una storia. Inoltre questo racconto va a riprendere una storia veramente accaduta.

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Il circo della notte

Oggi vi parlerò della seconda edizione questa volta stampata dalla Fazi editore per il titolo Il circo della notte di Erin Morgenstern.

Potete acquistarlo cliccando qui.

Trama

l circo apre al crepuscolo e chiude all’aurora. Inaugurato nella Londra vittoriana di fine Ottocento, gira per tutto il mondo, con un seguito di sognatori conquistati per sempre dalle sue meraviglie. Ogni notte, nei tendoni a strisce bianche e nere vengono messi in scena spettacoli sofisticati e numeri incredibili, tanto da sembrare magici.
In realtà, dietro le quinte del circo è in corso un duello di veri incantesimi, di cui solo pochi sono a conoscenza. Celia e Marco sono due giovani maghi addestrati fin dall’infanzia a combattere l’uno contro l’altra dai loro rispettivi mentori, due misteriosi esperti dell’occulto, rivali fin dalla notte dei tempi. Mentre l’illusionista Celia incanta tutte le notti il pubblico nel suo tendone, il discreto Marco, ingaggiato come assistente dal proprietario del circo, controbatte creando attrazioni sempre più elaborate e potenti. Nessuno ha messo in conto, però, l’amore che quasi inevitabilmente sboccia tra i due; un sentimento così profondo e prodigioso che scatena pericolose scintille a ogni sguardo rubato e che travolge un’intera sala non appena le loro dita si sfiorano. Ma la sfida tra Celia e Marco non può durare in eterno e solo uno di loro ne dovrà essere il vincitore. Gli anni passano, il circo diventa sempre più celebre ma il destino di tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile questo meraviglioso luogo è in bilico, proprio come gli acrobati che volteggiano ogni notte nei tendoni.
Con la prosa ricca ed evocativa che ha dato vita al labirinto de Il Mare Senza Stelle, Erin Morgenstern vi trascinerà insieme a tanti personaggi indimenticabili in un’affascinante avventura all’insegna di stravaganza e ambizione, dove l’amore è solo una fra le tante magie alle quali non ci si può sottrarre. Chi sarà a trionfare con l’ultimo incantesimo?

«Il circo arriva inaspettato
Nessun annuncio lo precede…
Spunta così, semplicemente, dove ieri non c’era».

Cosa ne penso?

Ero super entusiasta di poter leggere questa nuova edizione per Il circo della notte, ma purtroppo durante la lettura ho riscontrato tantissimi punti che mi hanno rallentato in questo viaggio fantasy.

Ho letto molte recensioni dove paragonavano questo titolo alla magia che riusciva a emergere da Harry Potter, ma a parer mio non è possibile mettere in paragone questi due titoli. Certamente nulla da togliere alla trama che è davvero elettrizzante e innovativa perché riesce a portare un mondo così banale, come il circo, con qualche elemento che ti fa sognare.

Personalmente non ho trovato questo racconto così eclatante come viene enunciato, anzi spesso durante l’avanzamento della lettura dei capitoli ero sempre più stordita ed ero abbastanza confusa perché ci sono tanti salti temporali, tantissimi personaggi che vengono buttate all’interno della storia e mi dispiace anche che la storia d’amore sia davvero superficiale.

Sono a conoscenza che l’obiettivo della Morgenstern non fosse quello di narrare di una storia d’amore, ma di concentrarsi sul Circo e sul suo mistero e illusione.

Ammetto che nonostante i tanti punti negativi che vorrei sottolineare, ce ne sono anche di positivi. È inutile nascondere che questo racconto è davvero sorprendente in ogni pagina, la scrittura utilizzata da Erin Morgenstern è davvero elegante in ogni descrizione sia di luoghi, personaggi ma anche di azioni, nonché anche alla descrizione dell’atmosfera del circo.

L’andamento della narrazione è davvero molto lento e spesso anche caotico, per questo lettore spesso si sente anche spaesato. Però l’atmosfera che gira intorno è davvero onirica e misteriosa, i personaggi sono ben curati sia quelli principali nonché anche quelli secondari ed è molto interessante il fatto che vi sono più storie intrecciate.

Tutto gira intorno a questo circo che non avvisa né quando arriva in città ma neanche quando se ne va, si crea una sorta di atmosfera misteriosa intorno tanto da invogliare il lettore a continuare la sua lettura.

La storia principale è caratterizzata dalla narrazione della battaglia tra Celia e Marco, in special modo sulla sfida a cui li hanno vincolati loro maestri Alexander e Prospero. Mentre la seconda storia è concentrata su Bailery, un giovane ragazzo che si sente attratto dal Circo. Infine abbiamo gli ultimi capitoli che iniziano a coinvolgere sempre di più il lettore permettendogli anche di osservare i tendoni del circo.

Quando ho iniziato a leggere le prime pagine in cui citavano di una gara fra i due protagonisti Celia e Marco, ero davvero entusiasta perché era da tanto tempo che volevo leggere qualcosa di entusiasmante e magico come se potesse riportarmi alla memoria di qualche elemento ritrovante in Harry Potter, ma in realtà non ho trovato nulla di tutto questo, perché non è una propria sfida di combattimento magico, ma semplicemente una dimostrazione di chi riesce a realizzare più illusioni.

Recensione “Piranesi”

Buongiorno cari lettori, oggi vi porto in un mondo pieno di mitologia, statue, stanze e labirinti. Conosceremo un romanzo che narra di Piranesi e dell’Altro in cerca della Conoscenza. Una immersione nel profondo.

In collaborazione con la Fazi Editore potrete acquistare “Piranesi” su Amazon cliccando qui o dal loro sito internet cliccando qui.

piranesi

Copertina: Tutti la amano.
Titolo: Piranesi
Autore: Susanna Clarke
Data di rilascio: 2021
Genere: Narrativa
Trama: Piranesi vive nella Casa. Forse da sempre. Giorno dopo giorno ne esplora gli infiniti saloni, mentre nei suoi diari tiene traccia di tutte le meraviglie e i misteri che questo mondo labirintico custodisce. I corridoi abbandonati conducono in un vestibolo dopo l’altro, dove sono esposte migliaia di bellissime statue di marmo. Imponenti scalinate in rovina portano invece ai piani dove è troppo rischioso addentrarsi: fitte coltri di nubi nascondono allo sguardo il livello superiore, mentre delle maree imprevedibili che risalgono da chissà quali abissi sommergono i saloni inferiori.
Ogni martedì e venerdì Piranesi si incontra con l’Altro per raccontargli le sue ultime scoperte. Quest’uomo enigmatico è l’unica persona con cui parla, perché i pochi che sono stati nella Casa prima di lui sono ora soltanto scheletri che si confondono tra il marmo.
Improvvisamente appaiono dei messaggi misteriosi: qualcuno è arrivato nella Casa e sta cercando di mettersi in contatto proprio con Piranesi. Di chi si tratta? Lo studioso spera in un nuovo amico, mentre per l’Altro è solo una terribile minaccia. Piranesi legge e rilegge i suoi diari ma i ricordi non combaciano, il tempo sembra scorrere per conto proprio e l’Altro gli confonde solo le idee con le sue risposte sfuggenti. Piranesi adora la Casa, è la sua divinità protettrice e l’unica realtà di cui ha memoria. È disposto a tutto per proteggerla, ma il mondo che credeva di conoscere nasconde ancora troppi segreti e sta diventando, suo malgrado, pericoloso.

Susanna Clarke, autrice fantasy fra le più acclamate, torna in maniera trionfale con un nuovo, inebriante romanzo ambientato in un mondo da sogno intriso di bellezza e poesia.

Valutazione: Appena ho iniziato a leggere questo romanzo ero emozionata perché tutti lo aspettavano e in tanti ne hanno parlato bene. Mi ero fatta una idea davvero bizzarra sulla storia, una sorta di racconto mitologico mischiato con la profonda penna della Clarke, ma alla fine non mi ha molto entusiasmata. Ritengo che ci sono due modalità di lettura per affrontare Piranesi: la strada più semplice è quella di godersi il viaggio in superficie, ovvero di basarsi solo su quello che viene raccontato tra le stanze, le statue e i misteri; l’altra strada invece è quella più profonda, il grande viaggio profondo. Con ‘viaggio profondo‘ intendo la capacità di materializzarsi nel racconto e vivere la storia come se fosse propria e comprenderne le varie sfumature delicate, un po’ come si fa con la poesia.

“Piranesi. È così che mi chiama. Il che è strano, perché, per quanto io possa ricordare, non è il mio nome”. 

Pensieri personali del libro: Un libro complesso, dinamico. È un labirinto da tutti i punti di vista ed è a tratti caotico. Dall’inizio fino a poco prima dell’ultima parte (il finale) dove si svela la verità e la porta di uscita da quelle stanze, non mi sono sentita molto attirata dal romanzo ma la scrittura di Clarke ti trattiene pagina dopo pagina fino all’ultima parola.

Piranesi è circondato da Statue e da Stanze. Annota ogni giorno la marea e le sue alghe nei suoi diari, utilizzando un sistema di archiviazione che con il tempo è cambiato. 

Piranesi ci mostra la Casa dove abita, dove vive e dove si ciba e dove mostra meraviglia e dedizione verso le Statue. Un Mondo in cui esiste lui e l’Altro. Ogni mercoledì e venerdì si incontrano ad un orario determinato e discutono, bisogna essere puntuali e solo per quei due giorni Piranesi indossa l’orologio. L’Altro è in cerca della Conoscenza.

Tutto diventa straziante quando una presunta persona, secondo l’Altro, sta cercando Piranesi per fargli del male. 

In generale non ho apprezzato molto questo fantasy, forse perché per un bel pezzo di racconto è caotico e poco ordinato. È un insieme di memorie, racconti, strascini di diari. Il finale rialza la “soglia” del libro. Non mi ha convinto, mi aspettavo qualcosa di più avvincente, profondo, misterioso. Qualcosa che mi potesse lasciare stupida e perplessa, malinconica e grintosa. Non ho trovato nulla di tutto questo, mi ero fatta un’altra idea. 
Sistema di valutazione: ★★★,5 ☆☆ 

Ringrazio ancora la CE per la disponibilità.

Recensione “Il viaggio di Halla”

Buongiorno lettori di fantasy, oggi vi parlo di una favola che ha fatto impazzire la community di instagram. In collaborazione con la casa editrice Fazi Editore vi presento Il viaggio di Halla di Naomi Mitchison.

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il viaggio di halla

Copertina: Mi ha fatto impazzire la cover. E’ meravigliosa.
Titolo: Il viaggio di Halla
Autore: Naomi Mitchison
Data di rilascio: 5 novembre
Genere
: Fantasy
Trama: Per la prima volta in Italia un classico della letteratura fantasy del Novecento scaturito dalla penna di una scrittrice tutta da riscoprire, grande amica e prima lettrice di J.R.R. Tolkien.
Questa è la storia di Halla, figlia di un re che decide di abbandonarla nei boschi. Qui viene accudita dagli orsi e poi cresciuta dai draghi sulle montagne rocciose; ma il tempo dei draghi, minacciati dagli odiosi e crudeli esseri umani, sta per finire. Odino, Padre di tutte le cose, offre ad Halla una scelta: vivere alla maniera dei draghi, accumulando tesori da difendere, o viaggiare leggera e attraversare il mondo con passo lieve? Iniziano così le fantastiche avventure della ragazza, che girovagherà alla scoperta di nuove terre e antiche leggende, in mezzo a creature incredibili, luoghi misteriosi e magie dimenticate. La sua conoscenza di tutti i linguaggi, sia quelli umani che quelli animali, la aiuterà ad andare oltre le apparenze, ma anche a mettere in discussione ciò in cui ha sempre creduto, mentre affronta, una dopo l’altra, le nuove sfide sul suo cammino. Mitchison ci prende per mano e ci conduce in una favola senza tempo, dove le divinità dei miti nordici convivono con i personaggi della letteratura fantasy per mostrare il valore di comprensione e tolleranza.
Il viaggio di Halla è un racconto agile, profondo e divertente che trasporterà il lettore in un mondo dove si può incontrare un basilisco nella steppa, dove gli eroi vengono portati nel Valhalla dalle valchirie, e dove si può fare fortuna chiacchierando con il cavallo giusto. Più di una semplice fiaba: una volta giunti alla fine, questo romanzo si dimostra una vera e propria mappa di vita.

descrizione
Quando Halla vola via, nel cielo, lasciando gli umani sulla terra a darle la caccia.

Ora, se c’è un tipo di essere umano che ai draghi non piace più di un altro, è il tipo comunemente chiamato re o eroi. Il motivo è che sono quasi sempre contro i draghi.

Valutazione: E’ un libro diverso. E’ un libro per quei lettori che vogliono intraprendere un viaggio parallelo sia verso un mondo disuguale sia verso un proprio essere altrettanto lontano. E’ un viaggio, ma non solo fatto dalla stessa protagonista, ma anche dal lettore.

Il testo è lento, quindi mio caro lettore non ti aspettare di leggere 148 pagine in due giorni. A tratti la stessa lettura diventa insostenibile perché ti poni tante domande a cui inizialmente non trovi risposta. E’ un libro particolare e tieni in mente che stiamo leggendo un fantasy del Novecento. Non scriverò se la lentezza del romanzo danneggia la lettura e il viaggio stesso, tocca a te scoprirlo. E’ certamente una favola che ti guarda dentro e che ti fa crescere.

Non vedere questo libro come una “semplice favola per bambini” perché è un viaggio confuso che mira a riconoscere e ritrovare se stessi.


Pensieri personali del libro: Da cosa è caratterizzato il libro? La scrittrice Mitchison utilizza questo scritto come strumento per parlare dell’infanzia, della crescita personale di un individuo, della natura, dell’avidità e cattiveria dell’uomo.

Spesso nei racconti medievali vediamo la figura del Drago come una creatura malvagia che compie le azioni guidate dai suoi istinti – es. catturare la principessa e uccidere una civiltà di contadini – ma se la storia fosse diversa? Se la figura del Drago, in questo caso, non è davvero come l’abbiamo sempre letta?

I tesori. Il danaro è amico del mondo, sia dall’uomo e sia delle creature che governano il nostro pianeta.

C’è una forte descrizione dei pensieri e delle emozioni che vengono vissute da Halla, tanto da farle divenire parte stessa del lettore.

Halla è la figlia di un re che si sposa con una matrigna molto malvagia e viene presa dal palazzo per essere cresciuta in sicurezza. Dapprima viene cresciuta dagli Orsi, poi dai Draghi, ma quando quest’ultimi sono stati attaccati, lei ha dovuto camminare in mezzo agli umani che prima tanto disprezzava. Halla cresce con gli istinti di sopravvivenza di un orso, l’amore di un drago per l’oro e la sfiducia di chiunque si definisca un eroe e la capacità di parlare in qualsiasi lingua, compresa quella degli animali. Halla ha un incontro con Odino, che gli regala il mantello e le consiglia di «viaggiare leggeri».

Possiamo riassumere Il viaggio di Halla in un viaggio leggeri nel nostro animo.

Vi dico la verità: l’inizio della lettura mi è piaciuta molto, poi c’è stato un punto in cui mi bloccavo e sbadigliavo. E’ stato bruttissimo, ma per fortuna il racconto si è ripreso e l’ho concluso.

La parte che meno mi è piaciuta è dove Halla fa da interprete per i suoi amici umani. Speravo che questa parte, o meglio dire anche questa parte, risultasse affascinante come quella precedente.

Sistema di valutazione: ★★★★ ☆

Uggi sospirò, fu un sospiro molto, molto bollente che incenerì una piccola macchia di licheni sopravvissuta, fino a quel momento, sul fianco della roccia. Sentiva che, nonostante avesse allevato Halla come un drago, era arrivato il momento in cui la bambina doveva imparare i fatti della vita, anche se per lui sarebbe stato difficilissimo spiegarglieli. Andò comunque avanti: «È ora, piccola mia, che io ti dica una cosa. Hai notato, quando ti guardi allo specchio, che tu non somigli a me né a nessuno degli altri draghi?».
«Vi somiglio poco», rispose Halla rimirandosi i lunghi alluci che erano abbelliti da oro e anelli di smeraldo, ma che non erano né abbastanza lunghi né tantomeno abbastanza affilati per essere degli artigli. «Forse vi somiglierò di più quando sarò più grande. Credo di sentire che mi stanno spuntando le ali», aggiunse, guardandosi dietro le spalle e grattandosi la schiena.
Il drago Uggi pianse una lacrima sfrigolante. «Piccola mia, temo che neanche da grande somiglierai mai a un drago, perché la verità è che tu non sei un drago».

La vera domanda è: mi è piaciuto? Lo consiglio?

Vi posso dire: provate a leggerlo, ma non partite con un mood da avventura fantasy del duemilaeventi. Partite con una mentalità retrò, più lenta e diversa così da non rimanere delusi.

Recensione “Va tutto bene, signor field.”

Buongiorno cari lettori, oggi torno con un libro della Fazi Editore uscito in commercio il 27 Agosto in tutte le librerie e che vi consiglio di leggere.

Ben sapete che adoro i libri della CE, ma ancor di più mi sorprende come ogni lettura possa entrarmi dentro come se fosse ossigeno.

Potete acquistarlo Qui.

va tutto bene, signor field

Copertina: Meravigliosa. E’ in linea con il luogo del racconto.
Titolo: Va tutto bene, signor field.
Autore: Katharine Kilalea
Data di rilascio: 2020
Genere: Narrativa
Trama: Il signor Field è un pianista e concertista alla deriva, la cui carriera subisce una definitiva battuta d’arresto dopo un incidente in treno. Con i soldi del risarcimento, si trasferisce a Città del Capo, in una casa costruita dall’architetto Jan Kallenbach come una replica di Villa Savoye di Le Corbusier, dove lo raggiunge anche la moglie Mim. Il signor Field è un uomo triste e rassegnato, che vive in uno stato di sonnolenza perenne e di straniamento dalla realtà che lo circonda. È un uomo in decadenza e svuotato, ma attraverso le sue riflessioni, e facendo un bilancio di ciò che non va bene nella sua vita, comincia a “fare qualcosa”: mentre manda in frantumi il vetro della grande finestra di casa sua, cerca di ricomporre i pezzi della propria identità iniziando un dialogo silenzioso e fittizio con Hannah Kallenbach, la vedova dell’architetto, per la quale sviluppa a poco a poco una vera e propria mania: la segue, si apposta sotto la sua finestra, la spia nella sua vita privata e nelle strane conversazioni con un uomo misterioso. Finché, ormai stanco di essere triste, capisce finalmente di dover riprendere a vivere… che sia nella realtà o nel suo mondo onirico non importa.
Va tutto bene, signor Field, un romanzo delicato e profondo lodato all’unanimità dalla critica per la notevole qualità della sua prosa, è l’impressionante esordio della giovane sudafricana Katharine Kilalea.


Valutazione: Le copertine della Fazi sono un bene per gli occhi, sempre sulla cresta dell’onda.

Il punto in cui mi trovo è solo il punto in cui mi trovo rispetto a te, e in questo momento sono più lontano da te di quanto tu lo sia da me.

Ogni capitolo ha come titolo una frase. La prima volta che la leggi ti sembra strana e ti domandi il perché, i tuoi occhi la rileggeranno altre dieci volte mentre sei immerso nei tuoi pensieri e qui arriva la seconda fase, ti sembra poesia.

Non è che sembra, anzi lo è, almeno per il mio animo. Alla terza lettura, quel titolo, ti sembra così carico di emozioni da far venire la pelle d’oca.
Pensieri personali del libro: Scriverò tre motivi sul perché dovresti leggere il romanzo di Katharina Kilalea:

1 La scrittura è semplice, confidenziale e travolgente. E’ come se stessi leggendo un racconto scritto da un amico, ma al contemplo scritto da uno sconosciuto.

2 Riesci a percepire, durante la lettura, le corde fragili dell’anima del signor field

3 Il mio cuore ha pianto alla pagina 161. Fine.

Il signor field vive in una casa a Città del Capo, ma non è da solo anche se in realtà, fisicamente lo è. Con lui c’è Hannah Kallenbach che dialoga con lui, vede la città con lui, ascolta i rumori degli uomini che lavorano insieme a field, mentre la giornata diventa più vivida.

“Pensavo a Mim, ma non spesso. Avevo nostalgia di lei, ma non particolarmente (…) Ma c’erano momenti, a letto, in cui i miei piedi non trovavano i suoi per scaldarsi (…)”

I pensieri fragili di field sono profondi, razionali, pragmatici e solidi.

Ad ogni parola, i miei occhi si riempivano di lacrime, ma non so dirvi se fossero di dolore o di felicità, ma questo libro mi ha regalato forti emozioni. E’ riuscito a farmi sentire le sensazioni, le emozioni, la voragine di field.

Questo racconto trasmette cariche di elettricità ritmicamente.

Il signor field è un pianista alla deriva a causa di un incidente in treno e ha subito danni alla mano sinistra. Con il risarcimento si è trasferito a Città del Capo in una casa costruita dall’architetto Jan Kallebach, come replica della Villa Savoye di Le Corbusier. Field si sente in un stato di angostia e tristezza accentuata dall’allontanamento della moglie Mim. Ben presto inizia a dialogare con una immagine illusoria di Hannah Kallebach, la moglie dell’architetto della casa, finché tale immagine non diviene realtà. Una vera visione che cammina e respira per le strade. Field inizia ad avere una sorta di ossessione per la casa di Hannah, ogni sera si reca dietro alla sua finestra a scoprire e immaginare i dialoghi. Ben preso capisce, il signor field, che deve riprendere a vivere.


Sistema di valutazione: ★★★★★ | mi è piaciuto ogni momento.

Ringrazio ancora la Fazi Editore per la magnifica collaborazione e per la possibilità di leggere questo scritto.