Le indagini del Marlow Murder Club

Diciamoci la verità non è semplice trovare un libro che sappia davvero conquistare lettore e che abbia anche una nota di comicità all’interno di investigazioni e omicidi misteriosi, ma sono qui per risolvere il problema: ‘Le Indagini del Marlow Murder Club‘ edito Fanucci Editore, mi ha conquistata!

Le indagini del Marlow Murder Club - Robert Thorogood

Trama:

Judith Potts ha settantasette anni ed è beatamente felice. Vive da sola in una villa un po’ dimessa appena fuori Marlow, non c’è nessun uomo nella sua vita che le dica cosa fare o quanto whisky bere, e per tenersi occupata crea i cruciverba per i giornali nazionali. Una sera, mentre nuota nel Tamigi, è testimone di un brutale omicidio. La polizia locale non crede alla sua storia, così decide di investigare da sé, e ben presto a questa missione si uniscono Suzie, una dog-sitter dal cuore puro, e Becks, la sobria e composta moglie del parroco. Insieme sono il Marlow Murder Club. Quando un altro cadavere viene ritrovato, si rendono conto di avere per le mani un vero e proprio serial killer. E l’enigma che volevano risolvere diventa una trappola da cui potrebbero non trovare via d’uscita…

Cosa ne penso?

Ero alla ricerca di una lettura particolare e chi potesse coinvolgermi in maniera frizzante e creativa, mi sono addentrata in Le Indagini del Marlow Murder Club dello scrittore Robert Thorogood ed è stato subito amore.

Durante la lettura mi sono fatta coinvolgere dagli attimi di comicità di cui si arricchisce la scrittura dell’autore in grado di smorzare la tensione derivante dagli omicidi e dalle investigazioni senza uscita.

Se siete appassionati di investigazioni e dai modus operandi di ricerca della polizia e volete ricoprire il ruolo di un investigatore, allora questa lettura può fare al caso vostro perché le nostre eroine non sono dei poliziotti, ma bensì delle comuni cittadine che non riescono a farsi i fatti propri.

Un romanzo rompicapo che riesce a sorprendere il lettore in qualsiasi momento, ricco di momenti evolutivi, divertenti, ben studiati e strutturati ma soprattutto tutte le carte in tavola verranno capovolte e mischiate da momento all’altro.

La nostra protagonista Judith Potts è una donna di 67 anni con un carattere vivace e schietto, mentre giace nella sua grande villa apposta vicino al Tamigi sente uno sparo proveniente dalla casa del suo vicino che si trova dall’altra parte della sponda del fiume.

Da quel momento iniziano i segnali in cui la nostra protagonista capisce che per far salire a galla la verità c’è bisogno di una mano ,anche se la polizia all’inizio sembra essere titubante nel coinvolgere in un caso investigativo una comune cittadina, ma la sua determinazione non si ferma neanche davanti agli ostacoli o limiti dettati dalla legge, in tutte le maniere la nostra protagonista, affiancata da incredibili e coraggiose amiche, riuscirà a trovare il colpevole.

Judith inizia a investigare privatamente correndo da una parte all’altra cercando di scovare l’assassino prima che quest’ultimo possa commettere una nuova vittima, ogni volta che si avvicina a una prova importante questa diventa inaccessibile sfumando qualsiasi possibilità di raggiungere la verità.

Bisogna risolvere un mistero che collega tre omicidi, vittime che in qualche modo sono connesse tra di loro ma allo stesso tempo non lo sono. L’apparenza può ingannare e nella piccola cittadina di Marlow in cui la vita quotidiana dei suoi cittadini si trascina di giorno in giorno nella normalità, tra le sue strade si cela un assassino che si porta dietro un credo.

Lo stile narrativo di Robert Thorogood è davvero spaziale, riesce a creare una tensione magica che si affievolisce grazie alla complicità delle battute tra i personaggi o delle varie situazioni ma che riesce a mantenere solida l’interesse verso le investigazioni e verso le connessioni che vengono effettuate dai personaggi per uscire a trovare il colpevole. Un romanzo che si legge tutto d’un fiato, soprattutto per chi è amante di questo genere troverà una lettura scorrevole che non si macchia solo di omicidi ma anche di altre tematiche come l’amicizia, il coraggio di prendere una posizione della propria vita e nell’essere più altruisti.

La protagonista per me è un ideale di donna molto particolare, siamo di fronte a una donna adulta dall’età di 67 anni che vive beatamente nella sua villa ereditata e che ha un passato turbolento ma questo non è motivo di abbattimento del suo animo perché ciò che le ha passato è una nota che la resa ancora più coraggiosa e diretta della vita che lei sta affrontando tutti i giorni. Mi piace come sia stata rappresentata anche l’amicizia fra le donne che si conoscono e cercano di investigare insieme sugli omicidi, vengono rappresentate tre donne completamente diverse con pensieri diversi e anche ideali diversi ma questo non è motivo di contrasto tra di loro ma bensì di unione.

Ciò che mi piaciuto maggiormente è sicuramente la nota di comicità che non è comune nei libri di questo genere, credo che sia un elemento che possa sgrammaticare la tensione che si viene a creare ma soprattutto che rende la lettura più alternante cercando di non appesantire troppo la lettura stessa.

A chi suggerisco questo libro? Sicuramente a chi vuole scoprire per la prima volta quest’autore, a chi cerca una lettura che possa essere una lettura di mezzo tra altri titoli ma soprattutto chi vuole scoprire un romanzo che valga la pena davvero di avere in libreria.

The High Mountain Court – I cinque regni di Okrith volume 1

Se siete alla ricerca di un fantasy che posso farvi appassionare fin dalle prime righe sicuramente ‘The High Mountain Court – I cinque regni di Okrith‘ può fare al caso vostro. Nuova uscita della HarperCollins!

Siamo di fronte a una storia che ha dell’incredibile, tra streghe e principi ci troveremo ad essere catapultati in regni e pieni di terrore alla ricerca della libertà.

Trama:

UNA STREGA SOLITARIA.
UN TALISMANO DIMENTICATO.
UN PRINCIPE POTENTISSIMO.
E UN MONDO CHE STA PER SPROFONDARE NEL CAOS…


Remy, diciannove anni, teme di essere l’unica strega rossa ancora viva, ed è determinata a restare tale. Ma il Re della Corte del Nord, che ha massacrato la sua famiglia e messo una taglia sulle teste delle streghe rosse, ha altri piani: vuole distruggere la sua specie una volta per tutte.
Quando i guerrieri che governano le Corti scovano il suo nascondiglio, Remy si ritrova faccia a faccia con Hale, l’affascinante – e molto determinato – Principe della Corte dell’Est. Lui ha bisogno di una strega rossa per mettere fine alla guerra con la Corte del Nord, e in cambio l’aiuterebbe a sfuggire ai nemici che la braccano.
Eppure, nonostante l’innegabile attrazione che vibra tra loro, la giovane non è certa di potersi fidare. Al tempo stesso, se vuole salvare se stessa e la sua gente e aiutare il Regno a sbarazzarsi di un tiranno sanguinario, ha altra scelta?
Così, con una guerra alle porte e i cacciatori di streghe alle calcagna, Remy accetta di partire insieme al principe alla ricerca di due potenti talismani che potrebbero aiutarli nella loro missione.
Sarà un viaggio insidioso, e non solo per i pericoli che i due giovani dovranno affrontare. Perché il destino li ha fatti incontrare solo adesso, ma le loro anime potrebbero essere indissolubilmente intrecciate da sempre.

Avvincente e pieno di romanticismo, magia e passione, il primo libro dell’attesissima saga dedicata ai Cinque Regni di Okrith è un high fantasy pieno di adrenalina, abitato da guerrieri straordinari, potenti streghe e misteriosi talismani che possono mettere a dura prova i piani del destino. 

Cosa ne penso?

Questo primo volume si apre con una magnifica mappa di Okrith e in maniera molto docile ci sentiamo piano piano tra i suoi angoli.

La protagonista in questione è Remy, una ragazza di soli 19 anni che ha perso i genitori ed è sempre in grave pericolo a causa di quello che è. In queste terre vige la caccia alle streghe rosse, Remy è una di quelle. La sua identità e sempre a rischio per questo deve sempre cambiare posto e la sua vita ma mano diventa sempre più difficile. In questo viaggio di sotterfugi viene accompagnata da Heather, una strega bruna, che nonostante non ci siano legami di sangue è il suo punto di riferimento.

La vita di Remy cambia all’improvviso, mentre lavorava nella locanda incontra il Principe della Corte dell’Est di nome Hale, un uomo che cercherà di portare la pace tra i regni ma ha bisogno di una strega rossa per fermare la guerra. La prima vera battaglia per Hale, però, è quello di conquistare la fiducia della strega rossa. Il passato di Hale è profondo e sofferente, nonostante il suo carattere arrogante cercherà di custodire Remy e di proteggerla.

Una storia che ispirata a nuovi regni immersi nel fantasy, che fanno a catapultare il lettore in regni caratterizzati da dolore e la violenza ma in come tutte le storie c’è un principe e anche una principessa, ma in questo caso una strega molto importante, che cercheranno di riportare la pace su questi territori. A.K Mulford ha uno stile di narrazione veloce, calzante ma che riesce in qualche modo a trasportare il lettore in cui l’ambientazione, in quelle nature e in quei campi estesi non che anche nella drammaticità delle situazioni che vivono i personaggi.

Nonostante può essere che alcuni elementi siano classici di questo genere, a volte possono sembrare essere scontati, tuttavia ci saranno dei momenti che lasceranno il lettore davvero sorpreso.un primo volume che si legge tutto d’un fiato, ci si innamora dell’evoluzione anche della relazione fra il principe e la Strega rossa.

Tra momenti di imbarazzo e momenti di lotta, riusciamo a comprendere anche la psicologia dei personaggi e il loro modo di pensare e di agire.

In questo libro non troviamo solamente le streghe come elemento fantasy, ma bensì ci saranno fae e umani. Una lotta per la sopravvivenza, una lotta per riacquistare il potere che si aveva nel passato e cercare di ricongiungersi con la propria famiglia.

Le streghe rosse, fin dai tempi antichi, sono sempre state fonte di potere ma nella realtà che vive Remy, non è più così.sono state ricercate e cacciate, in tante sono morte infatti la nostra Strega pensa di essere l’unica sopravvissuta finché non viene a scoprire una realtà davvero sconcertante.

Un fantasy completo in tutti suoi elementi perché parla di avventura, romanticismo, amicizie, famiglia e magia e riesce a creare tutto questo in un mondo che già dal suo primo volume riesce a farti immergere in un viaggio magnifico.

Se dovessi trovare una nota dolente probabilmente sarebbe il fatto che alcuni tratti della narrazione (ad esempio il viaggio di Remy e Hale) e possono sembrare davvero molto veloce e questo non ti permette di assaporare passo dopo passo tutti gli eventi, tuttavia nonostante possa trovare questi piccoli difetti, posso dire che è una ottima lettura.

Storie di fantasmi giapponesi – Kappalab

Sei un amante delle letture giapponesi ma ancor di più di quelle che si macchiano di fantasmi e presenze oscure?

“Storie di fantasmi giapponesi” edito da Kappalab può far al caso tuo. Una raccolta di mini storie che ti trasporteranno in un mondo distaccato dalla tua realtà e ti rimaranno i brividi sulla pelle

Trama:

Ci attirano, ci affascinano, ci spaventano e spesso ci lasciano con un impensabile senso di vuoto. Le storie di fantasmi giapponesi aleggiano tra l’orrore e il romanticismo, in un limbo costellato da spettri di principesse, cortigiani, guerrieri e briganti che non trovano pace per essere stati costretti ad abbandonare il mondo terreno prima di aver compiuto fino in fondo il loro percorso, e infestato da oggetti o esseri talmente antichi da acquisire un’anima e mutarsi così in mononoke. Vendetta, risentimento, nostalgia, altruismo, amore: ogni spirito, umano o animale, ha il suo personale motivo per mostrarsi ai viventi, e ognuno lo fa in modo diverso.

“Storie di fantasmi giapponesi” raccoglie i più celebri racconti di genere della tradizione del Sol Levante, come quello di Hoichi, il suonatore cieco di biwa, o quello di Oyuki, la dama delle nevi, che tornano qui nella loro dimensione originale. Questi racconti costituiscono un serbatoio culturale e folcloristico per grandi autori e registi giapponesi, fra cui Rumiko Takahashi per “Lamù”, Shigeru Mizuki per “Kitaro del cimitero”, Isao Takahata per “Pompoko” e Hayao Miyazaki per “La Principessa Mononoke”.

Cosa ne penso?

Non succede spesso che una lettura riesca a trasportarmi in una realtà dove il tempo si ferma e dove la mia mente si concentra solamente a quelle parole che rigo dopo rigo riescono a suscitare il mio interesse.

“Storie di Fantasmi giapponesi” È una racconta di innumerevole mini storia che si concludono in due o tre pagine, che riusciranno ad acculturarvi tantissimo del mondo dei fantasmi ma non solo. la maggior parte dei racconti sono tratti da antichi libri giapponesi e alcune storie hanno un’origine cinese, quindi abbiamo la nascita di un libro che riesce a racchiudere due culture molto interessanti.

nella prima parte ci addentriamo in piccoli racconti che hanno nella maggior parte dei casi come protagonisti preti e spiriti, nonostante la brevità con cui si concludono comunque riescono a mostrare tanto interesse e curiosità che nasce nel lettore e io mi sono sentita trasportata in quei luoghi così bui e mi sono trovata anche di fronte a questi spiriti maligni che cercavano di trovare la strada per la virtù .

Nella seconda parte invece abbiamo dei racconti più friabili perché si presentano più coincisi e parlano di insetti e anche della trasposizione dal corpo umano alle sensazioni di entrare nel corpo di un insetto e questa cosa mi ha ricordato un po’ un anime che ho concluso poco tempo fa che si chiama “ Raven Of the inner palace “.

Quello che mi ha colpito maggiormente è la cultura che vi è dietro questi racconti, Yakumo Koizumi è un giornalista – scrittore nato in Grecia, ma sposato con la figlia di samurai di Matsue è riuscito in questa raccolta a racchiudere due mondi simili ma diversi che si addentrano nell’oscurità della vita e del mondo.

Le dame di Grace Adieu e altre storie

Per chi è in cerca di una lettura sofisticata che viene accompagnata da una scrittura narrante molto elegante che ricorda un po’ quelle impostazioni dei romanzi classici, allora suggerisco assolutamente il recupero di questo volume che è composto da varie storie che sono ricche di fantasy e di elementi particolari e molto interessanti.

Le dame di Grace Adieu e altre storie” di Susanna Clarke, a noi già nota grazie ad altri titoli riportati dalla Fazi editore come ‘Piranesi‘ e ‘Jonathan Strange & Il Signor Norrell‘ è una lettura che ci può accompagnare in queste serate un po’ magiche che pian piano ci stanno accompagnando verso un inverno molto freddo.

Con la sua caratteristica prosa che unisce l’ironia vittoriana ai temi classici del folclore britannico, Susanna Clarke tesse le fila di un mondo fantastico dove Storia e magia si intrecciano in maniera prodigiosa e dove il lettore ritroverà alcune vecchie conoscenze provenienti da Jonathan Strange & il signor Norrell.

Le dame di Grace Adieu e altre storie - Clarke Susanna | eBay

Trama:

Molti mortali hanno vagato per le campagne inglesi senza farne più ritorno. Questo perché tra i boschi silenziosi e le verdi colline si celano dei confini invisibili, al di là dei quali il mondo reale si ripiega su dimensioni assai più magiche e ricche di insidie. Lo sanno bene i protagonisti di queste storie, che si ritrovano a interagire con creature impertinenti e maliziose che giocano con la superficie delle cose, scompigliando il buon senso e l’ordine della realtà. Da una vita di campagna solo apparentemente tranquilla fino ai castelli dove è stata scritta la storia dell’Inghilterra, in questi racconti maghi e fate si intromettono nelle esistenze assolutamente comuni di vicari di campagna e fidanzate gelose, ma anche nei destini di figure storiche come Maria di Scozia e il duca di Wellington.

Cosa ne penso?

È raro trovare un libro che riesca a catturare immediatamente tutta l’attenzione di un lettore, ed è come essere trasportati magicamente nel contesto e degli ambienti in cui vengono narrati questi diversi racconti anche accompagnati dalla magia che li caratterizza.

‘Le dame di Grace Adieu e altri racconti’ unisce una visione molto ampia di varie fiabe che danzano spostandosi da elementi magici ad altri con un certo spessore e la cosa più particolare e apprezzabile è che all’interno di questo titolo, possiamo anche assistere a delle illustrazioni che evocano l stile classico del periodo di ambientazione delle fiabe.

Le magnifiche illustrazioni si possono osservare già dalla prima pagina di apertura e le illustrazioni sono di Charles Vess che riesce a trasportarci con la sua mano elegante in un mondo storico e poetico, mentre la traduzione è curata da Paola Merla.

Mentre veniamo accompagnati pagina dopo pagina in queste varie storie, colui che legge si sente un po’ come a casa perché i personaggi sono così dinamici e intraprendenti come se fossero realistici, questa impressione viene data anche grazie alle descrizioni molto approfondite che accompagnano la scrittura di Susanna Clarke.

Susanna Clarke offre una deliziosa raccolta di otto storie ambientate nello stesso mondo incantato del 19° secolo Inghilterra.

Potrei definire questo volume un giusto cocktail di eleganza fiabesca in cui la Clarke riesce a riprodurre una Inghilterra del diciannovesimo secolo con un tocco di femminilità che non distorce i suoi personaggi, ma li muta e li evolve in qualcosa di nuovo.

La scrittura di Clarke si presenta curata, lenta e ben impostata come un gustoso aperitivo prima della portata principale. Un mix che coccola il lettore facendolo addormentare in queste valle magiche e ricche di maghi e fate che sprofondano la coscienza umana in un mondo parallelo.

Non sono una grande fan della raccolta di racconti, ma queste fiabe hanno preso il possesso del mio cuore. Un consiglio che non fa mai male è quello di leggere prima questa raccolta per poi addentrarsi nella mole del volume di ‘Jonathan Strange & il Signor Norrell‘.

Ma quali sono le storie che compongono questa meraviglia?

  • The ladies of Grace Adieu – Le dame di Grace Adieu
  • Lickerish Hill – La collina di Lickerish
  • Mrs Mabb – La signora Mabb
  • Il duca di Welligton e il suo cavallo
  • Mr Simonelli or The fairy Widower – Il signor Simonelli e il vedovo fatato
  • Tom Brightwind or how the fairy Bridge was built at thoresby – Tom Brightwind o come fu costruito il ponte fatato di Thoresby
  • Antickes and Frets – Ricami e ricami
  • John Uskglass and the Cumbrian Charcoal Burner – John Uskglass e il carbonaio di Cumberland

20 nodi di Elena x

Siete in cerca di un fumetto che vi possa sorprendere e farvi commuovere? Spesso ci dimentichiamo che anche i nostri autori italiani meritano molta attenzione soprattutto per le meravigliose illustrazioni di storie che ci regalano e oggi voglio parlarvi appunto di ’20 Nodi’ di Elena X.

Lucca project contest 2022

20 nodi. Lucca project contest 2022 - Elena X

Trama:

Renata Colle si trova in barca a vela assieme a suo padre quando viene annunciato il primo lockdown del 2020. Invece di rientrare e rinchiudersi in un appartamento, il padre Vittorio, che non ha mai avuto l’occasione di stare con lei, le propone di proseguire la navigazione. Destinazione: Africa. Ma l’oceano, così come la vita, è mosso da correnti invisibili e imprevedibili, e il viaggio di Renata e Vittorio si trasforma in qualcosa di molto più estremo e personale. Un naufragio dell’anima, una lotta sfiancante per ritrovare la propria rotta interiore e prendere in mano la propria vita.

Cosa ne penso?

Un vasto oceano che si incontra con il cielo.

“20 nodi” di Elena X ( su instagram @elena.ics ) mi ha dannatamente sorpreso e fatto piangere.

Una storia semplice ma allo stesso tempo piena di emozioni e una delicatezza che lascia una impronta vivida.

Ringrazio la Edizione BD per questo meraviglioso pensiero di lettura.

“20 nodi” è un fumetto illustrato con disegni dinamici e freschi che ci porta alla scoperta di Ren e del suo rapporto con il padre.

La storia si sviluppa nel 2020, durante il lockdown. Ren accetta la proposta di suo padre e va in barca a vela con lui per poi scoprire la verità che si cela dietro a quel viaggio. Un viaggio alla esplorazione dei confini e dei sentimenti, tra debolezze umane e sensi di colpa, Ren scopre i veri sentimenti del padre e troverà la forza per salvarsi.

Ho trovato meraviglioso come si dia tanto spazio ai dettagli e ai particolari del mare, delle stelle, dei pensieri. Una vastità di acqua che grida libertà quando un mondo si ferma in preda a panico e alla sofferenza.

Ren scoprirà un mondo diverso da quello che ha sempre vissuto, si farà tante domande come “Com’era uscire di casa ogni giorno?”. I punti di vista possono cambiare facilmente, soprattutto quando non cammini più sulla terraferma ma navighi per giorni interi e i tuoi unici compagni sono i gabbiani.

Ho sofferto insieme a Ren quando il padre si è liberato del macigno che si portava dentro di se, una dolcezza paterna che ho apprezzato tantissimo perché mi ha fatto riflettere su quanto il tempo sia davvero breve e quando poco valore diamo alle persone che ci circondano.

Un po’ dispersa e malinconica, proprio come la protagonista, vi suggerisco di abbracciare questa storia. 

l’uno dall’altro

Siete in cerca di un inebriante thriller che vi faccia compagnia in queste serate autunnali? Una delle ultime uscite Fazi Editore che vi consiglio di recuperare è certamente ‘L’uno dall’altro‘ di Philip Kerr. Una storia con una narrazione sorprendente e scorrevole che vi farà appassionare alle indagini di Bernie Gunther in pochi istanti!

Dall’autore della trilogia berlinese, proseguono le imperdibili indagini di Bernie Gunther con una nuova avventura del detective più scorretto di sempre.

La scheda di acquisto direttamente dal sito Fazi Editore.

Trama:

È il 1949, Gunther vive a Dachau e gestisce l’hotel della moglie, dove però nessuno mette mai piede. La donna è da tempo ricoverata in una clinica e lui è sempre più convinto di vendere la struttura e riprendere l’attività di investigatore. L’occasione perfetta gli si presenta a Monaco di Baviera: sommersa dal caos della sconfitta, la città pullula di affari sporchi, avidità dilagante, criminali di guerra in fuga e colpi bassi di ogni genere. Un luogo dove un investigatore privato può trovare tante opportunità di lavoro non del tutto rispettabili: ripulire il passato nazista della gente del posto, favorire i latitanti nella fuga all’estero, risolvere le rivalità tra malviventi… Finché una donna non si presenta nel suo ufficio: suo marito è scomparso. Trattandosi di un ricercato che dirigeva uno dei lager più feroci della Polonia, non vuole ricongiungersi con lui, ma solo assicurarsi che sia morto. Un lavoro abbastanza semplice. Ma nella Germania del dopoguerra nulla è semplice: accettando il caso, Bernie affronta molto più di quanto si aspettasse, e presto si ritrova in pericolo, circondato da sciacalli, in un paese sconfitto e diviso, dove è difficile distinguere gli amici dai nemici, gli uni dagli altri…

Cosa ne penso?

L’uno dall’altro’ è un brillante romanzo di indagini che percorre la crisi di una Germania del dopoguerra con le sue pieghe nella società. Un tratto malinconico nonché anche struggente della società di una Berlino del 1949 che sorprende pagina dopo pagina.

“L’uno dall’altro” è il sequel post-trilogia relativa le indagini di Bernie Gunter, ma la bellezza di questo volume unico è che lo si può leggere anche senza il recupero degli antecedenti.

La narrazione piena di suspance e di momenti aggressivi, ci accompagna in ricerche e in scoperte sorprendenti che percorrono l’attività di indagine di Bernie Gunther.

Gunther decide di vendere l’albergo di sua moglie, dove lavorava durante la sua vita quotidiana e pian piano ritorna a prendere le redini della sua attività di investigatore privato specializzato nella scomparsa delle persone. La sua prima cliente è una donna che desidera accertarsi che il suo marito, ex ufficiale delle SS, sia davvero morto in quanto l’uomo pare scomparso dalla fine della guerra, probabilmente ucciso, ma qualcuno pare l’abbia avvistato a Salisburgo.

Tra sgradevoli incontri e nuove rivelazioni, non mancano anche la presenza di vicende storiche che arricchiscono sempre di più le pagine di questo noir rendendolo fresco e dinamico.

sdvvds

La rappresentanza di una Berlino spaccata in più fazioni, i patriotti e coloro che invocano la forza della razza. Un mix inebriante di politica, affari loschi e di misteri che è importanti. I personaggi sono tutti meravigliosi ed enigmatici, impossibile non apprezzarli.

Philip Kerr riesce a riprodurre un romanzo con grinta caratterizzato da personaggi, problematiche reali e finzione. Una mano che riesce a creare una storia poliziesca con un filo investigativo oscuro e introspettivo.

Le stanze infestate. Tredici racconti di fantasmi e una casa delle bambole. 

Siete in cerca di racconti dell’orrore adatto per questo Halloween? Volete immergervi in una lettura scorrevole dagli aspetti gotici, ma con delle edizioni particolari e ben realizzate?

Ho letto i tre volumi di “Le stanze infestate. Tredici racconti di fantasmi e una casa delle bambole” edito dalla Caravaggio Editore realizzati da Enrico De Luca (Autore) e Matteo Zanini (Autore) con l’aiuto di Daniele Serra (Illustratore).

Le stanze infestate. Tredici racconti di fantasmi e una casa delle bambole. Con Poster. Vol. 1 - Enrico De Luca,Matteo Zanini - copertina

Trama:

Nella grande, solitaria dimora dell’anziana professoressa Diletta Sapienza, c’è una misteriosa e imponente casa delle bambole con 13 stanze, depositarie di minuscoli segreti in parte celati tra bui pertugi e passaggi appena visibili nella tenue luce dei lampadari in miniatura. In ogni stanza è stato nascosto un libriccino, elegantemente rilegato e contenente una ghost story di un grande autore del passato, che Marco, giovane volontario, leggerà insieme alla donna. Attraverso la casa delle bambole i due protagonisti intraprenderanno, insieme al lettore, un lungo e graduale percorso di conoscenza di sé e del passato, alla scoperta di autori, opere e stili, da troppo tempo ingiustamente dimenticati. Con un racconto di Nathaniel Hawthorne.

Cosa ne penso?

Questo titolo è una immersione negli aspetti gotici dark di cui sono follemente innamorata e posso sostenere che la lettura è molto scorrevole, forse grazie anche alla grandezza del font nonchè anche dalla curiosità che nasce nel lettore andando avanti nella lettura.

Ho letto i primi tre volumi che trattano tutti della stessa storia in maniera continua e questo aiuta tantissimo al lettore anche ad immergersi, aldilà della storia in sé di Marco, un ragazzo che aiuta sua madre nel far volontariato conosce la professoressa Daniela Sapienza che ha una casa particolare dove nel salotto si trova questa casa delle bambole composta da 13 stanze. Non è solamente un racconto che permette al lettore di immergersi in una visione adolescenziale di un ragazzo che non essendo totalmente amante dei romanzi si trova a scoprire un mondo nuovo, ma anche per conoscere nuovi testi che normalmente non sono suggeriti.

Quello che ho apprezzato maggiormente in questa raccolta, ricordo che a fine mese di ottobre uscirà il quarto volume, è la dedizione che si è avuta nei confronti della realizzazione nel complesso di questi libri, ossia di questi tre volumi. Le illustrazioni principali che possiamo osservare nella copertina sono qualcosa di maestoso e particolare che ti danno proprio un senso di antiquato e di particolare e unico che riesce a immergersi nella memoria del lettore nonchè anche la grafica interna che si distingue tra il racconto di Marco e della Professoressa e la rilegatura anche di quei testi che Marco stesso legge ad alta voce.

Una casa delle bambole che il nucleo essenziale del racconto è in questa casa ci sono 13 stanze, 13 stanze che raffigurano i 13 racconti dell’orrore e gotici che si affronteranno durante la lettura. Parliamo di storie inedite che hanno come oggetto i fantasmi che per la prima volta sono stati tradotti in italiano, quindi sono una vera e propria scoperta da gustare.

Sarà una serie composta da sei volumi in totale che ci faranno immergere in un mondo lontano innondato da avventure mai conosciute prima.

La collezionista di anime

Siete alla ricerca di libri dedicati al folklore giapponese per iniziare questo Settembre con il botto? Cercate delle ambientazioni oscure, enigmatiche, particolari e profondamente radicate nel Giappone del fine Ottocento?

La nuova uscita della Fanucci editore “La collezionista di anime” farà al caso vostro!

Chi è Kylie Lee Baker? Kylie Lee Baker è cresciuta a Boston e da allora ha vissuto ad Atlanta, Salamanca e Seoul. Il suo lavoro è influenzato dalla sua eredità (giapponese, cinese e irlandese) e dalle sue esperienze di vita all’estero sia come studente che come insegnante. Ha una laurea in scrittura creativa e spagnolo presso la Emory University e sta conseguendo un master in biblioteche e scienze dell’informazione presso la Simmons University. Nel tempo libero suona il violoncello, guarda film dell’orrore e prepara troppi biscotti. Il custode della notte è il suo romanzo d’esordio.

Trama:

Metà mietitrice britannica, metà shinigami giapponese, Ren Scarborough ha raccolto anime per le strade di Londra per secoli. Ci si aspetta che obbedisca alla dura gerarchia dei mietitori che la disprezzano, perciò Ren nasconde ogni emozione ed evita i suoi aguzzini come meglio può. Quando perde il controllo delle proprie abilità shinigami lascia Londra e fugge in Giappone per cercare l’accoglienza che non ha mai ricevuto dai suoi compagni mietitori. Seguita dal minore, l’unico a prendersi cura di lei, Ren entra negli inferi giapponesi per servire la dea della Morte… ma scopre che anche qui deve esserne degna. Determinata a guadagnarsi il rispetto, – trovare ed eliminare tre pericolosi spiriti yokai – e fino a che punto è disposta a spingersi per accettare accettare il suo posto al fianco della morte. Una ragazza collezionista di anime, divisa fra due mondi, cerca il suo destino in questa dilogia dark fantasy ambientata nel Giappone di fine Ottocento.

Cosa ne penso?

E’ un libro emotivo e inquietante da scoprire e da leggere durante la notte soprattutto grazie all’accattivante ambientazione nel folklore giapponese e la particolarità dei suoi personaggi, la grande maestria di scrittura di Kylie Lee Baker ma soprattutto per i temi particolari che si celano al suo interno.

Ci immergiamo già dalle prime pagine in un contesto dark fantasy molto particolare e intrigante che ha come protagonista Ren Scarborough una metà mietitrice britannica e metà shinigami giapponese. Questa particolarità mi ha incuriosita fin da subito in quanto l’autrice stessa scrive dalla propria esperienza di essere birazziale, ma francamente la discriminazione nei confronti di Ren mi ha lasciata un po’ dubbiosa perché pensavo che fosse limitata per una parte del romanzo e non che fosse una presenza così costante, nonostante ciò questo sentimento così negativo porta la protagonista a compiere azioni senza logica.

In realtà in mezzo a questa solitudine di anime disperse e raccolte, c’è una persona che si connette al cuore di Ren ed è proprio suo fratello Neven, entrambi condividono uno status negativo verso loro stessi perché anche Neven non si sente accettato perché il lavoro di morte non fa per lui.

Dopo alcuni eventi in cui la protagonista inizia ad essere ricercata dai Razziatori, ci si sposta da Londra al Giappone – con due realtà completamente differenti – con l’obiettivo di conoscere quel lato shinigami che le appartiene, ma la realtà che affronterà è ben lontana da quella che il suo cuore desidera: viene derisa anche in questo luogo. Non c’è pace per la solitudine e l’angoscia di Ren che nonostante i suoi sforzi, non riesce a trovare un luogo sicuro.

Tuttavia c’è un mezzo per raggiungere l’accettazione: portare a termine la missione che la Dea della Morte le ha affidato ossia trovare ed eliminare tre demoni Yōkai che stanno minacciando la pace. In questa missione non si troverà sola e inizieremo a ben capire quanto sentimento di protezione c’è tra i due fratelli.

Durante la lettura scorrevole e vivace faremo la conoscenza di vari racconti che riflettono il folklore giapponese: la volpe a nove code, la tradizione sui Razziatori, Shinigami e tanto altro ancora.

I personaggi non sono umani, dunque non agiscono come se lo fossero, salvo Neven. Aaaah, Neven ha un cuore sensibile ed è davvero facile simpatizzare per lui. Ehi, ma nella storia non ci sono solo Ren e Neven, ma anche Hiro. Un personaggio un po’ bizzarro, ma che ha un suo perché, tuttavia l’esito della sua storia d’amore con Ren è davvero scontato, ma piacevole da leggere.

Mi piace il fatto che siano freddi, particolari e che ognuno abbia la sua caratteristica che lo differenza. Ho apprezzato che non si sia racchiuso intorno alla nascita di una storia d’amore tipica dei libri YA, ma abbia sprofondato le sue radici nel rapporto tra fratelli.

Si può descrivere “La collezionista di anime” come un ya fantasy che si intreccia tra tematiche di famiglia, mitologia, appartenenze. E’ ambientato nel 800 quindi i concetti di diversità sono molto forti e questo è uno dei motivi per cui Ren combatte per sopravvivere contro certe discriminazioni. Se si apprezza il lato tradizionale e artistico delle storie Giapponesi direi che questo titolo fa proprio al vostro caso.

Ho trovato alcune note stonanti durante la narrazione che mi hanno leggermente delusa come ad esempio la situazione in cui Ren è strisciata attraverso un tunnel di ventilazione sopra un gruppo di Razziatori per fuggire, ma in realtà si comprenderà che i Razziatori hanno un udito incredibile e possono sentire i battiti del cuore da lontano, ma anche la mancanza di un climax decente che facesse risollevare la tensione durante la narrazione… il finale per me è un grande no, ma essendo una duologia probabilmente il tutto verrà spiegato successivamente.

Tuttavia consiglio la lettura per chi vuole addentrarsi nel Giappone del 1800 e affrontare tematiche birazziali con una protagonista particolare.

Il padrone di Jalna

La Fazi editore si cura ormai da tempo dei titoli della scrittrice Mazo De La Roche – scrittrice canadese di lingua inglese. – ed è tornata con il nuovo titolo ‘Il padrone di Jalna‘.

Un interessantissimo scritto composto da 414 pagine intrinseche di sentimentalismo mettendo a nudo la società e il cuore delle persone.

Il padrone di Jalna - Mazo De La Roche,Sabina Terziani - ebook
Una nota particolare : la copertina con questo rosa pastello è di una bellezza incantevole.

Trama:

È primavera inoltrata a Jalna, e Renny Whiteoak passeggia nella tenuta. Dopo la scomparsa di Adeline ha preso in mano le redini della dimora e dell’intero clan. Il denaro scarseggia e le preoccupazioni domestiche sono all’ordine del giorno; eppure, non può fare a meno di provare gioia e soddisfazione mentre calca quei sentieri che sente suoi, percorsi da lui e dai suoi cari per decenni, tracciati dalla famiglia dove prima c’erano solo foreste: sentieri che sono stati testimoni di scene di ogni tipo, pensa sorridendo fra sé e sé. Così, quando l’amministrazione locale decide di abbattere le querce secolari nei pressi della tenuta per allargare la strada che la costeggia, Renny non ci sta: quegli alberi fanno parte della storia dei Whiteoak. Li proteggerà dall’abbattimento, costi quel che costi. Nel frattempo, il suo rapporto con Alayne si fa sempre più complicato: l’attitudine da donnaiolo non aiuta, e anche la gestione della figlia è terreno di scontro. La piccola Adeline, che ha ereditato i capelli rossi, la forza di volontà e il carattere feroce dell’omonima bisnonna, è una mina vagante. Dal canto suo, invece, Wakefield ha presto messo da parte l’amore per la poesia in favore di una scoperta ben più appassionante: le ragazze. Una in particolare. E mentre i giovani di casa vanno avanti ognuno per la propria strada, gli adulti sono divisi da antichi risentimenti… Nuovi intrighi e nuovi conflitti, conditi come d’abitudine da dissapori e tradimenti, attendono i membri della famiglia Whiteoak in questo quarto, imperdibile capitolo della saga di Jalna.

Cosa ne penso?

La scrittura selvaggia e diretta di Mazo De la Roche ci catapulta in pochi secondi in un romanzo passionale che ci lascerà senza fiato. Una saga familiare che riesce a sorprendere pagina dopo pagina con un mutamento degli eventi e dei personaggi in maniera imparagonabile e calzante.

La nudità dei personaggi verte sul fatto che sono così semplicemente egoistici, egocentrici e a volte irritanti. Non sono personaggi fortemente positivi, bensì estrinsechi di sentimenti negativi e di una complessità non indifferente. – personalmente ho apprezzato molto questo tratto

Niente è perfetto e di certo non lo è neanche questa famiglia canadese che continueremo a scoprire piano piano.

Il padrone di Jalna è stato pubblicato nel 1933 è il decimo libro cronologicamente della serie. Gli eventi si svolgono nel 1932. 

Un quarto volume che si colora di ritorni e incontri, intrecci e tradimenti, problemi economici che mettono a dura prova l’animo umano e legami che si spezzano fragilmente.

E così confessò il suo amore in cucina, in mezzo ai vapori del cibo e all’odore del sugo, con lo sguardo fisso su un tavolo ingombro di pentole e stoviglie, mentre la domestica litigava con Rags che era venuto da Jalna per servire a tavola.

Il litigio sulle proprietà, la conquista del proprio territorio. Il padrone di Jalna si apre con la problematica connessa ai loro alberi secolari che potrebbero scomparire per dare spazio alla civiltà, all’evoluzione e alla strada. Un pensiero che turba la famiglia, che incasina i loro cuori.

I romanzi di Mazo de la Roche sono immersi nel classicismo, con la loro aria fresca e vintage ti fanno rivivere vecchie letture di altri tempi con un occhio verso l’umanità odierna. Non è semplice saper affrontare in maniera decisa e mai decadenziale una narrazione composta da più sezioni dove mostra l’evoluzione della saga familiare nonché anche dei rancori e dell’umanità che si cela dentro ogni personaggio.

Ci ritroviamo a seguire le storie di ciascun personaggio, ognuno intraprende un percorso a sé e si sviluppa all’interno di un arco narrativo proprio, indissolubilmente legato alle sorti della famiglia Whiteoak e di Jalna.

La famiglia è particolare e la serie ti accompagna attraverso diverse generazioni che ti permettono di far luce sulla umanità e la realtà di cui si macchiano i personaggi, come se si stesse leggendo il riflesso di vita quotidiana di qualsiasi altra famiglia.

Roche aveva questo modo incredibile di descrivere ambientazioni e personaggi. Non ha mai descritto nulla in modo eccessivo, ma ha dato alla casa e alle persone all’interno una sensazione stravagante che fa sentire il lettore come se fossero lì e condividessero l’esperienza.

Regno di carne e fuoco

Siete alla ricerca di una saga che possa farvi emozionare senza limiti e che vi faccia catapultare in un mondo magico distinto e confuto tra bene e male?

State cercando qualcosa che vi possa tenere incollati sulla lettura in una maniera ipnotica e che vi faccia sempre desiderare di non finire mai?

I libri di Jennifer L. Armentrout fanno al caso vostro. Il primo della serie si chiama “Sangue e cenere” e vi da una introduzione a questo mondo meraviglioso tra umani e Atlantini, un concetto di giustizia e vendetta che si mischiano come pezzi di puzzle incompleti dove avremo i primi spicchi di verità nel nuovissimo seguito “Regno di carne e fuoco” in uscita il 6 settembre.

I libri di Jennifer L. Armentrout vengono editati dalla casa editrice Harpercollins Italia e sono tutti da gustare a qualsiasi ora del giorno e della notte!

Regno di carne e fuoco

Trama:

UN TRADIMENTO… Tutto ciò in cui Poppy ha sempre creduto è una menzogna, compreso luomo di cui si è innamorata. Lunica certezza che le è rimasta è che nessuno è più pericoloso di lui: lOscuro, il Principe di Atlantia. E che lo combatterà con tutte le sue forze.

UNA SCELTA… Casteel DaNeer è un uomo dai mille nomi e dai mille volti. Le sue bugie sono seducenti come le sue carezze; le sue verità sensuali come il suo morso. Poppy sa che non può darsi, che ai suoi occhi lei è solo uno strumento con cui raggiungere uno scopo. Ma ha bisogno di lui per ritrovare suo fratello Ian e scoprire se è diventato un Asceso senzanima. Certo, lavorare con Casteel anziché contro di lui presenta dei rischi: quel ragazzo è una costante tentazione, e ha per lei dei piani che potrebbero rivelarsi una fonte inesauribile di piacere oppure di dolore, piani che la costringeranno a guardare oltre ciò che ha sempre pensato di lui e di se stessa

UN SEGRETO… In attesa del ritorno del principe, ad Atlantia è cresciuto lo scontento: si agitano venti di guerra e Poppy è al centro dellinquietudine che pervade il regno. Il re intende usarla per mandare un messaggio al regno rivale. I Caduti la vogliono morta. I Wolven sono sempre più imprevedibili. E più la sua capacità di percepire il dolore e le emozioni degli altri cresce, più gli Atlantiani la temono. Perché in gioco ci sono oscuri segreti, segreti antichi che tutti vorrebbero nascondere. E quando la terra inizia a tremare e il cielo a sanguinare potrebbe essere già troppo tardi

Cosa ne penso?

La bellezza della lettura è la possibilità di conquistare con l’immaginazione altri mondi, mondi paralleli, mondi distanti dal nostro, mondi fittizi ma pieni di emozioni e di concetti che possono ricondursi alla nostra realtà.

Una sanguinosa battaglia che si macchia di bugie e misteri, una vendetta che viene servita su un piatto d’oro e dei sentimenti che trovano la via dell’amore.

Se nel primo volume “Sangue e cenere” ci siamo imbattuti in questa introduzione dolce e lieta del mondo di Poppy e di Hawke con la problematica degli atlantini, con un segno indelebile che stringe il cuore della protagonista a causa delle perdite che subisce, dei limiti e del mondo ingabbiato in cui si ritrova… nel secondo volume “Regno di carne e fuoco” troviamo una esplosione di avventura.

Con grande contentezza ho notato un mutamento quasi stravolgente e accogliente della narrazione, tra il primo e il secondo volume. Il volume iniziale era una magica scoperta del mondo e della gioventù di Poppy delineata come la “Vergine” che portava sulle spalle una responsabilità enorme e la scoperta dei suoi sentimenti e delle sue frustrazioni. Un mix tra spicy e innocenza della femminilità che è stata rinchiusa per tutti gli anni della sua vita e la immancabile fragilità delle perdite a cui ha dovuto assistere.

Cos’è il ‘Regno di carne e fuoco‘? Una combinazione di premesse da sostenere, protagonisti con un certo carisma e potenza, personaggi secondari che ti faranno innamorare e un mondo spaccato tra due verità.

“Ho molto sangue sulle mani, Poppy. A volte, così tanto che non penso che saranno mai pulite. Tanto che non so se voglio che lo siano.”

Verso la fine del primo libro abbiamo affrontato una scoperta notevole: la verità su Hawke, ma questo non cambia ciò che i lettori provano per questa coppia combattiva e mai noiosa.

La grande paura del sangue che è sopra le sue mani, i sensi del suo corpo che si dilatano, il romanticismo che si immerge nelle pareti della sua stanza. Ma in tutto questo si riesce a scorgere anche una certa protezione nei confronti di quella Vergine che per anni è rimasta rinchiusa in una gabbia trasparente. Poppy comprendere alcune sfumature del suo mondo che le erano sconosciute, comprende le sue origini, ciò che si cela dietro alla verità che per tanti anni l’hanno incantata e cerca di raggiungere con determinazione e coraggio la sua forza interiore per trasformare quel mondo sbagliato.

Fidarsi o non fidarsi di Hawke? questo è il punto problematico. Poppy si scioglie dietro i sussurri del suo amore tanto cantato, ma non perde di vista l’obiettivo: lui le ha mentito e ora si trova sulla barca dell’ipotetico matrimonio.

L’amore tra Casteel e Poppy e la loro intensità, la natura protettiva del loro essere e la forza e il coraggio nel sacrificare loro stessi per l’una e l’altra, vi farà emozionare.

ma non parliamo solo di Casteel e il suo rapporto di amore e odio con Poppy che ormai ci è ben noto dalle trasparenti conversazioni piccanti, ma sottolineiamo come non sempre si trovano personaggi di contorno – secondari – notevoli di importanza, ma in questo caso c’è! Esiste un personaggio secondario che si butta nella scena e cattura tutta l’attenzione con maestria e intraprendenza ed è proprio Kieran.

Kieran ride e scherza con Poppy, comprende gli sguardi e i pensieri del suo Oscuro e non si ferma mai davanti a nulla. Riesce ad entrare nel brio dell’azione con naturalezza, riesce ad essere allo stesso livello dei protagonisti e questa cosa la adoro profondamente.

Regno di carne e fuoco è anche meglio del suo predecessore – Sangue e cenere – perché ci mostrerà una giovane donna che non sarà mai più una pedina passiva, un principe un po’ macabro ma sentimentale che si ubriaca di quel dolce nettare di cui è composto l’amore e una guerra che sarà il campo della verità.

Cas non è solo l’Oscuro che è tremendamente bello, macabro e possente che riesce ad architettare un piano senza buchi e conquistare una giovane donzella in pericolo, ma è molto di più. E’ un personaggio studiato in tutti i suoi spessori, un ragazzo che combatte per la sua gente ma anche per il suo cuore, non si fa incantare dagli inganni e dalle cantilene dei suoi nemici. Nelle sue parole c’è spesso ironia, giochi di parole, sentimentalismo, gentilezza.

Una crescita costante di tensione per il lettore. Delle verità che iniziano a trapelare, bugie che iniziano ad essere macchiate dal sangue ma soprattutto una grande estensione di coraggio.

“Sei la prima cosa a cui penso quando mi sveglio e l’ultimo pensiero che ho quando mi addormento, sostituendo tutto il resto. È per questo che quando sono con te, posso stare tranquillo. Posso solo essere. Sapete cosa significa.”

Come da grande maestra, Jennifer ci lancia una pietra verso il finale. eh sì, l’ha fatto ancora. Già il primo volume si è concluso in maniera così enigmatica e particolare che personalmente ho sofferto nell’attesa della nuova uscita, ma ancora adesso, anche in Regno di carne e fuoco, questo gioco maestoso di pettegolezzi e di suspance ci cattura ancora.

Entra anche tu in questo mondo selvaggio.