Legami d’amore vol3

Se siete amanti delle vecchie storia allora dovete leggere assolutamente questa recensione perché oggi parliamo del terzo volume di Legami d’amore edito dalla Magic Press edizioni!

Trama:

Proprio quando Ryomei sembra aver finalmente manifestato interesse per Ao, quest’ultimo si ritrova costretto a trasferirsi da casa di sua nonna in un’altra città a causa degli impegni dei propri genitori. Riuscirà Ao a far valere le proprie ragioni e a rimanere in quella che ormai considera la sua casa? Ma soprattutto, visti gli atteggiamenti sempre scostanti di Ryomei, ne varrà la pena?

Cosa ne penso?

Una storia d’amore tra Ao e Riyoumei, piena di sorprese e problemi di cuore.

Ao è un ragazzo delle superiori di 17 anni, mentre il Riyoumei è un uomo più adulto che lavora nel tempio del quartiere dove vive Ao e questo porterà anche i due personaggi ad avere una conoscenza di dieci anni.

La storia si concentra su delle emozioni che sono cresciute pian piano nel cuore di Ao, tanto da rendere anche complicato l’approccio nei confronti del suo amore e quest’ultimo all’inizio rifiutava di poter avere un’attrazione nei confronti di un ragazzino ma soprattutto di un uomo.

Nel terzo volume ci concentriamo sull’evoluzione palpabile della situazione e anche dei sentimenti che finalmente riescono a trovare una porta aperta ed essere abbastanza trasparenti. C’è una notevole sottolineatura dei pensieri dei personaggi rendendo piacevole la lettura, possiamo ben osservare come l’autrice dà molta importanza sia alle espressioni ma soprattutto all’esprimere le emozioni che sono nettamente reali.

È una storia che non lascia da parte nessun dettaglio, possiamo osservare l’amore che viene colto da un ragazzo adolescente nei confronti di un uomo che si è sempre preso cura di lui fin dall’infanzia e dall’altro lato possiamo anche osservare i tanti dubbi che nascono da questi sentimenti ma anche dalla nascita riflessiva di emozioni che fanno battere il cuore da parte di Riyoumei.

Possiamo incontrare durante la lettura momenti di imbarazzo, momenti che esprimono tanta felicità e altri che si portano dietro un po’ di angoscia tuttavia si dà anche grande spazio i personaggi secondari che vanno ad arricchire il contesto, permettendo ai personaggi di evolvere la propria identità ma soprattutto di aiutarli nel percorrere insieme questa strada.

I disegni sono lineari e possiamo definirli in vecchio stile, quindi possiamo confermare che Legami d’amore è un titolo vintage che può far breccia nel cuore degli amanti del boy’s love.

Ao si trova davanti ad un bivio: tornare a casa con sua madre e suo fratello oppure rimanere dalla nonna e rimanere più vicino a Ryomei?

Una scelta non semplice per il suo cuore, ma i pensieri che gli frullano per la testa stanno iniziando a maturare e da un semplice e trasparente ragazzino sta diventando un adulto ben fatto!

Dall’altro lato chi ha detto che essere adulti ti rende più maturo nelle scelte difficili? Ryomei ha avuto una grande spinta nel capire quali sono i suoi veri sentimenti per quel ragazzino di cui si è sempre preso cura, ma il problema ora è: come si fa ad affrontare una separazione dopo così tanto anni?

Una storia che si sta evolvendo producendo i suoi frutti amorosi, complicazioni che stanno rendendo ardui i sentimenti dei nostri protagonisti e un miscuglio di sentimenti che rendono questa relazione sempre più accattivante e piena di sorprese!

In questo volume ho sostenuto Ryomei con tutta ne stessa, finalmente si sta togliendo i prosciutti dagli occhi e sta affrontando la verità: il suo cuore non può mentirgli. Riusciranno ad affrontare il problema della distanza? Ma soprattutto, perché il fratello gemello di Ao si è imbarazzato quando è entrato in pasticceria? 

Secondo me il quarto e ultimo volume, ci riserverà delle grandi sorprese!

La mia fuga alcolica

A fine di questo mese la casa editrice Jpop ci ha portato un nuovo titolo e volume unico da non perdere assolutamente “La mia fuga alcolica” di Kaba Nagata autrice di Lettera a me stessa e La mia prima volta.

copertina

Trama:

Attraverso il manga, Kabi Nagata racconta la propria esperienza in ospedale in seguito ad una pancreatite acuta che, insieme a vari disturbi al fegato, le era stata diagnosticata nel 2018. La malattia nasce da un profondo disagio interiore, già descritto grazie alle precedenti opere autobiografiche, sfociato pian piano nell’alcolismo come unica “fuga dalla realtà”.

Cosa ne penso?

L’autrice ha scritto questo volume unico per raccontare ancora una volta delle proprie vicende, dei propri sentimenti e della sua realtà. Tra incertezza e negazionismo, la produzione di questo volume avuto una lunga storia perché all’inizio l’autrice non voleva ancora scrivere, un’altra volta, un racconto su se stessa questo perché non voleva macchiare i sentimenti dei suoi genitori e della gente che la circondava ed ero anche convinta che molto provi mente questo titolo sarebbe stato oggetto di discussione e sarebbe stata al centro di attenzione negative.

Questo senso di trasparenza nei confronti di se stessa e anche delle persone che la seguono, mi ha fatto apprezzare maggiormente questo volume caratterizzato da disegni semplici ma mai noiosi e anche arricchiti da colori fosforescenti come l’arancione.

Il titolo che ha permesso proprio per la sua sincerità di andare a comprendere alcuni tratti che mi erano oscuri e soprattutto mi ha dato modo di avvicinarmi maggiormente al mondo che c’è aldilà di un manga, che è tutto tranne che semplice. Spesso ci dimentichiamo che dietro un’opera c’è tanta creatività, tanto tempo e spesso le sofferenze che vengono causate dal non accettare abbastanza le storie che possono rendere il processo di creazione difficile da completare.

La mia fuga alcolica

Una storia di vita quotidiana che riesce, a modo suo, a insegnare qualcosa. Spesso l’alcol viene visto come compagno di disavventure e avventure, a volte è proprio questo compagno di viaggi a portarci verso strade ignote e questa volta Kabi Nagata è finita in ospedale cambiando in maniera preoccupante il suo corpo. Non solo la sua mente soffriva, ma anche il suo pancreas.

Un viaggio nei sentimenti più privati dell’autrice, perché non è sempre semplice riuscire ad esteriorizzare anche i nostri difetti e le nostre paure più grandi. Questo è una fonte di coraggio per tutte quelle persone che ogni giorno si sentono sprofondare dalle proprie responsabilità e pensano di non potercela fare e si fanno accompagnare in questo viaggio di illusione dall’alcol che va a peggiorare le cose.

La mia fuga alcolica

Tra realtà e ironia, mi sono ritrovata anche a ridere per le battute e le espressioni che l’autrice ha voluto riportare. Una cura del pancreas che è stata oggetto di miglioramenti e peggioramenti, di pensieri positivi e affaticamento con la voglia di abbandonare quei passi positivi che ha fatto nel tempo.

Un’opera di vita propria, senza troppe fantasie o eventi complessi. La pura e semplice cura del pancreas raccontata in maniera maniacale e con tanto riguardo verso la sincerità.

La mia fuga alcolica.

Questo libro è molto dettagliato sulla sua malattia permettendo al lettore di conoscere fino a fondo ogni centimetro della realtà che l’autrice ha dovuto affrontare. Ma non è solo questo, viene mostrato anche come muta la quotidianità dell’autrice, che dal vivere da sola si ritrova a tornare a casa dei genitori, ma anche come i suoi pensieri siano così cupi e veri.

Viene mostrato anche come lei stia ‘lottando‘ per decidere se buttarsi nello scrivere fiction o autobiografie e come, nonostante tutto, lei ritorni sempre al punto di partenza: scrivere di se stessa per guadagnarsi da vivere.

Un volume assolutamente da non perdere. Una sincerità disarmante verso se stessi e verso il resto della società. Mi sono emozionata, mi sono incuriosita e mi sono preoccupata per lei durante tutta la lettura.

Il ragazzo dietro la mascherina

Buongiorno cari lettori e lettrici di yaoi. la MagicPress ci ha portato un magnifico yaoi intitolato “Il ragazzo dietro la mascherina” di Mitsuru Sangou.

Una nuova serie entra nella collana yaoi 801 della MagicPress!

Sono rimasta super contenta sia dei disegni che dalla storia in sé, l’ho letto prima ancora che fosse portato in Italia e la seconda rilettura è stata ancora più gratificante della prima.

copertina

Trama:

La bocca è considerata un organo sessuale secondario?

L’ombroso Sayama perde la testa dopo che Saikawa, uno dei ragazzi più popolari e socievoli della sua classe, gli strappa la mascherina che porta sul viso.

Da quel giorno, per qualche motivo Saikawa sembra prenderlo in simpatia e gli chiede, in cambio di un aiuto nello studio, di lasciargli fare ciò che vuole alla sua bocca sotto la mascherina.

Nonostante Sayama non sopporti essere toccato sul viso, non riesce a respingerlo… una storia d’amore goffa ma provocante tra un imprevedibile dispettoso e uno scontroso ragazzo in mascherina che, in fondo, ama essere stuzzicato.

Cosa ne penso?

Lieta di parlarvi di questa storia che mi ha lasciato un dolce ricordo e delle bellissime emozioni, Il ragazzo dietro la mascherina, va aldilà del racconto di una evoluzione tra amicizia/amore, ma presenta qualcosa di più profondo.

I disegni sono lineari e puliti, a tratti abbiamo alcune scene simpatiche con una buona rappresentazione dei momenti ma ciò che mi lascia sempre incantata è l’evoluzione della storia.

Non ci sono buchi di trama, non ci rimangono dubbi perpetri a cui non sappiamo dar risposta. Non vedo l’ora di leggere il secondo volume perché mi sono anche affezionata ai nostri Saikawa e Sayama.

Tutto inizia da una mascherina. Un termine che al giorno d’oggi ci accompagna quotidianamente, ma diversamente da come succede in Giappone, la mascherina indossata da Sayama non è per il raffreddore ma per il suo “sexy neo” e per le brutte parole che potrebbero uscire dalla sua bocca.

Un trauma riconducibile al passato, ha modificato il modo di socializzare di Sayama e la sua vita scolastica.

Il ragazzo dietro la mascherina

Le sue insicurezze e paure hanno fatto sì che Sayama si rinchiudesse in una bolla di videogame e solitudine, ma questa bolla scoppierà grazie a Saikawa il ragazzo più popolare della scuola.

Intorno a Saikawa si crea un grande mistero, un particolare che verrà notato solo dal nostro ragazzo con la mascherina.

Inizia così una storia di dominanza e dolcezza che si incontrerà con il bisogno di Sayama di andare oltre alle sue paure e riuscire a dir la propria opinione.

Tra un aiuto per lo studio e il tempo passato insieme, i nostri personaggi inizieranno a scoprire aspetti dei loro caratteri bruschi e diversi che non mostrano agli altri coetanei, avvicinandosi sempre di più.

Un sentimento d’amore che trova la sua strada spianata giorno dopo giorno, litigio dopo litigio, riesce a portare alla felicità entrambi.

A volte è difficile riuscire a comprendere le azioni e i pensieri di Saikawa, ma il punto di vista di Sayama mi ha stretto il cuore. Come può modificare la dimensione di una persona verso la società per uno sbaglio di parole da bambini? Una parola di troppo, un pensiero che può far male all’altro… può portarci a indossare una mascherina per nascondere il nostro vero io?